Rutelli a Barcellona con sindaci che hanno fatto la storia

Lunedì 22 Febbraio 2010 18:27
Francesco Rutelli è oggi a Barcellona per il Summit europeo dei governi locali, organizzato dal governo spagnolo e dalla amministrazione catalana, nell’ambito del semestre europeo della presidenza spagnola. Ai lavori parteciperanno, tra gli altri, il vicepresidente del governo Manuel Chaves, il presidente della Generalitat di Catalogna, Jose Montilla e il sindaco di Barcellona, Jordi Hereu. 
 
Il leader di Api è stato invitato assieme ad una serie di personalità europee per ricevere al Museo Maritimo un premio dedicato ai “sindaci che hanno fatto la storia”: tra gli insigniti, oltre all’ex-primo cittadino di Roma, anche il portoghese Jorge Sampaio (sindaco di Lisbona e presidente del Portogallo), Pierre Mauroy (Lille), Pasqual Maragall (che fu sindaco della Barcellona olimpica), Ritt Bjerregaard (Copenhagen) e Dora Bakoyannis (Atene). 
 
“Le città sono state uno straordinario veicolo per la costruzione dell’identità europea, per la loro storia, la dinamicità e l’integrazione che hanno saputo promuovere”, ha detto Rutelli.
 
“Oggi viviamo cambiamenti profondissimi del tessuto dell’Europa: la crisi economica, l’impasse delle istituzioni dell’Unione, i problemi legati al fallimento dell’ideologia astratta del multiculturalismo. Le città europee – ha proseguito Rutelli – hanno una doppia sfida da vincere: tornare motori e simboli di crescita economica e trasformazione modernizzatrice; sconfiggere i ghetti attraverso integrazione, legalità, partecipazione”.
 

Ad maiora

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Regionali Lazio 2010

(ANSA) – ROMA, 17 FEB – Ne’ Emma Bonino ne’ Renata Polverini hanno dato risposte sul problema della spesa sanitaria fuori controllo nel Lazio. Per questo motivo Francesco Rutelli non si schiera ne’ con l’una ne’ con l’altra alle prossime elezioni e da’ liberta’ di voto agli elettori che si riconoscono nell’Alleanza per l’Italia.
Rutelli, parlando a Radio Anch’io, ha tra l’altro detto che la sua formazione politica (Api) e’ uno ‘start up’,  che dialoga con tante forze politiche. Ad esempio, in Campania sostiene De Luca, in Basilicata ha fatto un accordo con il centrosinistra e in Piemonte con l’Udc.

Condivido completamente il pensiero del Presidente Rutelli.

Ritengo, tuttavia,  che Emma Bonino, donna sempre in prima fila nelle battaglie sui diritti civili e che bene ha fatto a  livello internazionale per il nostro Paese,  sia la scelta meno UTILE e meno GIUSTA per la nostra Regione. Per una serie di motivi, che cerco di sintetizzare.

  • E’ una candidatura radicale e dei Radicali,  subita dal resto della coalizione in assenza completa di qualsiasi proposta politica nel PD.
  • E’ storicamente (coerentemente al filone radicale) una Liberista spinta e pertanto contraria, come spesso negli anni passati ha dichiarato, ai lacci e lacciuoli, che ingabbiano l’economia dei mercati:  fra i tanti lacci,  che vorrebbe rimuovere,  c’è , ad esempio,  la clausola di salvaguardia dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori e molte altre norme “liberticide”,  come le definiscono Lei e Pannella.
  • Allontana il voto cattolico, che è eticamente essenziale e strategicamente irrinunciabile.
  • E’ una politica di lungo corso, ma soprattutto mai si è confrontata su problemi di livello regionale.

Insomma,  ritengo sia veramente una candidatura irricevibile,  più residuale che scelta con convinzione.

Della Polverini non mi convincono molte cose e,  prima fra tutte,  le formazioni politiche, che la sostengono.

Ritengo, tuttavia, che sia una candidatura meditata della nostra Regione e per la nostra Regione e forse la candidatura più lontana  possibile, nello schieramento di centro destra, dalle posizioni di Silvio Berlusconi. Non si fa mistero della sua vicinanza politica a Gianfranco Fini.

Per tutte e non solo queste ragioni ho deciso di sostenere, pur senza “innamorarmene”,  la candidatura “meno peggio” di Renata Polverini.

Per quanto riguarda la preferenza individuale,  mai suggerirò di votare PDL ! E’ per questo che ho avviato, con i candidati della lista civica della Polverini, una serie di consultazioni per il bene del nostro territorio.

Sto, insomma, cercando di capire fra i molti candidati chi più sia disposto a lavorare per favorire il territorio di Guidonia Montecelio, dato che certamente non avremo rappresentanti in Regione del nostro Comune,  essendo le candidature locali del tutto impossibilitate a raggiungere il consenso necessario  per divenire Consiglieri regionali.

A breve relazionerò sugli esiti di questi incontri e deciderò la mia preferenza individuale e mi permetterò, con la discrezione di sempre, di suggerirvela.

Ad maiora

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“I guadagni di Maria Calzetta…!

L’ormai celeberrimo settore Pubblica Istruzione del Comune di Guidonia Montecelio ne ha fatta una delle sue…!

Ecco la vicenda:

Prima del 31 Dicembre 2010 sono state recapitati a cura e spese del Comune circa 1000 avvisi relativi a “ricognizione di tutti coloro che non risultano aver effettuato – o aver effettuato solo parzialmente – i versamenti relativi al servizio scolastico mensa erogati… “ e relativi agli anni scolastici 2003/2004 e 2004/2005.

A parte la tempistica incredibile, dettata solo dall’esigenza di far cassa ed evitare la prescrizioni di tali versamenti, questioni, queste, che interrogano tutti circa l’efficienza della nostra Amministrazione, qualunque sia il colore politico della stessa,  ho voluto approfondire la questione e capire di che cosa stavamo parlando.

Ed ecco la sorpresa! Con Determinazione dirigenziale n. 86 del 30.11.2009 veniva affidato il servizio di recupero crediti ticket mensa scolastica ad una certa Società G centro servizi di Roberto Giovannozzi di Villalba, che aveva (guarda caso!) presentato un’offerta, per la somma di 10.500,00 Euro (iva Inclusa)

La motivazione che viene addotta per spiegare questa scelta è “l’esiguità del personale in servizio in questa area…” e quindi l’impossibilità di esperire le pratiche burocratiche relative.

Questi i fatti, ma dove è il problema, direte voi…?

Il problema, più squisitamente gestionale, è che il costo dell’operazione è di 10.500,00 euro + 5.000,00 euro circa di raccomandate spedite dal Comune (considerando i circa 1000 avvisi) e tutto ciò per riscuotere quanto?

Ma v’è di più. In che cosa consiste l’attività della suddetta Società se le lettere di avviso e le relative raccomandate le fa il Comune con il suo “esiguo personale in servizio”… e quindi  a cosa servono i 10.500,00 Euro?

Mi sembra scarsa attenzione, per essere benevoli e sicuramente l’Amministrazione Rubeis non sembra così efficiente… (sic!)

Ma cercheremo di capire quanto il Comune “intascherà” da questa lodevole iniziativa!

Mala tempora currunt

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Questa è la via giusta!

(ANSA) – ROMA, 29 GEN – ‘Non vogliamo fare un piccolo partito in piu’, non e’ nostra intenzione. Vogliamo dare il via a una formazione che al centro riporti equilibrio nel Paese’.
Lo ha detto il leader dell’Api, Francesco Rutelli, nel suo intervento questa mattina a ‘La telefonata’.
Tornando sul suo addio al Pd l’ex sindaco di Roma ha sottolineato che ‘in Italia avere passione politica significa battersi per le cose importanti: lavoro, imprese, famiglia. Ma non bisogna farlo ne’ con toni gridati da una parte, ne’ su posizioni condizionate dagli estremismi dall’altra’.
‘Sia a sinistra che a destra – ha detto – c’e’ un impatto eccessivo delle forze massimaliste. Ci vuole piu’ equilibrio; per questo critico il bipolarismo e soprattutto il fatto che a sinistra il Pd, nato per creare un nuovo pensiero di fronte ai problemi del Paese, e’ tornato ad essere quello che era prima il Pds’.
Infine un passaggio sul ‘grande centro’. ‘Vorremmo farlo – dice Rutelli – con tutte le persone di buona volonta’, per riportare al centro la politica oggi dominata a destra da leghismo e a sinistra dal dipietrismo giustizialista’.

Ad maiora

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API Lazio

Domenica scorsa è stato presentato a Roma  il Comitato promotore regionale del Lazio di Alleanza per l’Italia.

Ne do conto in queste pagine, augurando ai nostri coordinatori un buon lavoro.

Comitato Promotore Regionale Lazio

 
Luca Danese – coordinatore
 
Sandro Battisti – portavoce
 
Mino Dinoi – responsabile organizzativo ed elettorale
 
Componenti: Francesco Rutelli, Linda Lanzillotta, Massimo Andolfi, Mariano Angioletti, Rapisardi Antinucci, Gianfranco Bafundi, Federico Bertucci, Wanda Ciaraldi, Cristina De Luca, Francesca Elia, Gian Maria Fara, Bianco Fazio, Caterina Flick, Alberto Gambino, Roberto Guida, Guido Improta, Filippo Lippiello, Fulvio Lucisano, Mariapia Marchetti, Mauro Mattucci, Claudio Minelli, Luciano Nobili, Bruno Ovoli, Pierpaolo Pinacoli, Massimiliano Pronio
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27 Gennaio 2000 – 27 Gennaio 2010… 10 anni di istituzione del giorno della memoria

Torno a scrivere dopo molto tempo, a causa di un brutto incidente, occorsomi in scooter mentre andavo a Roma a lavoro… torno riallacciando il mio dialogo con voi, assidui lettori,  facendo riferimento al Decennale della felice intuizione, che portò, nel 2000, all’istituzione del “Giorno della memoria” della più triste abiezione umana rappresentata dall’Olocausto degli Ebrei, la Shoah.

Evito considerazioni personali, sempre inadeguate rispetto all’immane tragedia e rimetto a voi un brano, tratto da un libro di ricordi e testimonianze del 1998 di Mario Tagliacozzo Metà della vita. Ricordi della campagna razziale 1938-1944
Milano  Baldini & Castoldi 

 “Carlo, che aveva visto giusto sin dal principio, continuava a farci i suoi discorsi profetici, mentre Renzo veniva di lì a poco colpito da una prima disposizione. Non uscì alcun decreto, ma una semplice circolare che proibì l’esecuzione alla radio delle musiche degli ebrei. Renzo aveva vinto pochi giorni prima un concorso per delle cantiche militari: ebbe appena la soddisfazione di vedersi dichiarato vincitore e subito vide spezzata la sua carriera perché successivamente lo stesso provvedimento fu esteso anche ai concerti.

In aprile, quando ancora perduravano le malattie familiari, avemmo finalmente il piacere di vedere sistemata a giardino la piazza davanti alla nostra casa che, quando eravamo venuti nel quartiere, era ancora un informe cumulo di macerie e di polvere, che diveniva fango nelle giornate di pioggia. Fu finalmente livellata la piazza, furono costruiti i marciapiedi, mentre una vasta rotonda centrale veniva adattata a giardino con alberi, aiuole e panchine.

In maggio poi tutta Roma era festante per il prossimo arrivo di Hitler; si ripuliva e si abbelliva, mentre le strade si arricchivano di festoni, di bandiere, di luminarie, di fontane luminose, si montavano impalcature, si imbiancavano facciate. Tutta la città era in festa e si preparava al grande avvenimento. Furono giornate di confusione, di riviste, di spettacoli all’aperto e di movimento continuo, mentre il lavoro si arrestava.

L’amicizia tra Italia e Germania si cementava sempre più e noi non potevamo gioirne, perché prevedevamo che da questa situazione a noi non poteva venire del bene.

In luglio una prima pubblica manifestazione apparve sui giornali ad opera di un gruppo di professori universitari e di intellettuali e fu poi ricordato come “il manifesto della razza”. Era un primo segno dei tempi e ne restammo sbalorditi. In quello stesso periodo fu pubblicato il primo numero di una rivista che affrontò il problema razziale, mentre Interlandi sul “Tevere” cominciava più violenta la sua campagna contro gli ebrei. A mezzogiorno il marciapiedi davanti al caffè Aragno e la piazza San Silvestro erano invasi da strilloni che offrivano il giornale con il velenoso articolo della giornata. Ricordo benissimo quel mese di luglio 1938: i miei erano in campagna in Ancona e così pure era fuori la famiglia Massarani. Ci incontrammo con Renzo ogni giorno per far colazione insieme alla Campana o alla Barchetta e spesso finivamo per mandar giù dei bocconi assai amari, quando, mentre ci sedevamo a tavola, ci venivano a porre sotto il naso l’articolo di Telesio Interlandi.

Passava il tempo. Virgola insisteva perché mi occupassi della villeggiatura, ma ero quanto mai perplesso e non sapevo cosa fare, sembrandomi inopportuno il muoversi da Roma. Si temeva che qualcosa potesse succedere da un momento all’altro, come molti dicevano, ed allora non sarebbe stato bene il trovarsi lontani da casa, in un paese sconosciuto e in un ambiente forse ostile. Altri consigliavano invece di muoversi per godere di una villeggiatura che non avrebbe potuto farci che bene, specie in un momento in cui il futuro ci era quanto mai ignoto e oscuro.

Vito, proprio in quel periodo, per l’impresa per la quale lavorava, aveva vinto il concorso per un ponte sul Tevere. Ebbe appena la gioia di vedersi dichiarato vincitore pubblicamente perché in seguito non ebbe nessun beneficio dal suo brillante risultato. L’impresa trasse profitto dalla situazione che si era creata in seguito alla campagna razziale e Vito non ebbe alcuna possibilità di farsi sentire e non figurò in modo alcuno come progettista.”

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Chiesti 16 anni per gli strupatori di Via della Selciatella

Il PM Filippo Guerra ha chiesto 16 anni –  in conseguenza del rito scelto, l’abbreviato, che prevede uno sconto di un terzo della pena – per i quattro stupratori che la notte del 21 Gennaio 2009 violentarono a turno una ragazza appartata col suo fidanzatino dopo aver chiuso lui nel bagagliaio della vettura.

La stessa pena era stata chiesta per i violentatori della Caffarella. I giovani e i loro avvocati per nulla persuasi dal pentimento dei romeni motivato – a loro avviso – solo dalla paura, chiedono una pena più alta, esemplare

Il GUP conferma la richiesta e infligge i 16 anni!

Staremo a vedere!

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Multiculturalismo, superiorità culturale e vecchie categorie concettuali

Nasco nell’idea, formata negli anni, che le catogorie concettuali, intese come semplificazione a fini conoscitivi della realtà, ancor prima che ambito filosofico, siano utili strumenti per l’uomo, interprete della realtà, per conoscere il mondo e ciò che più genericamente è altro da sè.

Come tutti gli strumenti, i mezzi, tali categorie devono servire e non cristallizzarsi, divenire ideologie. Per loro natura debbono essere strumenti duttili, malleabili per conoscere il reale e non devono esse stesse essere fraintese come il reale cristallizato.

L’uomo uguale a se stesso, cambia in ambiti temporali ridotti, così cambia il reale e così dovrebbero cambiare gli strumenti, i mezzi, le categorie per leggere la realtà.

Di questo le ideologie, specie le più forti non se ne accorgono! E’ quello che, ahimè, accade alla Sinistra italiana in crisi, perchè incapace, su un tema ad esempio come quello del multiculturalismo, di dare risposte adeguate, quasi che, modificare gli strumenti, sia abiura verso un passato ideologico, che allora tanto passato non è.

Si vive un nostalgico passato in cui, dietro il paravento di una sedicente superiorità culturale, posizioni semplici e adeguate come quella del politologo fiorentino Giovanni Sartori e di Francesco Rutelli sul multiculturalismo vengono lette come apostasia rispetto… rispetto ad una weltashaung forgiata su realtà e problematiche passate profondamente diverse.

Mi sembra invece che Rutelli e Sartori sul concetto di multiculturalismo abbiano idee chiare e, direi, di buonsenso.

Secondo Zygmunt Baumann, sociologo polacco “il multiculturalismo “farà il gioco della globalizzazione priva di freni politici”. “Le forze globalizzatrici hanno mano libera con tutte le loro devastanti conseguenze, di cui la più diffusa è la montante ineguaglianza intersociale e intrasociale.”

Ritiene ancora che Il nuovo culturalismo [multiculturalismo], al pari del vecchio razzismo, mira a placare gli scrupoli morali e a interpretare la realtà dell’ineguaglianza tra uomini o come una condizione che travalica la capacità d’intervento umana (nel caso del razzismo) o come uno stato di cose in cui gli esseri umani non dovrebbero intervenire”.

Per entrambe le posizioni, si tratta di accettare l’ineguaglianza: nella precedente formula razzista l’accettazione del “diverso” era mirata a modificare e selezionare l’uomo secondo il criterio dell’«ordine sociale perfetto» eliminando e scartando le razze e culture inferiori incapaci di riprodurre standard umani decenti.

Nella nuova formula multiculturalista, sempre secondo Bauman invece, questa accettazione è mirata a trovare “forme di coabitazione soddisfacenti o quanto meno accettabili: se non appare possibile alcuna revisione dell’ordinamento sociale […] allora appare logico che chiunque abbia diritto di cercare il proprio posto nel fluido ordine della realtà e di accettare le conseguenze di tale scelta”.

Giovanni Sartori. Nel suo saggio sulla società multietnica (‘Pluralismo, Multiculturalismo ed estranei’) sostiene una forte distinzione tra il pluralismo dei valori ed il multiculturalismo. Il primo, inteso come valore fondato in primis sulla tolleranza, garantisce la coesistenza pacifica e democratica di ambiti socio-culturali differenti; il secondo, visto come una commistione caotica di valori e culture dissenzienti.

Sartori ritiene, giustamente, a mio avviso, che l’Islam sia una religione fideista e lo stesso ritiene Rutelli laddove afferma, nell’intervesta sul giornale del 06.01.2010, che “la cultura prevalente in Islam non è laica”. e su questa idea si dice contrario al multiculturalismo.

La cittadinanza dice Rutelli non è un punto d’arrivo, ma semmai un punto di partenza legale per nuovi diritti e doveri personali e, pertanto, propone un percorso, funzionale all’ottenimento della cittadinanza del tipo della patente a punti.

Mi sembra un idea elegante, moderata e lungimirante contro la xenofobia di certa destra e della Lega e la inadeguatezza delle opzioni a sinistra, inadeguate perché preconcette e legate ad un mondo che non c’è più.

Ad maiora e buon 2010 a tutti.

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Rifacimento Via Alessandro La Marmora

Con notevole soddisfazione informo tutti voi che un’opera sulla quale ho investito molto tempo e altrettanto impegno e che, per motivazioni a me ancora sconosciute, con l’avvento della nuova Giunta aveva subito un incredibile e inspiegabile rallentamento è pronta per la realizzazione.

Mi riferisco, cari amici, al rifacimento del manto stradale di Via Alessandro Lamarmora a Villanova. Opera voluta e finanziata dalla vecchia amministrazione e i cui lavori dovrebbero iniziare entro il mese di Gennaio (almeno speriamo).

Un rifacimento molto importante per la Circoscrizione Villanova – la Botte e non solo essendo strada di comunicazione efficace anche per il distretto del travertino e per i collegamenti del quadrante ad est del nostro Comune ossia Villanova, Villalba e Guidonia.

Soddisfatti della nostra opera di pungolo, dall’opposizione, ad un’amministrazione immobile ed elefantiaca, ci chiediamo perchè nella medesima Circoscrizione non partano ancora i lavori altrettanto importanti di rifacimento di Via Maremmana.

Sarà oggetto di una precisa interrogazione al Sindaco, nella speranza di sollecitare l’Amministrazione anche su questo punto.

Ad maiora

Ad maiora

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