Amministrative 2011

Un breve ragionamento.

All’indomani della contesa elettorale, pur nella mancanza di interesse locale a questa tornata amministrativa (a Guidonia Montecelio non si votava!), mi sembra necessario fissare alcuni punti.

La considerazione,  fin troppo ovvia e lapalissiana,  è che il fronte PDL – Lega, al di là dei risultati di Milano,  esce ridimensionato. Il progetto politico, alternativo alla Sinistra,  sembra perduto, e – forse per la prima volta – la personalizzazione voluta e cercata da Berlusconi non ha premiato, anzi forse ha danneggiato,  i candidati del Centro – destra.

Tuttavia,  non si può dire che il PD abbia vinto le elezioni. Il fronte antiberlusconiano, infatti, si è diviso e differenziato ancor più di prima ed è oggettivamente difficile,  su queste basi,  costruire una credibile e salda alternativa di governo. Fra il qualunquismo dei grillini, l’estremismo della sinistra antagonista e il giustizialismo di Di Pietro appare di fatto difficile la compenetrazione di interessi e di disegni politici. Il PD non catalizza ed è ingessato su dati consueti.

Il Nuovo Polo non esplode, ma tanto meno implode. Segna il passo e dà un segnale, più forte nelle realtà locali, di presenza vera nel primo importante test elettorale.

In molte realtà si è determinanti per la vittoria finale, ma ora la valutazione va fatta, a mio modestissimo avviso, sui programmi amministrativi dei differenti candidati, ma anche sulla “vocazione” dei diversi candidati allo scardinamento dell’attuale sistema bipolare.

La mission rimane sempre la stessa: la critica al bipolarismo, la necessità di superarlo e la progressiva fuoriuscita dalla transizione infinita verso la Seconda Repubblica, di cui il “berlusconismo”  ad ogni buon conto è CAUSA -EFFETTO.

Bisogna insistere, con tenacia e pazienza,  in questa direzione senza se e senza ma.

Ad maiora

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