Una equipe di studio…!

Oggi, basito, leggevo un articolo su un quotidiano locale, in cui Leonetti, evidentemente già in campagna elettorale, ipotizzava scenari futuri per l’aereoporto Barbieri, da tempo sottovalutato e poco utilizzato.

La soluzione, al momento, per lo scaltro politico Guidoniano, sarebbe quella di costituire un’equipe di studio del problema, per individuare soluzioni! (sic!)

Oltre la scontata e banale obiezione relativa al fatto che Leonetti, dopo trent’anni di politica sul nostro territorio, con ruoli non marginali solo ora si accorge che a Guidonia c’è un aereoporto sottovalutato, mi viene da obiettare e chiedere se, quest’alice nel Paese delle meraviglie, non si renda conto che ci sono molteplici contatti e progetti che riguardano il Barbieri e che si potrebbe perseguire la strada già tracciata ed impiegare risorse (purtroppo sempre poche!) in quella direzione e non nella costituzione di una equipe di studio del problema.

Ritengo che non ci sia proprio niente da studiare, ma semplicemente si debba agire su quel tema e su molti altri come quello!

…almeno che il prode Consigliere provinciale non voglia sperperare soldi pubblici nel finanziare a qualche “compagno” un’indagine conoscitiva del problema!

Ritengo che in un momento di crisi non sia opportuno sperperare soldi pubblici in questo modo…, ma soprattutto che i metodi delle vecchie cariatidi siano da accantonare definitivamente e si debba agire nell’interesse della collettività.

Purtroppo dimentico (sono sempre il solito ingenuo) che si è in campagna elettorale…e che ne vedremo molta di demagogia!!!

Ad maiora

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Triste…scenario!

Vi invito a leggere questo articolo de “Il Riformista” di oggi. Mi sembra, purtroppo, una ricostruzione rispondente al vero.

Ma dove sono andati tutti gli altri consensi…siamo vicini al dato dei DS. Mala tempora currunt!

906756231

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Peccato!

Purtroppo il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della Prefettura avverso l’Ordinanza emessa dal TAR Lazio.
Mi sembra una decisione giuridicamente eccepibile e la cosa si desume anche dalla difficoltà di motivazione che è palese nel dispositivo.
Non vorrei che la politica si sia mossa!
Comunque accettiamo il responso e ci prepariamo per le nuove elezioni!
 

 

Sezione Sesta

 

composto dai Signori:

Pres. Claudio Varrone 

Cons. Luciano Barra Caracciolo Est.  

Cons. Domenico Cafini 

Cons. Bruno Rosario Polito  

Cons. Manfredo Atzeni 

ha pronunciato la presente

ORDINANZA

 

nella Camera di Consiglio del 24 Febbraio 2009 .

 

Visto l’art.21, u.c., della legge 6 dicembre 1971, n. 1034, come modificato dalla legge 21 luglio 2000, n. 205;

 

Visto l’appello proposto da:

 

  MINISTERO DELL’INTERNO – PREFETTURA – U.T.G. DI ROMA

rappresentato e difeso da:

   AVVOCATURA GEN. STATO

con domicilio  in Roma

VIA DEI PORTOGHESI 12

 

contro

 

LIPPIELLO FILIPPO, CERRONI ALDO, DE SANTIS MAURO, GIAMMARIA PAOLO, RUGGERI PAOLO, TURILLI BENIAMINO, PIRRO FABRIZIO, LA BIANCA GIORGIO, LANCIANI BERNARDINO, LEONINO MASSIMO MURATORE ANTONIO

rappresentati e difesi da:

Avv.  ANDREA GUARINO

con domicilio  eletto in Roma

PIAZZA BORGHESE N. 3

 

e nei confronti di

 

COMUNE DI GUIDONIA MONTECELIO

rappresentato e difeso da:

Avv.  GABRIELE DI PAOLO

Avv.  SIMONA NAPOLITANO

con domicilio  eletto in Roma

VIA ANTONIO BERTOLONI. 49

 

DE MEO MARIO, SANTORIELLO FERDINANDO, MANNELLI GASPARE

non costituitisi;

 

DE VINCENZI DOMENICO,

rappresentato e difeso da:

Avv.  STEFANO CRISCI

con domicilio  eletto in Roma

VIA PARIGI 11

 

BERTUCCI MARCO, PAGANO MICHELE, DI LEO ORAZIO, GUGLIELMO SIMONE, CAVALLO ANNA ROSA, NICOLO’ CLAUDIO, CICCOTTI ANGELO, MARZANO ALESSANDRO, SASSANO STEFANO, VALERI MARIO, MAZZA ADRIANO, MARINI GIANLUIGI, RUBEIS ELIGIO, MORELLI ALBERTO, BENEDETTI ATTILIO, SPERANDIO OSVALDO

rappresentati e difesi da:

Avv.  STEFANO CRISCI

con domicilio  eletto in Roma

VIA PARIGI 11

 

per l’annullamento dell’ordinanza del TAR  LAZIO    ROMA  :Sezione  I  TER  n. 708/2009 ,

resa tra le parti, concernente

SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE DI GUIDONIA MONTECELIO;

Visti gli atti e documenti depositati con l’appello;

Vista l’ordinanza di accoglimento della domanda cautelare proposta in primo grado;

Visto l’atto di costituzione in giudizio di:

 

BENEDETTI ATTILIO ,   BERTUCCI MARCO ,   CAVALLO ANNA ROSA ,   CERRONI ALDO ,   CICCOTTI ANGELO ,   COMUNE DI GUIDONIA MONTECELIO ,   DE SANTIS MAURO ,   DE VINCENZI DOMENICO ,   DI LEO ORAZIO ,   GIAMMARIA PAOLO ,   GUGLIELMO SIMONE ,   LA BIANCA GIORGIO ,   LANCIANI BERNARDINO ,   LEONINO MASSIMO ,   LIPPIELLO FILIPPO ,   MARINI GIANLUIGI ,   MARZANO ALESSANDRO ,   MAZZA ADRIANO ,   MORELLI ALBERTO ,   MURATORE ANTONIO ,   NICOLO’ CLAUDIO ,   PAGANO MICHELE ,   PIRRO FABRIZIO ,   RUBEIS ELIGIO ,   RUGGERI PAOLO ,   SASSANO STEFANO ,   SPERANDIO OSVALDO ,   TURILLI BENIAMINO , VALERI MARIO

 

Udito il relatore Cons. Luciano Barra Caracciolo e uditi, altresì, per le parti l’Avv.to dello Stato Borgo, l’Avv.to Crisci e l’Avv.to Di Paolo.

 

Ritenuto che la “conferma” delle dimissioni già protocollate non configura una

nuova espressione di volontà dispositiva novativa di quella già espressa,

ma è volta al fine di più ristretto, e di ordine formale, di sanare una mera irregolarità,

essendo logico assumere quale termine ultimo per la “sanatoria” (meramente confermativa)

quello entro il quale il Consiglio dovrebbe adottare la (eventuale) deliberazione della surroga;

– ritenuto, inoltre, che la natura di mera irregolarità del difetto di autenticazione

della sottoscrizione della delega, per una parte delle dimissioni “ultra dimidium”,

non priva del requisito della contestualità il complesso delle medesime dimissioni,

che rappresentano volontà plurime ma, nella considerazione normativa,

interdipendenti ed inscindibili in funzione dell’effetto legale che, “ab origine”,

mirano a conseguire quale motivo essenziale normativamente considerato

 

P.Q.M.

 

 

 

Accoglie l’appello (Ricorso numero: 1254/2009 ) e, per l’effetto,

in riforma dell’ordinanza impugnata,  respinge  l’istanza  cautelare  proposta  in primo grado.

 

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L’addio di Veltroni… e l’errore storico e strategico dei Dalemiani!

Vi riporto un articolo del 18 Febbraio dell’ottimo Curzio Maltese… mi sembra che colga il mio stato d’animo attuale… nell’attesa di capire cosa farà il PD, ma soprattutto che fine farà!

 

L’ira dei militanti: andatevene tutti
Tutto un vertice finisce sotto processo
di CURZIO MALTESE

ROMA – “Con questo gruppo dirigente non vinceremo mai”. L’invettiva di Nanni Moretti a Piazza Navona era la più citata nel drappello di curiosi e militanti davanti alla sede del Partito Democratico, in attesa dell’ultimo atto dell’era Veltroni.

Sfilava un pezzo di nomenklatura. Fassino e Bersani, Letta e Bindi, Finocchiaro e Soro. Erano entrati la mattina da congiurati, gioviali nonostante tutto, pronti a infilare qualche altra banderillas nel corpo del capo. Sono usciti alle due, quando s’era ormai capito che “Walter faceva sul serio”, mogi e silenziosi, scansando telecamere e taccuini, spiazzati, perplessi, scongiurati. A parti invertite, Walter Veltroni è stato il solo a uscire con passo leggero, sorridente, sollevato. L’immagine di un uomo tornato libero. E dire che li aveva avvisati. “Guardate che non rimarrò a farmi infilzare. Non v’illudete, la mia fine sarà quella dell’intero gruppo dirigente”. Sembravano parole. Ma il fatto, le dimissioni, cambia il senso della profezia. Fa apparire l’estinzione vicina, quasi inevitabile.

“E’ la strategia dei lemmings” commenta lo scrittore e senatore Pd Gianrico Carofiglio, i roditori che per combattere i tempi di carestia si gettano in massa dai dirupi. Alle quattro le dimissioni sono irrevocabili e il pezzo di nomenclatura presente s’attacca al telefono per consultarsi con gli assenti: D’Alema, Rutelli, Fioroni, Marini. “E adesso, che facciamo?”. L’evento tanto atteso, evocato, programmato, le dimissioni di Veltroni, li annienta di colpo. Era tutto scritto, la batosta elettorale di giugno, la nomina di Bersani alla successione, in attesa magari di farsi venire qualche altra idea, fidando nel logoramento della maggioranza alle prese con la crisi. Un’altra strategia fallita, rovesciata in corsa al dirupo. Per giunta, fra gli applausi.

Sui siti del partito, dei giornali, delle televisioni, piovono migliaia di messaggi di elettori che ripetono, in forme più o meno colorite, la stessa richiesta: “Ora andatevene tutti”. E’ lo stesso messaggio che da mesi arriva da ogni elezioni, dal Friuli alla Sardegna. Perfino dalle primarie di Firenze, l’epicentro in tutti questi anni delle lotte fra guelfi veltroniani e ghibellini dalemiani, o viceversa se volete. Dove stravince al primo turno il candidato Matteo Renzi, 34 anni, con una campagna impostata su un attacco al giorno a Veltroni e uno a D’Alema, per mesi. I lemmings democratici sono rimasti a beccarsi fino all’orlo del precipizio, e poi giù tutti insieme.

E’ un gruppo dirigente segnato da tempo, dalla profezia di Piazza Navona. Sopravvissuto a lungo grazie all’odiato Romano Prodi e poi, per poco, grazie all’odiato Walter Veltroni. Specializzato nel segare il ramo sul quale si poggia. Un gruppo dirigente per il quale Silvio Berlusconi, a distanza di vent’anni, continua a essere un oggetto misterioso, impossibile da contrastare. “Per due mesi è stato lasciato libero di scorrazzare a caccia di voti in Sardegna, senza che il partito mettesse in campo una risposta adeguata”, hanno acutamente osservato i critici di Veltroni anche nella riunione di ieri. Sempre dopo, però, e col tono dei commentatori esterni.

“Ora si apre l’ennesimo dibattito. Inutile come i precedenti, finché i dirigenti non capiranno che una stagione, la loro, è finita. Bisogna andare, anzi correre a un ricambio generazionale”. Ha ragione Francesco Boccia, classe 1968, economista e deputato Pd. Ma con chi? Boccia è uno dei pochi scampati alla silenziosa epurazione di giovani di talento, di amministratori popolari, insomma di potenziali successori, che in questi anni ha stroncato il futuro del centrosinistra, per concludersi in bellezza con il siluramento di Riccardo Illy e Renato Soru. “Spazzati via da Berlusconi ma anche dal Pd”, come ammette lui stesso.

Alla linea di Boccia, l’avvento di una nuova generazione per generosa volontà degli attuali dirigenti, si contrappone l’esempio di Renzi. La sfida aperta dei giovani ai vecchi, l’uccisione simbolica dei padri. Qualcuno che si presenti alle primarie, l’unica soluzione ormai possibile, con l’accento del papa straniero, da fuori e contro la nomenklatura. Uno in grado di parlare una nuova lingua, capace di farsi ascoltare perfino da quel gruppo di giovani studentesse che ieri per qualche minuto ha sostato davanti alla sede del dramma, attratta dalle luci delle telecamere. Finché non hanno chiesto: “Ma che c’è là dentro?”. E alla risposta (“La sede del Pd, il vertice con Veltroni”) hanno commentato: “Ah, credevamo uno famoso”. E sono sparite in un attimo.

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Giustizia ribaltata!

Il Consiglio di Stato ieri, in poco più di un paio d’ore, ha accolto la cautelare inserita all’interno del ricorso contro l’ordinanza TAR di qualche giorno prima sospendendo la sospensiva almeno fino al 24 Febbraio data di fissazione dell’udienza vera e propria sulla sospensiva e ultimo giorno utile per inserire il Comune nelle liste dei Municipi che andranno alle urne nel 2009.

C’è ancora da aspettare, quindi,  per mettere fine ad una vicenda ormai non più politica, ma solo e squisitamente giuridica.

Tutto questo per sovvertire il voto del 2005 e non dare agli elettori di Guidonia la possibilità di giudicare loro, nel 2010, a scadenza, l’operato della Giunta Lippiello.

E, in città, c’è pure chi ha la faccia tosta di parlare di accanimento terapeutico di Lippiello! A loro dico…NON scomodiamo le cose serie.

La battagli fra il vecchio e il nuovo continua… purtroppo nelle aule di tribunale!

P.S. Il PD come al solito tace, assopito in un silenzio assordante e ostaggio di equilibri di potere autoreferenziali e colpevoli!

Ad maiora

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Giusto!

 

Il tentativo degli 8 Consiglieri di Centro sinistra, che – votando con il Centrodestra e tradendo il mandato della gente – volevano mandare a casa l’Amministrazione Lippiello prima del tempo è stata fermata.

La giustizia amministrativa, in prima istanza, ha dato ragione ai ricorrenti, fra cui io e ha rinsediato Il Sindaco e l’amministrazione votata dai cittadini di Guidonia Montecelio.

Ritengo che sia una bella notizia e vi riporto di seguito il testo integrale della Ordinanza di sospensiva.

 

 

REPUBBLICA  ITALIANA

 

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE

PER IL LAZIO

ROMA

 

SEZIONE PRIMA TER 

 

Registro Ordinanze:/

                                                                         Registro Generale:            830/2009

 

 

nelle persone dei Signori:

 

PATRIZIO GIULIA Presidente

PIETRO MORABITO Cons. , relatore

FABIO MATTEI Primo Ref.

 

ha pronunciato la seguente

 

ORDINANZA

 

nella Camera di Consiglio  del 12 Febbraio 2009

 

Visto il ricorso 830/2009  proposto da:

LIPPIELLO FILIPPO ED ALTRI

CERRONI ALDO

DE SANTIS MAURO

GIAMMARIA PAOLO

MURATORE ANTONIO

RUGGERI PAOLO

TURILLI BENIAMINO

PIRRO FABRIZIO

LA BIANCA GIORGIO

LANCIANI BERNARDINO

LEONINO MASSIMO

 

rappresentato e difeso da:

GUARINO AVV. ANDREA

con domicilio eletto in ROMA

P.ZZA BORGHESE, 3

presso

GUARINO AVV. ANDREA 

 

contro

 

PREFETTURA DI ROMA  

rappresentato e difeso da:

AVVOCATURA DELLO STATO 

con domicilio eletto in ROMA

VIA DEI PORTOGHESI, 12

presso la sua sede

 

 

MINISTERO DELL’INTERNO  

 

COMUNE DI GUIDONIA MONTECELIO

rappresentato e difeso da:

NAPOLITANO AVV. SIMONA

con domicilio eletto in ROMA

VIA CESARE GIORGIO RAITA,10

presso NAPOLITANO AVV. SIMONA 

 

e nei confronti di

DE MEO MARIO  

 

e nei confronti di

MANNELLI GASPARE 

 

e nei confronti di

SANTORIELLO FERDINANDO 

 

e nei confronti di

DE VINCENZI DOMENICO

 

e nei confronti di

CICCOTTI ANGELO  

 

e nei confronti di

CAVALLO ANNA ROSA

 

e nei confronti di

MARZANO ALESSANDRO  

 

e nei confronti di

GUGLIELMO SIMONE 

 

e nei confronti di

DI LEO ORAZIO 

 

e nei confronti di

NICOLO’ CLAUDIO  

 

e nei confronti di

BENEDETTI ATTILIO

 

e nei confronti di

SPERANDIO OSVALDO

 

e nei confronti di

MAZZA ADRIANO 

 

e nei confronti di

MORELLI ALBERTO  

 

e nei confronti di

PAGANO MICHELE

 

e nei confronti di

SASSANO STEFANO  

 

e nei confronti di

BERTUCCI MARCO

 

e nei confronti di

MARINI GIANLUIGI 

 

e nei confronti di

VALERI MARIO  

 

e nei confronti di

RUBEIS ELIGIO

 

per l’annullamento, previa sospensione dell’esecuzione, del decreto prefettizio n.7479/6/05/2009 del 29 gennaio 2009 e con il quale il Prefetto di Roma ha avviato il procedimento di scioglimento del consiglio comunale di Guidonia Montecelio ed ha contestualmente disposto la sospensione del consiglio comunale stesso nominando il dott. Mario De Meo commissario prefettizio ed il sott. Ferdinando Santoriello ed il dott. Gaspare Mannelli sub commissari per la provvisoria amministrazione dell’ente e di ogni altro atto indicato nell’epigrafe del ricorso;

 

Visti gli atti e i documenti depositati con il ricorso;

Vista la domanda di sospensione della esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dal ricorrente;

Visto l’atto di costituzione in giudizio di:

 

COMUNE DI GUIDONIA MONTECELIO

PREFETTURA DI ROMA

 

Udito il relatore Cons. PIETRO MORABITO  e uditi altresì per le parti, gli avvocati come da verbale d’udienza;

Visti gli artt. 19 e 21, u.c., della Legge 6 dicembre 1971, n. 1034, e l’art. 36 del R.D. 17 agosto 1907, n. 642;

 

Visto l’art.38 comma 8 del T.u.e.l. n,267/2000, nel testo modificato dall’art.43 del d.l. n.80 del 2004 convertito nella legge n.140 del 2004;

Considerato, in sede di delibazione, pur sommaria, del gravame, tipica della presente fase cautelare del giudizio:

  1. che l’atto di rassegnazione delle dimissioni è un atto giuridico in senso stretto e cioè un atto i cui effetti giuridici non dipendono dalla volontà dell’agente ma sono disposti dall’Ordinamento che lo qualifica irrevocabile, non recettizio ed immediatamente efficace;
  2. che la protocollazione delle dimissioni:

         rende queste immediatamente efficaci ed irrilevante la volontà e lo scopo che con esse il dimissionario si sia proposto di raggiungere (cfr., Cons.St., V^, ord. 7.10.2003, n.4239; ord. 7.5.2002, n.1703); scopo che, ove non si raggiunge, fa restare egualmente valide le dimissioni rese conformemente ai requisiti di legge prescritti (Cons.St., n.3137 del 2008);

         rende priva di efficacia, per legge, una successiva manifestazione di volontà diretta a rimuovere o confermare le dimissioni (cfr. Cons.St. n. 5157 del 2004; n. 1371 del 1997);

         genera – in caso di dimissioni infra dimidium – l’effetto della successiva surrogazione dei consiglieri dimissionari da parte del Consiglio comunale (cfr. Cons.St., Ad.PL. n.15 del1997; Cons.St., n.5157/04 e n.3137/08 citate);

Considerato, pertanto, che, nel caso di specie ( che è diverso da quello trattato e definito dalla Sezione con decisione n.113 del 2009), i principi dianzi sinteticamente delineati avrebbero dovuto ricevere applicazione in esito alle dimissioni dei consiglieri Guglielmo, Marini ed Osvaldo rese conformemente ai prescritti requisiti di legge (come peraltro osservato nella nota prefettizia del 28.1.2009), dovendosi ritenere la successiva manifestazione di volontà degli stessi (diretta alla conferma delle dimissioni già irrevocabilmente rese) atto privo di efficacia;

P.Q.M.

Accoglie l’istanza cautelare in epigrafe e, per l’effetto, sospende gli effetti del provvedimento prefettizio del 29.1.2009 impugnato.

Visto l’art.23 bis della legge n.1034 del 1971 fissa l’udienza pubblica per la trattazione del merito della controversia alla data del 26 marzo 2009.

 

 

La presente ordinanza sarà eseguita dalla Amministrazione ed è depositata presso la Segreteria del Tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti.

 

ROMA , li 12 Febbraio 2009

 

 

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Norme per il recupero dei sottotetti

Casa, via libera in commissione alle norme per il recupero dei sottotetti

20/01/09 – La commissione Lavori pubblici e politica della casa del Consiglio regionale del Lazio ha dato parere favorevole all’unanimità, alla proposta di legge sul recupero ad uso abitativo dei sottotetti esistenti.

Le norme prevedono, tra le condizioni necessarie, un’altezza media dei locali di 2 metri e 40, riducibile a 2 metri e 20 per gli spazi accessori o di servizio. Nei comuni montani, l’altezza media è ridotta, per tutte le tipologie, a 2 metri e 20. In caso di soffitto non orizzontale l’altezza minima non potrà essere comunque inferiore a un metro e 50.
Nel caso in cui dal recupero del sottotetto si ricavi una nuova unità immobiliare, l’intervento sarà subordinato al reperimento di spazi per la realizzazione di nuovi parcheggi.
Gli interventi dovranno essere, infine, conformi alla legge regionale sulla bioedilizia, per quanto riguarda l’isolamento termico, il recupero delle acque piovane, il ricorso a fonti energetiche rinnovabili.
Con questa  legge si risponde a un’esigenza molto sentita in parecchi Comuni del Lazio come il nostro: non si consuma nuovo territorio e al tempo stesso si creano nuovi alloggi. Si tratta, tra l’altro di norme molto rigorose e mi sembra una cosa intelligente.

Ad maiora

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…su Eluana Englaro

…voglio lasciare il mio pensiero alle rime di un maestro della parola, proprio perchè ritengo che troppe parole si stiano dicendo…spesso a sproposito in un rumore assordante che impedisce l’ascolto dei sentimenti.

“La ballata dell’angelo ferito”
di GUIDO CERONETTI

Urlate urlate urlate urlate.
Non voglio lacrime. Urlate.
Idolo e vittima di opachi riti
Nutrita a forza in corpo che giace
Io Eluana grido per non darvi pace

Diciassette di coma che m’impietra
Gli anni di stupro mio che non ha fine.
Una marea di sangue repentina
Angelica mi venne e fu menzogna
Resto attaccata alla loro vergogna

Ero troppo felice? Mi ha ghermita
Triste fato una notte e non finita.
Gloria a te Medicina che mi hai rinata
Da naso a stomaco una sonda ficcata
Priva di morte e orfana di vita

Ho bussato alla porta del Gran Prete
Benedetto: Santità fammi morire!
Il papa è immerso in teologica fumata
Mi ha detto da una finestra un Cardinale
Bevi il tuo calice finché sia secco
Ti saluta Sua Santità con tanto affetto

Ho bussato alla porta del Dalai Lama.
Tu il Riverito dai gioghi tibetani
Tu che il male conosci e l’oppressura
Accendimi Nirvana e i tubi oscura
Ma gli occhi abbassa muto il Dalai Lama

Ho bussato alla porta del Tribunale
E il Giudice mi ha detto sei prosciolta
La legge oggi ti libera ma tu domani
Andrai tra di altri giudici le mani.
Iniquità che predichi io gemo senza gola
Bandiera persa qui nel gelo sola

Ho bussato alla porta del Signore
Se tu ci sei e vedi non mi abbandonare
Chiamami in cielo o dove mai ti pare
Soffia questa candela d’innocente
Ma il Signore non dice e non fa niente

Ho bussato alla porta del padre mio
Lui sì risponde! Figlia ti so capire
Dolcissimo io vorrei farti morire
Ma c’è una bieca Italia di congiura
Che mi sentenzia che non è natura

E il mio papà piangeva da fontana
Me tra ganasce di sorte puttana.
Cittadini, di tanta inferta offesa
Venga alla vostra bocca il sale amaro.
Pensate a me Eluana Englaro.

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Consiglio comunale sciolto!

Purtroppo il Consiglio comunale è sciolto!

8 Consiglieri eletti nel centro sinistra, in accordo con il Centro destra hanno causato la fine dell’Amministrazione Lippiello tradendo, così, il mandato elettorale che la gente aveva dato nel 2005.

Purtroppo a Guidonia non è la prima volta che alcune persone, sostituendosi al corpo elettorale, alla nostra gente, fanno cadere un’amministrazione prima del tempo. E’ un vezzo noto nella nostra Città!

E’ tuttavia, anche se non nuovo, comunque vergognoso! Personalmente sono indignato: per come è maturata la decisione, ma anche per il momento decisamente poco opportuno. Guidonia è balzata nelle cronache nazionali per la vicenda dello stupro e irresponsabilmente i soliti noti della politica guidoniana non trovano di meglio che far cadere l’amministrazione che governava la Città con equilibrio anche in una vicenda triste come quella a voi tutti nota.

Le ragioni che sono dietro a questo atto irresponsabile e vile sono da ricercare tutte nella marginalizzazione a cui era costretta parte della politica di Guidonia, quella storica potente e autoreferenziale è ed era il mutamento dell’egemonia politico culturale non più solo nel PD, ma nella Città tutta.

E’ la famosa “guerra fra il vecchio e il nuovo” illustrata da un manifesto che campeggiava sulle nostre strade circa un anno fa.

Oggi possiamo dire che il vecchio ha vinto la guerra! Ma le vera vittoria è del Centro Destra, che tornerà a governare la città.

Ringrazio il Sindaco Lippiello, che ha guidato questa avventura e ha bene governato la nostra Città per tre anni e mezzo. Ringrazio tutti quelli che ci sono stati vicini e ci hanno sostenuto anche quando eravamo oggetto di vili e menzogneri attacchi mediatici.

I risultati della buona amministrazione sono sotto gli occhi di tutti e io vado fiero del contributo mio di questi anni.

Sono pronto per una nuova avventura, nella speranza che il PD prenda nei confronti dei consiglieri, che così si sono comportati i provvedimenti più adeguati.

Ad maiora

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