Ecco il comunicato trasmesso nella giornata di ieri
Nel maggio 2014 mi presentai agli elettori come alternativa civica alle varie forze presenti in campo e al ballottaggio sottoscrissi con il Sindaco Rubeis un patto di buon governo su una piattaforma programmatica ben precisa.
Ormai sono otto mesi che il sindaco eletto Rubeis è agli arresti domiciliari e insieme a lui mi appare che sia agli arresti e sequestrata un’intera Città.
Sono certo che l’amico Eligio chiarirà in sede giudiziaria gli addebiti che gli vengono mossi e rispetto ai quali una detenzione domiciliare così lunga mi appare un provvedimento sproporzionato e barbaro.
Non comprendo, tuttavia, perché un amante della democrazia come Lui continui a far durare un’amministrazione paralizzata, senza stimoli ed incapace di amministrare una città importante come Guidonia Montecelio.
Ho l’impressione che i principi democratici siano anch’essi sequestrati o momentaneamente sospesi.
Oggi assistiamo all’ennesimo rimpasto di giunta. Su 7 assessori, compreso il facente funzioni, solo 3 sono stati nominati dal Sindaco Rubeis.
E’ evidente a tutti che si tratta di un’altra amministrazione…, che nulla ha più a che fare con quella voluta e votata dai concittadini.
L’attività amministrativa priva di collegialità e condivisione vive una paralisi inquietante: in Consiglio comunale non arrivano ormai da mesi provvedimenti capaci di dare un indirizzo ed una visione politica della Città.
Nei primi mesi di questa amara vicenda ho sostenuto l’azione amministrativa dando un contributo importante al superamento delle divisioni e al raggiungimento di una sintesi auspicata, nella speranza che la vicenda giudiziaria si esaurisse rapidamente. Così purtroppo non è stato!
Ho altresì cercato di convincere l’attuale maggioranza che fosse opportuno e necessario anche tatticamente riportare i cittadini alle urne già nel 2016. Rispetto a questa opzione hanno prevalso utilitarismi, diverse scelte tattiche, la paura che i cittadini non capissero. E’ stato un errore ed un inutile accanimento.
Ritengo che malgrado gli sforzi certamente encomiabili del facente funzioni, che ovviamente sotto tale pressione dimentica l’unica strategia possibile quella della condivisione delle scelte con tutto il Consiglio comunale, non ci siano più le condizioni minime e necessarie per proseguire in questa esperienza amministrativa.
Si tratta di un autentico ribaltone che mortifica le scelte democratiche. Abbiamo troppo a cuore la democrazia ed i principi a cui si ispira per accettarlo! Auspicavo che ciò non accadesse.
Ho già nelle settimane passate evidenziato come noi di Guidonia domani, rispetto a questo scenario profondamente diverso ci sentiamo liberi da qualsivoglia vincolo di maggioranza e valuteremo il nuovo governo Di Palma sulle scelte puntuali con il pregiudizio democratico desunto dalle modalità con cui tale nuovo governo è nato.
Ai tanti che in buona fede mi domandano perché, stando così le cose, non mi dimetto da Presidente del Consiglio dico che in questo scenario l’unica garanzia del principio democratico è forse solo Presidente del Consiglio, eletto dai Consiglieri.
Ritengo di essere una garanzia democratica per le diverse forze in campo di maggioranza e di opposizione e forse l’unico organo istituzionale pienamente legittimato nell’attuale momento.
Tuttavia ammetto di poter sbagliare e a tal fine ritengo opportuno che, chi non ritiene questo, si faccia portatore, dalla maggioranza o dall’opposizione, di una mozione di sfiducia al Presidente che il sottoscritto porrà all’o.d.g. del Consiglio comunale in modo tempestivo. Non si può aspettare che le dimissioni delle persone giungano a risolvere i problemi dell’incapacità politica di una classe dirigente.
Nel frattempo e nei prossimi giorni chiederò di incontrare il Prefetto di Roma per esporre a lui prima che ad altri il mio giudizio sull’attuale situazione politico – amministrativa del Comune di Guidonia Montecelio.
Rubeis è e continuerà ad essere per Guidonia Domani un interlocutore fondamentale ed imprescindibile, ma lavoriamo per determinare le condizioni che portino a nuove elezioni accettando anche un lungo commissariamento che abbia per lo meno l’obiettivo di far comprendere alle forze politiche di maggioranza e di opposizione tutte come la politica di contrapposizione non porti a governare una Città, che ha bisogno di un governo autorevole e forse svincolato da posizioni politiche preconcette.