Purtroppo nella giornata di martedì 5 maggio il centro di Guidonia è stato oggetto di un gravissimo attentato. Nel pomeriggio nella vicinanze del Comune è stato fatto esplodere, su un auto parcheggiata, un ordigno rudimentale, una bomba carta, che ha sventrato un auto in sosta.
Fin qui la vicenda sarebbe di per sé già molto grave. Se non che l’auto colpita è quella del capo Ufficio stampa del Sindaco Rubeis, la dott.ssa Elisabetta Anniballi.
Il Consiglio comunale da me presieduto nella giornta di ieri ha votato all’unanimità un atto di solidarietà alla persona ed alla professionista ed ha espresso, altresì, “un netto e rinnovato impegno di tutti, senza che tali fatti possano sortire alcun effetto intimidatorio, alla partecipazione alla vita pubblica, libera, serena e democratica, nel cui confronto tra posizioni e idee anche differenti, si concorra al governo di questa Città, nel servizio al bene comune dei cittadini e nel servizio alle Istituzioni, al di là delle appartenenze politiche“.
Perchè la questione vera è che l’atto che sarebbe comunque assolutamente deprecabile tuttavia colpisce la dott.ssa Anniballi in quanto addetta stampa del Sindaco e non come normale cittadina poichè la stessa, per scelta sua e del Sindaco, non lo è!
L’atto che sarebbe comunque stato grave e vile (poiché fatto non a viso aperto e nè tanto meno rivendicato ufficialmente) per fortuna non ha prodotto conseguenze ulteriori specie nei confronti dell’incolumità delle persone, ma ha certamente determinato un attacco alla libertà di stampa e di pensiero nella nostra città ed è decisamente inquietante poiché assume contorni mafiosi e sfumati che fanno pensare che possano essere oggetto di tali atti tutti coloro che, bene o male, si occupano della cosa pubblica.
E’ per questo che oltre a rappresentare alla dott.ssa Anniballi la mia personale vicinanza e quella dell’intero Consiglio, che rappresento, ho fermammente condannato il gesto e l’ho ufficilmente etichettato come vile, deplorevole ed inquietante.
Chi fa politica o lavora per la politica ha certamente molte responsabilità, ma la libertà di pensiero è comunque una conquist irrinuncibile della nostra civiltà e come ebbi a dire anche su queste pagine nella Pasqua scorsa, citando Voltaire “Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita affinchè tu lo possa dire“.
Ad maiora