Pietrino Vanacore muore suicida

Pietrino Vanacore muore suicida, restano i misteri di via Poma

Oggi autopsia sul corpo dell’ex portiere coinvolto poi prosciolto

Vent’anni dopo, un suicidio che non chiarisce i misteri di via Poma. Sarebbe dovuto tornare in un’aula di giustizia venerdì prossimo, questa volta come testimone, Pietrino Vanacore, l’ex portiere dello stabile in cui il 7 agosto del 90 fu uccisa Simonetta Cesaroni. Ma non varcherà la soglia della della III Corte d’Assise dove viene giudicato l’ex fidanzato di Simonetta, Raniero Busca. Con la sua morte, annegato vicino Taranto dove viveva, non si dirada il mistero. Solo un bigliettino ritrovato nell’auto con scritto: “20 anni di sofferenze e di sospetti ti portano al suicidio”. La Procura di Taranto ha comunque aperto un fascicolo d’inchiesta. Oggi alle 11 ci sarà l’autopsia disposta dalla magistratura. Davanti ai giudici, Vanacore avrebbe potuto avvalersi della facoltà di non rispondere, per essere stato coinvolto per l’accusa di favoreggiamento nel primo processo e poi essere stato completamente prosciolto. Era stato comunque citato, per venerdì prossimo, come testimone nel procedimento a carico di Raniero Busco, ex fidanzato di Simonetta. Nel garage dell’abitazione di Vanacore è stata trovata una bottiglia contenente un residuo di sostanza anticrittogammica, diluita con acqua. Di qui l’ipotesi che l’uomo, prima di compiere il gesto estremo, abbia ingerito il potente veleno per provocarsi uno stato di incoscienza. D’altra parte, Vanacore è stato trovato appeso ad un alberello, con una corda legata alla caviglia sinistra, lunga abbastanza da farlo rimanere immerso nelle acque marine sottostanti. Tutto lascia pensare ad un sistema studiato nei dettagli per soffrire poco, per morire con certezza e per far ritrovare il corpo. Non e stato possibile sentire la moglie di Vanacore. La donna, già in stato di prostrazione, al momento dell’interrogatorio è stata colta da malore. La nipote di Vanacore, invece, ha fornito qualche elemento di conferma all’ipotesi del suicidio riferendo che dal momento in cui lo zio aveva ricevuto l’atto di comparizione al tribunale di Roma, sarebbe diventato particolarmente nervoso ed ansioso, tanto da far ricorso a tranquillanti e sonniferi per dormire. Aqu-Cro.
Ad maiora
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