Rutelli dice si al terzo polo per superare “il bipolarismo fallimentare”

Riporto dal Sole 24 ore

LABRO – Per capire quale strada attende nei prossimi mesi la creatura di Francesco Rutelli, basterebbe partire da un piccolo ma significativo dettaglio, che segna l’ultimo giorno della kermesse di Api qui sulle montagne, strette tra il reatino e il ternano, nel borgo millenario di Labro. Un piccolo ventaglio bianco distribuito tra la gente per contrastare il caldo e che reca su uno dei lati il messaggio più importante di questa festa: “Sì al nuovo polo”. Perché quando l’ex numero uno della Margherita sale sul palco, per tracciare il bilancio della quattro giorni, che ieri ha visto arrivare anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, è già chiaro a tutti dove voglia andare a parare: la nascita di un nuova casa comune per i moderati.

I cui confini sono subito delineati dall’ex vicepremier. «Sarà il terzo a scendere in campo – arringa Rutelli dal palco – ma ha le potenzialità per diventare il primo. In Italia, infatti, raccoglierebbe tra il 20 e il 22 per cento dei voti». Un bacino potenziale di consensi, indicato da un sondaggio, che il partito dell’ex sindaco di Roma aveva commissionato nei giorni scorsi a Ipr Marketing e che rende assai appetibile la prospettiva di un terzo polo. Di cui Rutelli ha già scritto la lista degli invitati. «Lo vogliamo fare – dice – con gli amici dell’Udc, con i quali abbiamo collaborato e continueremo a farlo».

Ma la “chiamata” è rivolta anche all’ex leader di An che oggi pomeriggio parlerà ai 10mila accorsi a Mirabello da ogni parte d’Italia. Ieri Fini ha risalito i ripidi tornanti che conducono a Labro per portare il suo saluto agli amici dell’Api e per gettare le basi di future convergenze su temi di interesse comune (le riforme innanzitutto). «Nelle cose che Fini ha detto ieri – prosegue Rutelli – noi troviamo tanti elementi comuni e crediamo che un bel pezzo di strada si sia fatto proprio qui a Labro ed è stato riconosciuto e salutato dai vostri applausi». Poi allarga lo sguardo a nuovi possibili compagni di viaggio. Parla di «forze civiche»  e ancora «dei delusi di Forza Italia, del Partito democratico e del centrosinistra che vogliono voltare pagina». E un possibile terreno di convergenza è già nero su bianco: Le proposte di legge «da sottoscrivere trasversalmente”. A partire da un primo provvedimento che propone l’accorpamento delle province. Il battesimo di questo nuovo terzo polo.  

Quindi Rutelli bacchetta il bipolarismo “che non ha funzionato in Italia” e avverte che, se si andasse ora al voto, “il primo partito sarebbe quello degli astenuti”. Poi invia un segnale chiarissimo al segretario del Pd, Pierluigi Bersani e al suo progetto di Nuovo Ulivo. «Il Pd si candida per guidare questa nuova realtà o per mediare tra le diverse forze che ne dovrebbero far parte? – si chiede provocatoriamente l’ex sindaco di Roma -. Il Pd si propone per dire le cose che a volte anche con durezza vanno dette a questi alleati o per mediare ogni volta su ogni tema, come è già successo con l’Unione, che tutti noi vogliamo lasciarci alle spalle perché non è riuscita a guidare il Paese?».  E qui scatta la stilettata al leader dell’Idv, Antonio Di Pietro. «A loro bisogna dire che non puoi più insolentire il presidente della Repubblica, perché la prossima volta che lo fai, noi non ci alleeremo mai più con te, perché gli italiani non vogliono seguire una coalizione dove c’è qualcuno che insolentisce il garante della Costituzione».

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Ricomincia il Calvario

Riporto di seguito un articolo di oggi sul Tempo di Antonio Sbraga, che fotografa una realtà desolante per tutti i cittadini del Nord -Est. Vale solo la pena di aggiungere che il quadrante conta più di 200.000 abitanti, ormai,  e la linea ferroviaria è quella del 1950!!! Dove è finito il raddoppio della ferrovia finanziato e inspiegabilmente fermo? Perche i Comuni della Valle dell’Aniene (Guidonia Montecelio compresa) non prendono una posizione forte? Tutto sembrava pronto prima delle elezioni del 2009 e,  dopo più di una anno di Giunta Rubeis,  non se ne sa nulla!!! Non sarà come sulla differenziata: in ritardo rispetto alle previsioni e malgestita?

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Ad maiora

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Interrogazione Bando Biblioteche

Pubblico il testo dell’interrogazione, che ho presentato in relazione al bando per le biblioteche elaborato dall’aministrazione.

…pensate scadenza 18 Agosto 2010 e cottimo fiduciario per invitare 5 Associazioni, magari già in vacanza e senza esperienza… che si sappia già chi gestirà le biblioteche? A pensar male…

Al Sindaco

Comune di Guidonia Montecelio

 

All’Assessore alla Cultura

 

Al Dirigente alla Cultura

 

OGGETTO: Interrogazione urgente a risposta scritta.

 

Il sottoscritto Consigliere comunale, avendo appreso che in data 22 Luglio 2010 con la determinazione n. 97 l’Area VIII si risolveva a contrarre e approvava bando, lettera d’invito e capitolato speciale d’oneri e istanza di partecipazione per l’affidamento del servizio di gestione coordinata delle biblioteche comunali.

Considerando che determinazione in parola è stata pubblicata il 2 di Agosto u.s. negando la possibilità per molta parte dei residenti di poterne prendere visione a causa delle ferie estive, laddove trattasi, invece, di questione di interesse pubblico e di chiara importanza.

Considerato che la lettera di invito risulta allo scrivente sia stata inoltrata il 3 c.m..

Verificato che nel bando si prevede la possibilità di presentare istanza per le associazioni/cooperative a condizione che la stessa pervenga all’Ente entro il 18 Agosto p.v.

Vista la determinazione n. 90 della medesima area con cui era stato prorogato il servizio di gestione delle Biblioteche all’Associazione Guidonia cultura per tutto il mese di Luglio, servizio che altrimenti sarebbe cessato il 30 Giugno c.a.

Considerato che lo scrivente ha potuto prendere visione della documentazione e del capitolato, scarno e di evidente semplicità nella elaborazione;

con la presente interroga le SS.LL., richiedendo risposta scritta e urgente, di cui si chiede anche copia via email all’indirizzo aldocerroni@gmail.com, sui seguenti punti:

  1. I motivi per i quali si è andati in proroga per il mese di Luglio su un servizio rispetto al quale il bando era di semplice redazione e perché si è fatto coincidere il bando con il periodo di ferie agostane a cavallo di Ferragosto compromettendo la possibilità per le associazioni di avere precisa contezza dello stesso e poter lavorare approfonditamente alla stesura ed elaborazione del progetto;
  2. Se non si ritiene tale procedura amministrativa lesiva dei diritti inviolabili di parità sanciti dall’art. 2 e 3 della Costituzione.

In subordine

      3.  Se non ritenga di dover sospendere il bando e riproporlo stante, oltre il detto, il palese errore nel testo rispetto alla durata del servizio (due o tre anni), oltre che l’assoluta assenza, a tutt’oggi, sul sito www.istruzioneguidonia.org (altro rispetto al sito istituzionale dell’Ente) della documentazione relativa, così come invece riportato nel testo dell’avviso;

     

      4.  Se le Associazioni/Cooperative invitate rispondano ai requisiti previsti dall’art. 4 del Bando e specificatamente se l’Amministrazione ha contezza che gli organismi invitati abbiano tutti “attività precedente nella gestione bibliotecaria” e se così non fosse se non ritiene di dover riaprire i termini e invitare altre associazioni, che rispondano a questi requisiti.

      5.  Se questa Amministrazione, come succede in tutte le Amministrazioni nazionali con riferimento alle gestioni bibliotecarie, non ritenga di dover privilegiare il profilo relativo alla catalogazione nella redazione del bando e nella definizione dei criteri per la valutazione dei progetti essendo questo il carattere distintivo di tale attività.

        6.   Perché questa amministrazione ha ritenuto di dover utilizzare la procedura                            negoziata del cottimo fiduciario piuttosto che una procedura di maggior coinvolgimento della Città e di maggiore trasparenza per l’affidamento di un servizio di questa utilità e importanza.

 

In attesa di un sollecito riscontro, ponendosi a disposizione per qualsivoglia chiarimento, porge distinti saluti

 

 

Il Consigliere comunale

Aldo Cerroni

 

 

 

Guidonia, lì 05 agosto 2010

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Rutelli al Sole 24 ore

dall’Intervista che Francesco Rutelli ha rilasciato al Sole 24 Ore di Martedì 3 Agosto 2010

Senatore Rutelli, ora che la crisi politica è conclamata, serve subito una crisi parlamentare?

La sostanza della crisi di oggi risiede nel fatto che questa coalizione ha resistito appena 6 mesi in più dell’Unione guidata da Prodi. Questo è l’evento politico enorme e inaspettato. Ed è anche il grande paradosso di questa maggioranza che si è presentata compatta, con numeri ampi e confortevoli e con un leader sicuro ma che ora si trova nelle stesse condizioni in cui era l’Unione: un’alleanza che andava da Mastella a Diliberto. Nessuno avrebbe detto – all’indomani delle elezioni del 2008 e delle stesse regionali di qualche mese fa – che avremmo letto di nuovo sui giornali di campagne acquisti per garantire i numeri a Berlusconi, come succedeva per impallinare il nostro Governo al Senato. E invece è accaduto. Questo è il vero punto.

La fine del bipolarismo.

Il fatto storico è la certificazione della fine di un ciclo politico durato 16 anni. Questa è più che una crisi di Governo. È l’incapacità di un sistema – nonostante un leader forte e numeri parlamentari rassicuranti – a esprimere maggioranze omogenee. Su questo serve un confronto di verità.

Si esce dall’impasse con un governo del presidente come lei aveva pronosticato nel suo libro “La svolta”? Qual è la difficoltà?

Che un nuovo governo lo si deve fare in accordo con Silvio Berlusconi. È lui che ha vinto le elezioni ma è evidente che il premier non sceglierà questa soluzione. La crisi dell’assetto bipolare più che operazioni di Palazzo – destinate a breve vita – o soluzioni bricolage, ci deve portare oltre. A una nuova stagione in cui si prenda atto della scomposizione del quadro attuale e si inneschi una vasta ricomposizione politica. Occorre premere il tasto reset al sistema.

Quindi la scommessa è nella scomposizione di Pdl e Pd?

Quando Fini, co-fondatore del Pdl ma anche coautore della Bossi-Fini esce dal filone della destra sui temi dell’immigrazione e scavalca parti del centro-sinistra sull’antiberlusconismo, è evidente che c’è una scomposizione irreversibile del centro-destra. Così come la candidatura di Vendola e l’annuncio di Grillo di volersi candidare alle elezioni politiche, ridisegnano già nei fatti la mappa geografica della sinistra. Il partito di Di Pietro sarà ulteriormente trascinato su posizioni estranee alla cultura di governo nella sua rincorsa al grillismo. Per il Pd, già in una condizione minoritaria, la strada del centro-sinistra si fa ancora più stretta.

Appoggerà un governo di transizione?

L’unico vero obiettivo di un governo di transizione sarebbe quello di portare il Paese a elezioni cambiando la legge elettorale. Questo è un passaggio chiave. È il premio di maggioranza introdotto nel nostro sistema ad aver creato la grande illusione di maggioranze stabili. Dunque, l’eliminazione di questo meccanismo è una priorità perchè è stato adottato come stabilizzatore dei governi e invece si è rivelato il più grande de-stabilizzatore. Ha infatti dato un’apparenza di solidità creando numeri rassicuranti in Parlamento che però si rivelano – come si vede oggi – effimeri perchè dietro non ci sono nè coalizioni nè perfino partiti omogenei. Ciascun polo continua ad avere in sè i suoi estremi che impediscono le riforme: il giustizialismo a sinistra, il leghismo secessionista a destra.

Un ritorno al proporzionale è la via?

Il modello elettorale più razionale è quello tedesco che porterebbe al massimo 5, 6 partiti in Parlamento. A quel punto le alleanze si potranno determinare solo tra chi ha cultura e capacità di governo.

È l’approdo del terzo polo con Fini, Casini, Montezemolo?

È presto per dirlo. I cambiamenti e gli assestamenti sono appena iniziati. Ma più che di un terzo polo, penso ci sia bisogno di un nuovo polo che nasca sulla base di quell’agenda delle cose difficili da fare e si candidi a diventare nei prossimi anni il primo polo del Paese, liberale e democratico. Che sia capace di segnare la discontinuità, come avviene con il nuovo governo inglese Cameron-Clegg. Due leader che non somministrano placebo al Paese ma piuttosto soluzioni sorprendenti, in discontinuità con il passato. Quello che a me interessa non è un patchwork di leader e movimenti ma trovare una alleanza che si unisca sulle cose difficili da fare. Dopo il populismo ottimistico di destra e la ricetta decotte di sinistra, immagino una forza che sappia far diventare popolari le riforme impopolari.

Se sulla mozione Caliendo ci sarà un identico comportamento dell’Api, Udc e finiani, sarà di fatto la nascita di un nuovo polo?

Domani (oggi, ndr) si riuniranno i nostri deputati per decidere. Di certo, non dovremo cadere in trappole che possano portare a un precipizio politico.

Si parla anche di un Governo Tremonti.

Non entro nel toto-candidature. Cominciamo, invece, a costruire le condizioni per questa ricomposizione di partiti e progetti politici unendo persone con tradizioni culturali diverse. È già possibile. Ora che Berlusconi è costretto a una navigazione a vista e sa che il voto lo porterebbe a una posizione peggiore – con una Lega dominus di un futuro governo, nell’ipotesi in cui tornasse a vincere – siamo già nelle condizioni di interpretare una nuova stagione. E scrivere l’agenda delle cose difficili che sono indispensabili a un Paese che non può crescere dello 0,3% all’anno. Parlo di riforme della giustizia, attenzione strategia alle Mpi – micro e piccole imprese – di programmi anti-ciclici di opere pubbliche diffuse, di liberalizzazioni.

Dov’è il difficile?

Le riforme vere sono difficili. Lo è il taglio degli aiuti a pioggia alle imprese, l’accantonamento di opere pubbliche inutili, la messa a punto di una piattaforma sulla giustizia in cui si accetta la spersonalizzazione dell’ufficio del Pm e l’abbandono delle leggi ad personam. E lo sono liberalizzazioni che incidano sulle corporazioni o la separazione della rete gas.

Il sì del suo gruppo alla riforma dell’università è una strizzata d’occhio a Berlusconi?

No, è il voto convinto a una buona riforma, che abbiamo migliorato e su cui ora occorrono le risorse per farla funzionare. È l’anticipo di una strategia che svilupperemo: non di partecipare al bricolage politico ma spingere sulla discontinuità e riforme necessarie al Paese.

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Tar e pedaggi

 

Il Tar del Lazio boccia l’aumento dei pedaggi, rincari congelati in tutta Italia. Soddisfazione della Provincia di Roma e dei 41 comuni protagonisti del ricorso. Zingaretti: “Abbiamo evitato ingiustizia”. E il Codacons: “Rimborsare chi ha pagato”

30 luglio, 2010 Articolo tartto da lavocedelnordestromano.it

ROMA – Il Tar del Lazio ha sospeso ieri il decreto che ha disposto l’aumento dei pedaggi autostradali. I giudici hanno accolto il ricorso della provincia di Roma e dei suoi 41 che hanno aderito all’istanza: Olevano Romano, Saracinesco, Marano Equo, Roviano, Riofreddo, Albano Laziale, Licenza, Vallepietra, Vivaro Romano, Rocca Canterano, Percile, Palestrina, Zagarolo, Gallicano nel Lazio, Roiate, Vicovaro, Canterano, Roccagiovine, Rocca S. Stefano, Anticoli Corrado, Sambuci, Ciampino, San Gregorio da Sassola, Cervara, Arsoli, Rocca di Papa, Velletri, Carpineto Romano, San Vito Romano, Genazzano, Castel Gandolfo, Genzano di Roma, Morlupo, Allumiere, Ariccia, Vallinfreda, Castel Madama, Frascati, Fiumicino, Ladispoli e Bracciano. A loro si sono aggiunti il Codacons e la Provincia di Rieti. Hanno invece presentato ricorsi autonomi (anch’essi discussi ieri) il comune di Fiano Romano e la provincia di Pescara. La decisione vale per l’intero territorio nazionale. I giudici, infatti, hanno sospeso l’efficacia del decreto con il quale il presidente del consiglio dei ministri, il 25 giugno scorso, facendo seguito alla manovra finanziaria, ha individuato le “stazioni di esazione” delle autostrade a pedaggio che si interconnettono con le autostrade e i raccordi autostradali in gestione diretta dell’Anas

I MOTIVI. Il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi sostenendo che al pagamento deve corrispondere un servizio e non può trattarsi di una mera tassa. “Il provvedimento impugnato – hanno scritto i giudici amministrativi – per essere coerente con la finalità enunciata deve assumere il carattere di corrispettivo per l’utilizzo di una infrastruttura; al contrario, tale carattere non appare sussistente in alcune delle ipotesi evidenziate, vale a dire in tutte quelle che prevedono il pagamento del pedaggio in relazione ad uno svincolo stradale non necessario e non interessato dalla fruizione dell’infrastruttura”.

LA CONFERENZA STAMPA DI ZINGARETTI. “Abbiamo evitato un’ingiustizia”. Grande la soddisfazione del presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, che ieri ha convocato una conferenza stampa. “La coerenza paga”, ha aggiunto, “Le dichiarazioni senza coerenza sono ipocrisia. Ringrazio i sindaci che hanno aderito al ricorso e in special modo il sindaco di Fiano che ha presentato un ricorso autonomo. Così gli enti locali rafforzano e ricostruiscono il rapporto con i cittadini e rompono il teatrino della politica. E adesso il governo deve riflettere”. “Oltre la vittoria tecnica, ha sottolineato Zingaretti, va percepita l’importanza di questo provvedimento, soprattutto per salvare l’Italia dalla crisi”.

IL CODACONS. Grande sossisfazione anche da parte del Codacons. “Il Tar – spiega il presidente Carlo Rienzi – ha accolto totalmente la nostra tesi secondo cui solo chi usufruisce di un servizio deve pagare per il servizio medesimo. La decisione del Governo, invece, era abnorme, perché imponeva agli utenti di finanziare con il proprio pedaggio strade che magari non avrebbero mai utilizzato nella loro esistenza”. “Ora gli automobilisti – spiega ancora Rienzi – hanno diritto ad ottenere la restituzione delle maggiori somme pagate dal primo luglio ad oggi, comprensive degli interessi. A tal fine invitiamo gli utenti a conservare le ricevute rilasciate ai caselli, così da poter partecipare alle azioni risarcitorie che il Codacons sta valutando. Ancora una volta i giudici hanno dato una importante lezione di diritto ai nostri governanti, bocciando disposizioni sciagurate che avrebbero comportato un danno per i consumatori”. (30 luglio 2010 – www.lavocedelnordestromano.it)

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Consiglio comunale 27.07.2010

Si sapeva che non sarebbe stato un Consiglio comunale balneare e di routine e così è stato!

Come sapete,  l’ordine del giorno, con qualche aggiunta poco significativa, ma soprattutto poco controversa, era sempre lo stesso da un mese. Il braccio di ferro, tutto interno alla Maggioranza, era sui punti Urbanistici, specie su ARCIONIA una lottizzazione, fatta passare per un’applicazione dovuta di una sentenza, che in effetti è una vera e propria variante, che determinerà, senza una pianificazione razionale ed adeguata ai tempi e alle esigenze attuali, l’edificazione di un nuovo quartiere di circa 5000 abitanti probabilmente dormitorio senza servizi e probabilmente con velleità meramente speculative.

I dissidenti interni, irretiti e convinti dal Sindaco architetto, hanno ricompattato la linea e alla fine hanno votato il controverso provvedimento con grave ed evidente nocumento per tutta la Città.

Il provvedimento è passato anche col consenso della parte dell’opposizione rappresentata dall’UDC di Pagano e dalla Destra di Messa, che hanno votato favorevolmente al piano di lottizzazione evidenziando il loro progressivo inglobamento nella Maggioranza, che da queste pagine avevo già annunciato.

Il tutto con alcune assenze significative e significanti sia fra i ranghi della Maggioranza che fra quelli dell’opposizione ossia del capogruppo PDL Bertucci, dell’ex capogruppo del PD De Vincenzi e del Presidente del Consiglio Sassano, che non vota per una presunta incompatibilità dovuta ad  interessi personali in gioco, mentre fa votare i suoi poco attenti, ma disciplinati.

La nostra Opposizione al provvedimento dannoso e spregiudicato è stata puntuale, ma, ahimè, improduttiva e non utile a evitare questo ulteriore scempio della nostra Città. E’ riuscita solo a scuotere la Maggioranza, che ha apportato qualche minimo correttivo alla convenzione col costruttore strappandogli un po’ di “elemosina”.

Così va la politica, che spesso è eterodiretta dall’economia e fa dire in Aula ad un Consigliere di Maggioranza che da cittadino mai e poi mai avrebbe votato un siffato provvedimento, ma da Consigliere è un altra cosa…forse dimentica che un Consigliere è pur sempre un cittadino (quasi sempre!)

Poi è seguita, in nostra assenza, la votazione degli altri punti urbanistici, tutte piccole e grandi regalie a lobby, potentati e solo qualcuna degna di attenzione e utile alla collettività!

La nostra opposizione continua!

Ad maiora

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Debora, la “bira” e il calippo: la protagonista del tormentone dell’estate

 

 

Più che di Villanova è di Casal Bellini (Tivoli), ma va bene ugualmente! Figlia della nostra terra…!

24 luglio, 2010 Articolo dell’ottima Simona Boenzi tratto da  lavocedelnordestromano.it

GUIDONIA – Ancora il popolo del web non si riprende dal tormentone di Gemma del Sud, l’adolescente che in dialetto siciliano spopola su You Tube con il suo “Io so cantare e so l’inglese e voi siete invidiosi”. Radio Rock ne ha fatto lo spot dell’estate. Ma già da qualche giorno è un altro il tormentone a cui le testate nazionali e i tg stanno dando uno spazio spropositato. Si chiama Debora Russo, classe 1995, residente a Villanova di Guidonia. Un giornalista di Sky Tg 24 l’ha intervistata sulla spiaggia di Ostia insieme ad una amica e subito il video ha spopolato sul web, soprattutto su Facebook, il network più cliccato al mondo. “fa caldo…”  chiede il giornalista, “sì, troppo….”  risponde Debora. Poi ancora il giornalista: “E come fate per non sentire caldo”… “Me so presa na bira e un Calippo”. Fine del filmato. Da allora la 15enne di Villanova è più ricercata di Belen, tant’è che in due giorni ha raggiunto i 4000 amici su facebook e non può più accettare richieste perché il profilo è saturo. I quotidiani le hanno dato aperture e paginoni. “Posso solo dire che tutto questo mi piace – ha detto – a Villanova ce sto poco eppure me conoscono in tanti. Chissà – conclude – magari riesco a realizzà er sogno mio, vojo fa l’attrice”. (24 luglio 2010 – www.lavocedelnordestromano.it) Simona Boenzi

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Festa nazionale – Labro (Rieti) 2-5 Settembre 2010




Vi riporto di seguito il Programma della Festa Nazionale di Alleanza per l’Italia.


Una festa, che dalle premesse, si presenta eccezionale.


Per chi fosse interessato a partecipare può farmelo sapere su queste pagine o su alleanzaperlitaliaguidonia@gmail.com






ALLEANZA PER IL FUTURO



Antico Borgo di Labro (Rieti), 2-5 Settembre 2010





GIOVEDÌ 2 SETTEMBRE



h. 11.30-12.30


Presentazione della Scuola di formazione politica


per i giovani di ApI




EX CONVENTO FRANCESCANO COLLE DI COSTA



Vilma Mazzocco




h. 15.00 –


Apertura Laboratori:

“XXI secolo: etica, politica e identità”


EX CONVENTO FRANCESCANO COLLE DI COSTA



Le potenzialità di un terzo polo




coordina


Paolo Festuccia,

La Stampa


Antonio Noto direttore IPR Marketing; Pino Bicchielli; Enrico Cisnetto, Società Aperta


conclude


Marco Calgaro


h. 16.30


Cerimonia di apertura della Festa


PIAZZA NOBILI VITELLESCHI



Accoglienza


Banda e Coro dell’Alleanza


Gastone Curini, I ragazzi di Juppiter,



sindaco di Labro, Fabio Melilli, presidente della Provincia di Rieti;


Feliciano Polli,



presidente della Provincia di Terni


intervento di apertura di


Bruno Tabacci


Letture,


Ugo Pagliai


h. 17.30


– Le alleanze per il futuro


AGORÀ



Pier Ferdinando Casini


Lorenzo Dellai




modera


Bruno Vespa


h. 21.00



Dialoghi


TORRIONE – TEATRO COMUNALE



Chiesa e Stato: come celebrare il 150° dell’Unità d’Italia?




coordina


Giancarlo Bosetti, Paolo Del Debbio, Alberto Melloni, Giovanni Sabbatucci


Mirella Serri


h. 22.00




TORRIONE – TEATRO COMUNALE



Letture,Ugo Pagliai



Incontri musicali,


The Art Monastery Project


VENERDÌ 3 SETTEMBRE



09.30


– Laboratori:

“XXI secolo: etica, politica e identità”


EX CONVENTO FRANCESCANO COLLE DI COSTA



L’ambiente, l’energia e la sostenibilità del futuro




coordina


Dante O. Benini, Clara Poletti


Luciano Nobili


conclude


Franco Bruno


11.00-13.00




Coesione, capacità dei territori e nuove fratture: il federalismo e l’unità nazionale




coordina


Luca Galletti, Ernesto Longobardi, Salvatore Parlato, Arnaldo Sciarelli


Gianluca Ansalone


conclude


Valerio Zanone


15.00



Il Caso


CORTILE CASTELLO NOBILI VITELLESCHI



Discutono sul libro «La cricca. Perché la Repubblica italiana è fondata sul conflitto di


interessi» e sull’emergenza corruzione


Andrea Romano


Sergio Rizzo, Domenico Delle Foglie,


modera


Stefano Menichini, Direttore

Europa


16.00



Parliamone con


TORRIONE – TEATRO COMUNALE



La crisi economica morde anche il lavoro: che strada prende il riformismo?




Maurizio Sacconi


Massimo Calearo Ciman, Alessandro Azzi, Raffaele Bonanni,


Giorgio Natalino Guerrini




modera


Alberto Orioli,

Il Sole 24 Ore


17.00


Le alleanze per il futuro dell’Economia


AGORÀ



Economia, finanza e politica alla prova della crisi




Pier Luigi Bersani


Linda Lanzillotta




modera


Giovanni Floris


21.00



Dialoghi


AGORÀ



La politica è senza speranza?




Massimo Cacciari a


confronto con i giovani


coordinano


Massimo Bordin,

Radio Radicale; Alessandro Giuli, Il Foglio


22.00


AGORÀ


I Giovani del Conservatorio dell’Aquila


Orchestra giovanile Collegium Philarmonicum




SABATO 4 SETTEMBRE



09.30


– Laboratori:

“XXI secolo: etica, politica e identità”


EX CONVENTO FRANCESCANO COLLE DI COSTA



Patrimonio culturale, turismo e nuovi lavori




coordina


Andrea Granelli, Roberto Grossi, Livio Zerbini


Guido Improta


conclude


Alberto Gambino


11.00-13.00


Riforme e istituzioni: siamo condannati alla paralisi?


coordina


Fabrizio Criscuolo


Nicola Pasini, Sandro Diotallevi, Elvio Ubaldi


conclude


Giacinto Russo


15.00



Il Caso


TORRIONE – TEATRO COMUNALE



Discutono sul libro


«Elogio della pazienza» e sul Partito Democratico


Marco Follini, Giampiero Bocci, Paolo Gentiloni




modera


Maria Teresa Meli, Corriere della Sera


15.00



Il caffé delle 15.00


CORTILE CASTELLO NOBILI VITELLESCHI



Barack Obama alla prova delle elezioni di metà mandato.




Gianni Vernetti


ne discute con Will Marshall, presidente del Progressive Policy Institute


modera


Guido Moltedo,

Europa


16.00



parliamone con


TORRIONE – TEATRO COMUNALE



Più conoscenza per un Paese che vuole crescere




Mariastella Gelmini


Pino Pisicchio, Luigi Paganetto, Luca Bianchi




modera


Marco Tarquinio, Direttore Avvenire


17.00


Alleanza per il futuro della Democrazia e delle Istituzioni


AGORÀ



Gianfranco Fini


Bruno Tabacci




modera


Emilio Carelli, Direttore

Sky TG24


18.30 –



Il Caso


TORRIONE – TEATRO COMUNALE



Sicilia: laboratorio per nuove alleanze




Raffaele Lombardo, Gianfranco Micciché, Carmelo Briguglio, Mario Bonomo




21.00




AGORÀ



Un compleanno straordinario per una intelligenza straordinaria: tributo a Franca Valeri



21.30



Dialoghi


AGORÀ



Cambiamenti scientifici e biopolitica




Raffaele Magli, Aldo Schiavone, Angelo Vescovi




22.00




AGORÀ



Voler bene all’Italia,


Orchestra Artéteca


DOMENICA 5 SETTEMBRE



09.00


Conclusione della Scuola di Formazione politica per i giovani di ApI


TORRIONE TEATRO COMUNALE



Direttivo Nazionale ApI




10.00-11.30



Il Caso


AGORÀ



Nord, Centro, Sud, un Paese che può crescere




introduce


Bruno Cesario, Gaetano Quagliariello, Sergio Talamo,


Cristina De Luca Farefuturo, Alessio Vianello,



Verso Nord


11.30


Cerimonia di chiusura della Festa


AGORÀ



intervento di


Donato Renato Mosella


conclusioni di


Francesco Rutelli


Omaggio all’Italia nei 150 anni dell’Unità




Banda nazionale Garibaldina


Aquilonisti Millepiedi – Foligno


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