Riporto dal sito del PD
E’ IL TEMPO DELLA CHIAREZZA, DELLA RESPONSABILITA’, DELLA SERENITA’
26 Gennaio 2008
Un appello al senso di responsabilità nazionale di tutti per dare vita ad un governo capace di affrontare le riforme istituzionali o quanto meno di portare a termine il varo di una nuova legge elettorale che dia stabilità e governabilità al Paese. Walter Veltroni, intervenendo oggi all’incontro dei Liberal del Pd, ribadisce la linea con la quale il Partito democratico ha deciso di affrontare la crisi seguita alla caduta del governo Prodi. Linea peraltro già esplicitata in modo unitario dopo la prima riunione dell’unità di crisi – un vertice composto dalle maggiori personalità politiche del partito – con la quale il Pd sta affrontando la delicata situazione istituzionale.
Prendendo parola oggi a Roma, il leader democratico sottolinea come “precipitare verso le elezioni” sia “in contraddizione con il senso di responsabilità” che, in un momento così travagliato e delicato per democrazia, tutte le forze politiche dovrebbero anteporre agli interessi particolari. Un messaggio chiaro a quelle “forze sane”, politiche e non, “del Paese reale” che hanno espresso le loro preoccupazioni per un ritorno al voto in queste condizioni, considerate strutturalmente inadeguate. Un messaggio altrettanto diretto a chi, invece, in questo momento, sembra disinteressarsi di ciò che è necessario per il nostro Paese.
E’ con questo spirito che il segretario del Pd rivela di aver molto apprezzato le parole del presidente di Confindustria Luca di Montezemolo che proprio ieri ribadiva tutto il suo scetticismo per un’immediata indizione di elezioni anticipate. Ugualmente, il sindaco di Roma esprime il suo giudizio positivo per quanto detto dal leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini e per la posizione assunta da alcune forze politiche consultate in questi giorni dal presidente Napolitano. “E’ positivo che abbiano sostenuto di essere contrarie alle elezioni anticipate e a favore di un governo che riscriva le regole del gioco. Allo stesso modo – aggiunge – giudico di grande importanza quello che ha detto Casini parlando della necessità di un esecutivo di responsabilità nazionale”.
E’ proprio con lo stesso spirito che il segretario del Pd critica invece le posizioni che in questi giorni stanno andando assumendo le due maggiori forze politiche del centrodestra, Forza Italia e Alleanza Nazionale, che spingono per un immediato ritorno alle urne, pur in condizioni ampiamente precarie da un punto di vista istituzionale. “Il centrodestra – afferma Veltroni – si ripresenterebbe alle elezioni con un’alleanza da vecchia stagione, fatta di coalizioni eterogenee e di incapacità di avere senso di responsabilità”. Il giudizio più duro è proprio per l’atteggiamento di profonda incoerenza che ha assunto Allenanza Nazionale: “Prima ha votato a favore della legge Calderoli, poi ha promosso il referendum per abrogarla quando bastava non averla votata in Parlamento per non dover disturbare tante persone, e ora vuole andare a votare con quella stessa legge contro la quale ha promosso il referendum. Una posizione incomprensibile”.
Quanto ai margini per giungere ad una nuova legge elettorale condivisa, veltroni si mostra fiducioso. “C’è uno spazio intermedio tra la prima e la seconda bozza Bianco in cui si può trovare una soluzione. Le condizioni ci sono”. Arrivare ad un nuovo sistema di voto è d’altronde la condizione necessaria per iniziare a riformare un assetto che non è riuscito in questi anni a dare i frutti sperati. “Servono maggioranze coese – sottolinea il numero uno del Pd – un programma fatto in libertà dalle forze che si propongono di governare il Paese e non mediato dalla necessità di mettere insieme tutti: questa è la garanzia di riformismo”. Quanto alle alleanze, Veltroni conferma di “guardare con interesse alla nascita della Cosa Rossa”, si dice sicuro che la collaborazione nei governi locali “possa continuare”, ma “a livello nazionale si deve arrivare a programmi chiari e ad alleanze che in quei programmi si riconoscono: è tempo della chiarezza, della governabilità, della serenità”.
del PD
Vogliamo parlarne?
Elezioni subito (disse Berlusconi, Fini, Maroni) tanto paga il cittadino.
Cosa otteniamo, altri 39 partiti e quello che ha fatto saltare il governo ha l’1,8 % dei voti.
Ricominciamo ad avere un governo instabile, ma la destra non vuole la riforma elettorale, perchè?
Perchè con la riforma sanno benissimo che non avrebbero scampo alle elezioni, mentre in questa situazione i piccoli partiti si vanno ad aggiungere nelle loro fila.
Io metterei lo sbarramento all’8 % e poi votiamo, così almeno la destra finisce di ridere.
Ciao.