Senza dolore si può

Il gruppo consiliare della Margherita alla Regione Lazio organizza per il 14 Giugno alle ore 10.00 presso il Consiglio regionale del Lazio – Sala Mechelli in Via della Pisana, 1301 un convegno dal titolo “Senza dolore si può” finalizzato a dare una spinta propulsiva all’attuazione della normativa sull’Ospedale senza dolore. A nessuno sfugge l’importanza e l’attualità del tema. Introduce l’incontro Mario Di Carlo ed intervengono Pasquale Niscola, Massimo Galletti, Roberto Palumbo, Edoardo Arcuri, Paola Meli. Coordina i lavori Lucia Migliaccio. Mi sembra una cosa interessante e ho voluto segnalarla a tutti i lettori del blog!
Ad maiora

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Parco pubblico a Marco Simone

Ieri sera in Consiglio comunale abbiamo votato una deliberazione semplice, che non vorrei, però, sia sottovalutata. Abbiamo infatti su proposta del Sindaco dato il via all’acquisizione al patrimonio del Comune a titolo gratuito di un’area da destinare a Parco pubblico a Marco Simone.
Stiamo con alcune lentezze, difficoltà che non voglio nascondere, ma con tanta tenacia continuando nell’opera di riqualificazione della Circoscrizione di Marco Simone – Setteville Nord, cresciuta negli anni troppo ed in modo disordinato. Speriamo di riuscire nell’arduo compito. Un grazie a tutti i cittadini per la pazienza che dimostrano e gli attestati di stima che quotidianamente ricevo da quella zona.
Ad maiora

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Peter Gabriel

Il 3 Luglio a Fiesta ad un pezzo onesto il grande guru. Io ci sarò!!!

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Teatro di Montecelio

Vi invito allo spettacolo di cui di seguito faccio seguire le specifiche.
n.b. Fra le attrici c’è MAURA RAGAZZONI. Brava Maura!!!

Il Comune di Guidonia Montecelio

presenta

LIEVE
COME UN SOSPIRO

di
Marco Mori e Maura Ragazzoni

Regia
di
Marco Mori

in memoria di Alessandro

Gerard Mario Fedeli, Anne Maura Ragazzoni,
Oste Salvatore Casertano, Infermiera Simona Minorenti,
Medico, Clochard, André Andrea Di Giovannantonio,
Arienne, Cameriera Arianna Fioravanti,
Bambina, Delphine Serena Lambardi

15 e 16 GIUGNO ORE 21,
presso il Teatro di Montecelio Dario Vittori,
Via del Pozzo, Montecelio (RM)

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50 anni di Pallone a Villanova

Ieri ho assistito ad una manifestazione veramente bella.
Ricorrevano, infatti, i 50 anni della squadra di calcio di Villanova e la società in collaborazione con il Comune di Guidonia Montecelio, ha voluto ricordare l’Anniversario con una iniziativa per le famiglie che, pur nelle difficoltà imposte da una meteorologia di sicuro non amica, è certamente ben riuscita e sono certo lascerà un bel ricordo in tutti coloro che vi hanno preso parte.
Una manifestazione che è durata tutta la giornata, ma che di certo è culminata con lo scoprimento di uno splendido monumento in travertino donato dall’amico Paolo Morelli e dedicato al celeberrimo calciatore Attilio Ferraris alla presenza del nipote 84enne e del Sindaco Filippo Lippiello e con la dedicazione allo stesso Ferraris dell’impianto sportivo. Il Sindaco ha colto l’occasione per annunciare che fra qualche settimana partiranno i lavori per la manutenzione del campo principale e il suo rifacimento in erba sintetica.
Grazie alla Società sportiva per aver organizzato la bella iniziativa e a Giancarlo Di Michele per l’impegno profuso.
Ad maiora

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Scuola materna prefabbricata in località Marco Simone

Oggi è stato pubblicato dal Settore LL.PP. del Comune l’APPALTO INTEGRATO PER LA PROGETTAZIONE ESECUTIVA E L’ESECUZIONE DEI LAVORI DI REALIZZAZIONE DELLA “SCUOLA MATERNA PREFABBRICATA IN LOCALITÀ MARCO SIMONE”. Il provvedimento da molto atteso dagli abitanti della 8^ Circoscrizione va a tamponare la mancanza di aule scolastiche in una zona ad ormai alta intensità e soprattutto in crescita esponenziale dal punto di vista demografico. Una soluzione tampone in attesa che le procedure per la costruzione di una Scuola vera, così come previsto, arrivino a buon fine. Una risposta che sappiamo non essere la migliore, ma l’unica ad oggi praticabile nel tentativo di porre rimedio ai ritardi politico amministrativi. Un grazie a tutti coloro hanno contribuito al risultato, che avrà effetti positivi di alleggerimento anche sui plessi delle Circoscrizioni contigue.
Ad maiora

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Una passeggiata virtuale a Montecelio

Disteso su una dolce collina, Montecelio è un piccolo e piacevole paese a pochi chilometri da Roma, ricco d’antichità; alcuni reperti che risalgono al VI secolo a.C. vogliono documentare che in questo luogo sorgeva l’antica Corniculum, città domino dei Colli Cornicolesi che diede i natali alla principessa Ocrisia, madre del sesto Re di Roma, Servio Tullio.

Lo studio del passato vuole che quando i Romani s’impadronirono del territorio, Ocrisia rimase vedova; il marito Tullio morì per difendere la sua città e come era nella tradizione romana, la principessa, pur se di stirpe nobile, fu resa schiava e, malgrado fosse nell’attesa di un bimbo, fu portata a Roma per essere affidata, come serva, a Tanaquilla, moglie del Re Tarquinio Prisco; fu trattata con il riguardo che la sua casata richiedeva ma essendo una “preda” di conquista dei vincitori, la libertà le fu sempre negata.

Al bimbo che nacque, fu messo il nome di Servio (in quanto figlio di una serva) Tullio (per tramandare il nome del padre e della stirpe).

Il sangue nobile e la grande intraprendenza di Servio Tullio ne fecero il pupillo del Re Tarquinio Prisco tanto da essere proposto come marito della figlia, prima, e sesto Re di Roma, poi, quando, impadronitosi del potere con una rivolta di palazzo, successe proprio al suocero Tarquinio Prisco che era stato assassinato.

Ma la storia del paese non finisce qui.

Intorno all’anno mille, il piccolo borgo formato da un pugno di case che circondavano la Rocca costruita dai Crescenzi, inglobando i resti di un tempio romano del I secolo a.C., fanno del posto una posizione imprendibile per una serie di strettoie e di porte fortificate che conducevano alla cima ed un presidio strategico tra Roma e l’Abruzzo.

La cittadina cambiò nome e divenne Monticelli (da piccoli monti o piccole alture sulle quali sorgeva il paese) e si trasformò in un vero borgo medievale dotato di Rocca nella quale abitava il Signore, di una cinta muraria a difesa del borgo e di una serie, sempre più numerosa di case, al servizio, e da contorno, alla Rocca; i territori intorno, che dalla parte nord arrivavano fino a Roma, dominavano la vallata ed appartenevano alla famiglia Cesi che li mantenne fino alla fine del 1600; per poi passare ai Borghese.

Oggi della Rocca, già molto rovinata dalle prime bombarde e dai fulmini e già abbandonata all’epoca di Federico Cesi (1600), rimangono: il passaggio originario, una parte della torre pentagonale del palazzo medievale e un piccolo resto della cappella privata del Signore che, ancora, mostra i tufi dell’antica Roma; all’epoca, la Rocca, dominando la cinta muraria, permetteva di spingere lo sguardo molto lontano ed evitare così brutte sorprese, oggi consente una splendida veduta panoramica di verdeggianti colline che sembrano perdersi all’orizzonte.

I Cesi era originari dell’Umbria, tra Terni e Narni ed ebbero parte eminente nella vita della Chiesa, e particolarmente i Cardinali Paolo Emilio, protonotario apostolico e Federico famoso giurista e cultore delle arti; fra i numerosi possedimenti di proprietà avevano scelto come residenze abituali un palazzo a Todi e uno splendido palazzo, arricchito da una pregevole collezione di statue romane, ai portici di Borgo Vecchio a Roma, di fronte a San Pietro.

Il palazzo romano fu costruito nel 1502 da Paolo Emilio Cesi, sotto il papato di Leone X; in questo palazzo Paolo Emilio diede inizio ad una splendida collezione di statue romane che il figlio Federico, sotto il Papato di Paolo III Farnese, incrementerà a tal punto da formare un vero e proprio tesoro.

Federico sarà anche il fondatore della Compagnia delle Vergini Miserabili Pericolanti che proteggeva le figlie illegittime delle prostitute a Roma con sede presso la Chiesa oggi intitolata a Santa Caterina de’ Funari in via delle Botteghe oscure.

Con la morte di Federico il palazzo verrà venduto a Pier Donato Cesi, vescovo di Narni e a suo nipote Angelo Cesi, avvocato concistoriale che sposò Benedetta Caetani originaria di Gaeta

Quando alla fine del 1600 si estinse il ramo della Famiglia Cesi, il palazzo passò al ramo della Famiglia Cesi di Acquasparta di Federico II (1585-1630), figlio di Federico I di Acquasparta..

Il Palazzo fu decorato da grandi artisti del Manierismo e tra una sublime mescolanza di dorico e tuscanico e un gioco di stili ionico e dorico tre grandi nomi della pittura: Tommaso Laureti (che lavorò a Roma alla Fabbrica lateranense e si era formato sotto Sebastiano del Piombo), Nicolò Martinelli da Pesaro e Mastrantonio Bardi narreranno sulle pareti ad affresco la storia di Re Salomone.

Ma torniamo a Monticelli.

Quando Federico Cesi nel 1627 con tutta la sua corte desiderò passare alcuni giorni nei suoi possedimenti monticelliani e nel suo palazzo di campagna fu una gioia per gli abitanti del piccolo paese ed un vanto per i montecellesi festeggiare l’ingresso trionfale di quel personaggio così importante che veniva da Roma e che godeva di grande fama essendo il fondatore dell’Accademia dei Lincei.

In suo onore fu eretto, nell’ingresso alla piazza principale, l’Arco di Santa Maria in pietra locale, il travertino, con delle porte in legno; un’opera imponente a tributo della più nota autorità.

Federico si recò a Monticelli una sola volta perché morì poco dopo a soli 45 anni; sull’Arco è posto lo stemma con una cornacchia su tre colli ed i tre colli sono: Montecelio, Monte Albano e Poggio Cesi.

Passeggiando per il paese si respira ancora un’aria medievale: i viottoli lunghi e stretti, le scalinate, le case in pietra locale, le alte muraglie grigie, interrotte da feritoie dove par di veder sbucare ancora la punta della balestra o della freccia pronte a difendere la quiete di un paese da favola, dall’assalto del nemico.

La piazza principale, nei giorni di festa, è un brulicare gremito di gente, intere famigliole si attardano a scambiare quattro chiacchiere, come in un salotto, qualunque tempo faccia come un rito consuetudinario che si ripete come si ripetono i giorni nel volgere della vita.

Sono eleganti, i montecellesi, nello sfoggio degli abiti, delle gioie di famiglia, e dei costumi che indossano in certe ricorrenze, sono ciarlieri e il loro brusio vivacizza quella piazza severa, satura di storia, Piazza San Giovanni, in cui emergono i monumenti più prestigiosi: la Chiesa di San Giovanni, il Palazzo del Principe, la Cappella della Provvidenza che ospitava i forestieri che, ammalati, venivano a cercare conforto e aiuto senza entrare nel Paese usando la prudenza che richiedeva la condizione di salute come segno di rispetto e di riguardo verso il prossimo.

Ora la cappellina e il successivo locale costruito sopra, ospitano il museo locale che accoglie molti reperti archeologici fin dall’età preistorica, romana e tardo romana.

La più antica Chiesa di Montecelio è la Chiesa di San Lorenzo del 1700 restaurata nel 1751; sembra più una cappella che una chiesa per le sue ridotte dimensioni; contiene affreschi della Madonna col Bambino e un affresco di San Lorenzo, S. Antonino e S. Biagio; l’atmosfera molto raccolta e ricca di misticismo invitano alla meditazione e alla preghiera.

Colpiscono a Montecelio le edicole e le immagini sacre; sono numerose e di pregevole opera come l’affresco della Madonna della neve che la mano di un ignoto pittore, ma di alto talento, ha voluto immortalare sulla nuda pietra e l’affresco della Madonna del giglio (ormai completamente rovinato) legato alla leggenda che a seguito di un miracolo il giglio da secco che era, rinverdì.

Anche le fontane di ghisa hanno la loro storia; sono quattro e sono state lasciate sul posto ancora funzionanti; sono a due bracci e fino al 1925 hanno rappresentato l’unica fonte di approvvigionamento di acqua, all’interno delle mura: davanti ad esse si raccoglievano, in vivace chiacchiericcio, le donne, per riempire d’acqua le conche di rame da accomodare sul capo e, in lenta processione, rincasare per adoprarsi ai loro semplici mestieri.

Lavori in ferro come candelabri, porta ceri, il commercio del legname e i tipici lavori dei campi erano le attività manuali e le occupazioni di Montecelio che nasce come borgo contadino, sviluppatosi poi tra medioevo e rinascimento seguendo molto l’architettura lineare del Quattrocento.

La pavimentazione del paese, fatta originariamente in selci bianchi per riflettere anche di notte la luminosità, da tempo è stata sostituita dal porfido che sicuramente esalta il fascino di antichità del luogo ma toglie un elemento distintivo di rappresentazione.

Il nome Monticelli durò fino al 1872 e dal 1937 fa parte del Comune di Guidonia-Montecelio.

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Rifacimento aree pubbliche

Cari amici, sono da qualche settimana iniziati i lavori di rifacimento e riqualificazione di aree importanti del nostro comprensorio. Prima fra tutte P.zza della Repubblica a Villalba. E’ la Piazza storica della Circoscrizione II, per anni abbandonata all’incuria e dimenticata. Il progetto prevede tra l’altro la pavimentazione anche della strada che era a ridosso dei portici, consentendo alla P.zza di ampliare le proprie dimensioni, che erano state ridotte dall’allargamento, negli anni, di Via Tiburtina. Sono iniziati anche i lavori per la recinzione e la riqualificazione della bella Area verde di Valle Pilella a Villanova. Un intervento da me sollecitato negli anni della Presidenza di Circoscrizione e che ora vede finalmente la concretizzazione. Compiuti questi lavori inizieranno quelli per la risistemazione del giardino pubblico adiacente alle scuole elementari ormai indecoroso di Via Lamarmora a Villanova . Scusate se di quest’ultimo mi prendo la primogenitura e il merito, ma molto ci ho lavorato con l’aiuto e il consiglio di molti amici. Queste sono le vere soddisfazioni della Politica.
L’impegno per la Città continua e si amplifica!
Ad maiora

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Bilancio comunale 2007

Finalmente e con qualche diffilcoltà il Consiglio comunale ha approvato nella serata di Mercoledì il Bilancio di previsione. Molte le intuizioni contenute al suo interno finalizzate a continuare l’impegno e gli investimenti previsti dal documento finanziario dell’anno passato. Molte ed importatanti le novità e le opere finanziate. Pur nelle difficoltà finanziarie dovute ai tagli agli Enti locali voluti dalla Finanziaria ultima del Governo, siamo riusciti a non introdurre l’addizionale comunale Irpef, che i comuni contigui hanno da anni introdotto (prima fra tutti Roma e Tivoli) e a ridurre l’Ici per l’abitazione principale dal 5,3 per mille al 5 per mille. Purtroppo, nostro malgrado, addiamo dovuto aumentare del 20 per cento la Tarsu ossia la Tassa sulla nettezza urbana, che a Guidonia era la più bassa di quasi tutta la Provincia. Tale aumento andrà a finanziare il servizio di pulizia della Città e la nuova raccolta differenziata porta a porta. Le entrate sono aumentate a seguito della lotta all’evasione fiscale di circa 3 mln di euro raggiungendo la quota di 55 mln di euro, tuttavia si è deciso di avviare una più stabile politica fiscale attraverso la riforma radicale degli strumenti di riscossione e dello stesso Ufficio tributi. Nella serata abbiamo poi votato un ordine del giorno che impegna l’Amministrazione ad approvare il nuovo Bilancio entro Dicembre. Speriamo di farlo! Era un obiettivo questo che ci prefiggevamo anche quest’anno, ma che non siamo riusciti a raggiungere.
Adesso ancora una volta buon lavoro.

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Raccolta straordinaria ingombranti

L’Amministrazione comunale, segnatamente l’Area VII – Ambiente ha organizzato nell’ultimo mese delle Giornate ecologiche in tutte le Circoscrizioni. Per ragioni di tempo non ho potuto avvertire prima, ma spero mi perdonerete!
In queste giornate, una per Circoscrizione, sarà possibile conferire gratuitamente – dalle ore 7.30 alle 16.30 -tutti quegli ingombranti, che, purtroppo, molti nostri concittadini lasciano spesso lungo le strade della Città. Quando si dice ingombranti ci si riferisce a mobili, frigoriferi, lavatrici, ellettrodomestici, e quant’altro ad essi assimilato.
Di seguito vi evidenzio il calendario:
28 Aprile – MONTECELIO;
05 Maggio – MARCO SIMONE – SETTEVILLE NORD;
11 Maggio – SETTEVILLE (P.zza Trilussa);
12 Maggio – ALBUCCIONE;
19 Maggio – VILLANOVA – LA BOTTE (P.zza San Giuseppe artigiano);
26 Maggio – VILLALBA (P.zza Chiesa Santa Maria del Popolo);
09 Giugno – GUIDONIA (P.zza Mercato);
16 Giugno – COLLEFIORITO (P.zza Carlo Alberto Dalla Chiesa);
23 Giugno – COLLEVERDE (P.zza Colleverde);

Spero di incontrarvi numerosi a svuotare garage e cantine.
Ad maiora

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