…le ragioni del si!

Nello scorso mese di maggio ho deciso di costituire il Comitato per il SI al referendum costituzionale del prossimo 6 novembre dal nome “Guidonia Montecelio per il sì”.

L’ho fatto perché sono convinto della bontà di questa riforma costituzionale e ho proposto alla lista civica Guidonia Domani di cui faccio parte di lavorare sul referendum e nello studio della riforma per votare consapevoli e non con preconcetti spesso addirittura ideologici (…anche se nessuno parla più di ideologie!). Da studio e riflessioni comunitarie sono nate anche una serie di slides inserite in una presentazione che mi propongo di pubblicare su queste pagine in un successivo intervento sul tema.

Con riferimento invece alle ragioni che mi hanno determinato dopo ampia riflessione a scegliere il SI alla riforma ce ne sono alcune di cui voglio rendere partecipi anche Voi, attenti lettori di queste pagine.

La riflessione iniziale parte dalla costatazione che tutto sommato io non sono completamente digiuno di costituzionalismo: non solo per gli studi universitari e quelli connessi alla laurea (mi laureai con una tesi in diritto costituzionale comparato), ma anche e soprattutto perché la nostra Costituzione, la nostra Grundnorm è una delle mie passioni fin da quando, ancora adolescente, mi comincia ad occupare di politica e questo perché considero la Costituzione prodotto eccelso della fase più nobile della politica italiana.

Un Italia che usciva dalla seconda guerra mondiale distrutta nelle fondamenta sia reali che politco – sociali, un popolo illuso e disilluso, sofferente e psicologicamente debilitato da una contrapposizione perfino civile di cui ancora riecheggiano gli echi. Eppure nell’Assemblea costituzionale l’espressione delle forze politiche che diedero vita alla resistenza, ma anche di ceti che in buona sostanza avevano guardato le vicende belliche e partigiane alla finestra riuscirono con garbo, ma con fermezza e senza un bieco tentativo di umiliazione dell’avversario a riassumere i principi del nostro vivere civile presente e futuro in modo mirabile e garantire alle giovani generazioni di allora, ma a ben vedere a tutte quelle che seguirono un orizzonte di pace, di libertà, di progresso e di crescita: un orizzonte onirico, quasi da sogno.

E per decenni le generazioni che si sono succedute hanno creduto a quel sogno, alla possibilità di realizzare le “immani” dichiarazioni di principio che la nostra Carta Costituzionale aveva elaborato e in cui uno Stato giovane ed inesperto si prodigava per dare esecuzione.

La Costituzione è stata da sempre una per così dire “clausola di salvaguardia”… nelle difficoltà insormontabili ad essa si rimandava e ad essa ci si aggrappava quasi come ad un faro nella tempesta.

Ciò detto da decenni (per lo meno vent’anni) da quando vi fu quello che spesso ho definito lo pseudo passaggio alla pseudo seconda repubblica si discute sulla necessità o meno di riformare la seconda parte della nostra Carta costituzionale perché intanto è bene chiarirlo ci si riferisce solo ed esclusivamente a questa seconda parte ossia alle norme che concernono l'”Ordinamento della Repubblica”, l’organizzazione dello Stato.

Ritengo che le garanzie democratiche poste dalla nostra Costituzione nel testo originario siano frutto dei tempi. L’italia usciva dal ventennio fascista e quindi il tema delle garanzie democratiche era necessariamente ed opportunamente posto innanzi a tutto.

Oggi queste garanzie non devono certo essere negate, né tantomeno i meccanismi di garanzia debbono essere compressi, tuttavia questi devono essere coordinati con l’esigenza (dettata dalla contemporaneità) che uno Stato risponda rapidamente alle sfide globali di un mondo in costante e veloce modificazione e interconnessione. Non si può rischiare che l’Italia, crogiolandosi nella sua storia millenaria, non abbia la necessaria capacita di innovare e di modernizzare, in una parola sola di essere competitiva e certamente in questa ottica va quello che a mio avviso è il fulcro di questa riforma ossia il superamento del c.d. Bicameralismo perfetto e del sistema delle navette.

Anche perché questo sistema ha determinato una conseguenza nefasta ed certamente anticostituzionale (una vera e propria aporia!): l’utilizzo bulimico della decretazione d’urgenza da parte del Governo. Lo strumento del Decreto Legge ideato dai Padri costituenti come eccezionale (“in casi di necessità ed urgenza”) è divenuto ordinario, mentre il meccanismo legislativo ordinario è divenuto eccezione con buona pace di coloro che (a mio avviso in maniera preconcetta e ideologica) criticano la riforma ergendosi a paladini di una Costituzione che proprio il meccanismo che si difende ogni giorno porta a tradire.

Moltissimo vi sarebbe da dire… ma forse non in queste pagine o non solo in queste pagine.

Per intanto il Comitato Guidonia Montecelio per il sì da appuntamento a tutti il prossimo 15 settembre (data ed ora da definire) per dialogare insieme sulla Bibbia laica… la Costituzione.

Ad maiorasolo guidonia montece-01

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Scioglimento Consiglio comunale

…Molto ci sarebbe da dire e molto è stato detto a proposito del recente scioglimento del Consiglio comunale di Guidonia Montecelio.

Aggiungo solo che ritengo sia stata una scelta giusta, sensata, necessaria ed opportuna e lascio sul queste pagine traccia del mio intervento nell’ultimo Consiglio comunale del 13 di giugno 2016

…a causa del tempo non dico tutto ciò che avrei voluto, ma traccio le istanze politiche fondamentali.

Per il resto… ringrazio tutti e ciascuno per i moltissimi attestati di stima, che ho ricevuto in questi giorni e ringrazio anche per le poche critiche schiette e sincere, che mi sono arrivate.

Quando si scioglie un’amministrazione, anche quando è utile e necessario, non ci sono vinti o vincitori: è comunque una sconfitta per il sistema democratico.

Ad maiora

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Senza Rubeis non c’è coalizione di maggioranza, ma solo un’oligarchia pasticciona.

Il 29 aprile come comunicato già al prefetto nell’incontro avuto ho deciso per il bene della Mia Città, dei concittadini e anche della politica locale e con l’ambizione di determinare una seria presa di coscienza dei Consiglieri tutti e del Sindaco stesso, di dimettermi dal ruolo di Presidente del Consiglio.

Speravo che tale segno fosse sufficiente a determinare nella stessa direzione la maggioranza.

Nei mesi scorsi ho tentato in vario modo di far comprendere, sempre inascoltato, come non vi fossero le condizioni politico amministrative per andare avanti, malgrado gli sforzi, pure encomiabili, del ViceSindaco f.f..

La realtà è che la coalizione che governa la città aveva ed ha, quale condizione necessaria ed ineludibile, la presenza del Sindaco Rubeis. Tutti ne sono oggi consapevoli.

L’unica possibilità, come dissi fin da subito, affinché questo ruolo potesse essere oltre che formalmente anche politicamente sospeso era un metodo improntato alla collegialità massima su tutte le scelte con il tatto, l’attenzione ed il rispetto per le diverse sensibilità politiche di maggioranza e di opposizione.

Così non è stato. Oggi il governo della Città è malamente condotto da un’oligarchia autoreferenziale e pasticciona, che non ha neanche la capacità di ascoltare i suggerimenti e il dissenso serio di coloro che di questa maggioranza ancora fanno parte.

Io ne uscii all’indomani della battaglia persa per sciogliere il consiglio comunale in tempo utile per votare nel 2016 e ritengo oggi che sia comunque necessario ed opportuno non sostenere questo governo.

Sono convinto che sia necessario riportare la Città alle urne anche se ciò comporta un lungo commissariamento, che anzi ritengo necessario per la politica locale qualsivoglia colore politico essa abbia e sia utile anche per un movimento civico quale quello che ho l’onore di rappresentare in Consiglio.

Il Commissario saprà portare avanti i processi avviati ed eventualmente sospendere quelli pasticciati anche se, senza la spinta del Sindaco eletto, questa amministrazione ha prodotto poco e niente nell’ultimo anno (sic!).

Ritengo che il Commissario possa anche restituire serenità ad una macchina amministrativa fatta di donne e di uomini spesso validi, ma che oggi sono su una nave che  – senza timoniere – rischia di andare alla deriva come dimostra chiaramente il bilancio di previsione posto all’attenzione del consiglio.

Probabilmente il Commissario di governo avrebbe fatto meglio.

Ad una prima lettura appare privo di strategia e di anima, in definitiva di politica. Frutto di compromessi e che rischia addirittura di far impegnare erroneamente risorse che non vi sono per sostenere qualche spot elettorale e danneggiare i conti della Città, contribuire ad alimentare speranze belle, ma vane in un contesto che   per molti servizi ha addirittura istituzionalizzato l’istituto della proroga in corso di gara quasi fosse la normalità.

aldo-cerroni-sindaco

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Mi dimetto da Presidente del Consiglio

ALDO - White (1)Il comunicato appena trasmesso

Non sostengo un governo senza Rubeis e nell’incapacità della politica di governare gli eventi e la Città, mi dimetto da Presidente del Consiglio.

Nel maggio 2014 mi candidai a Sindaco della Città come alternativa civica alle varie forze presenti in campo e al ballottaggio sottoscrissi con il Sindaco Rubeis un patto di buon governo su una piattaforma programmatica ben precisa.

Gli eventi che si sono succeduti dal mese di luglio ad oggi e che hanno impedito al Sindaco democraticamente eletto di svolgere il suo mandato mi hanno profondamente colpito.

Nei primi mesi dopo gli eventi di luglio ho sostenuto l’azione amministrativa dando un contributo importante al superamento delle divisioni e al raggiungimento di una sintesi auspicata, nella speranza che la vicenda giudiziaria si esaurisse rapidamente. Così purtroppo non è stato!

A più riprese ho chiarito alla politica locale e alle forze politiche di maggioranza come fosse miope continuare un’attività amministrativa in assenza di stimoli, senza il Sindaco democraticamente eletto e con una maggioranza divisa e, malgrado gli sforzi, incapace di adottare scelte nella piena collegialità e condivisione.

Inizialmente ho sostenuto dall’esterno l’esecutivo, successivamente, sempre inascoltato, ho deciso che non fosse politicamente opportuno, né corretto sostenere il nuovo governo Di Palma nel quale restano solo 3/7  dell’esecutivo nominato da Rubeis e la cui forza propulsiva mi appariva e mi appare decisamente diminuita e circoscritta.

E’ evidente a tutti che si tratta di un’altra amministrazione, che nulla ha più  a che fare con quella voluta e votata dai cittadini in spregio ai più essenziali principi democratici.

Ritengo di aver fin qui svolto nel rispetto delle forze in campo e con equilibrio e sensibilità istituzionale il mio ruolo di Presidente del Consiglio, ho invitato anche chi non ritenesse che ciò fosse accaduto a sfiduciarmi. Nessuno ha ritenuto di farlo.

Oggi, così come comunicato già al Prefetto nell’incontro con Lui avuto qualche  giorno fa, ho deciso per il bene della mia Città, dei concittadini e anche della politica locale e con l’ambizione di determinare una seria presa di coscienza dei Consiglieri tutti e del Sindaco stesso, di dimettermi dal ruolo che ricopro di Presidente del Consiglio.

Nella giornata di Venerdì formalizzerò al Segretario generale le mie dimissioni.

Spero che tale segno sia sufficiente a determinare nella stessa direzione maggioranza ed opposizione presenti in seno al Consiglio comunale entrambe, mi sembra,  più interessate alle vicende interne che ad altro.

E’ necessario riportare la Città alle urne affinché i Cittadini determino democraticamente il loro futuro senza tatticismi e scelte utilitaristiche!

Avv. Aldo Cerroni

 

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Non siamo disponibili a ribaltoni e a sostenere un governo alternativo a quello votato dai concittadini

Ecco il comunicato trasmesso nella giornata di ieri

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Nel maggio 2014 mi presentai agli elettori come alternativa civica alle varie forze presenti in campo e al ballottaggio sottoscrissi con il Sindaco Rubeis un patto di buon governo su una piattaforma programmatica ben precisa.

Ormai sono otto mesi che il sindaco eletto Rubeis è agli arresti domiciliari e insieme a lui mi appare che sia agli arresti e sequestrata un’intera Città.

Sono certo che l’amico Eligio chiarirà in sede giudiziaria gli addebiti che gli vengono mossi e rispetto ai quali una detenzione domiciliare così lunga mi appare un provvedimento sproporzionato e barbaro.

Non comprendo, tuttavia, perché un amante della democrazia come Lui continui a far durare un’amministrazione paralizzata, senza stimoli ed incapace di amministrare una città importante come Guidonia Montecelio.

Ho l’impressione che i principi democratici siano anch’essi sequestrati o momentaneamente sospesi.

Oggi assistiamo all’ennesimo rimpasto di giunta. Su 7 assessori, compreso il facente funzioni, solo 3 sono stati nominati dal Sindaco Rubeis.

E’ evidente a tutti che si tratta di un’altra amministrazione…, che nulla ha più a che fare con quella voluta e votata dai concittadini.

L’attività amministrativa priva di collegialità e condivisione vive una paralisi inquietante: in Consiglio comunale non arrivano ormai da mesi provvedimenti capaci di dare un indirizzo ed una visione politica della Città.

Nei primi mesi di questa amara vicenda ho sostenuto l’azione amministrativa dando un contributo importante al superamento delle divisioni e al raggiungimento di una sintesi auspicata, nella speranza che la vicenda giudiziaria si esaurisse rapidamente. Così purtroppo non è stato!

Ho altresì cercato di convincere l’attuale maggioranza che fosse opportuno e necessario anche tatticamente riportare i cittadini alle urne già nel 2016. Rispetto a questa opzione hanno prevalso utilitarismi, diverse scelte tattiche, la paura che i cittadini non capissero. E’ stato un errore ed un inutile accanimento.

Ritengo che malgrado gli sforzi certamente encomiabili del facente funzioni, che ovviamente sotto tale pressione dimentica l’unica strategia possibile quella della condivisione delle scelte con tutto il Consiglio comunale, non ci siano più le condizioni minime e necessarie per proseguire in questa esperienza amministrativa.

Si tratta di un autentico ribaltone che mortifica le scelte democratiche. Abbiamo troppo a cuore la democrazia ed i principi a cui si ispira per accettarlo! Auspicavo che ciò non accadesse.

Ho già nelle settimane passate evidenziato come noi di Guidonia domani, rispetto a questo scenario profondamente diverso ci sentiamo liberi da qualsivoglia vincolo di maggioranza e valuteremo il nuovo governo Di Palma sulle scelte puntuali con il pregiudizio democratico desunto dalle modalità con cui tale nuovo governo è nato.

Ai tanti che in buona fede mi domandano perché, stando così le cose, non mi dimetto da Presidente del Consiglio dico che in questo scenario l’unica garanzia del principio democratico è forse solo Presidente del Consiglio, eletto dai Consiglieri.

Ritengo di essere una garanzia democratica per le diverse forze in campo di maggioranza e di opposizione e forse l’unico organo istituzionale pienamente legittimato nell’attuale momento.

Tuttavia ammetto di poter sbagliare e a tal fine ritengo opportuno che, chi non ritiene questo, si faccia portatore, dalla maggioranza o dall’opposizione, di una mozione di sfiducia al Presidente che il sottoscritto porrà all’o.d.g. del Consiglio comunale in modo tempestivo. Non si può aspettare che le dimissioni delle persone giungano a risolvere i problemi dell’incapacità politica di una classe dirigente.

Nel frattempo e nei prossimi giorni chiederò di incontrare il Prefetto di Roma per esporre a lui prima che ad altri il mio giudizio sull’attuale situazione politico – amministrativa del Comune di Guidonia Montecelio.

Rubeis è e continuerà ad essere per Guidonia Domani un interlocutore fondamentale ed imprescindibile, ma lavoriamo per determinare le condizioni che portino a nuove elezioni accettando anche un lungo commissariamento che abbia per lo meno l’obiettivo di far comprendere alle forze politiche di maggioranza e di opposizione tutte come la politica di contrapposizione non porti a governare una Città, che ha bisogno di un governo autorevole e forse svincolato da posizioni politiche preconcette.

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Non siamo disponibili a ribaltoni e a sostenere un governo alternativo

Questo il comunicato che io e l’amico Fabio abbiamo trasmesso alla stampa nella giornata di ieri

 

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Non esiste un governo Rubeis senza il Sindaco eletto Eligio Rubeis.

Non siamo disponibili a ribaltoni e a sostenere un governo alternativo

Nel maggio 2014 ci presentammo agli elettori come alternativa civica alle varie forze presenti in campo e al ballottaggio sottoscrivemmo con il Sindaco Rubeis un patto di buon governo su una piattaforma programmatica ben precisa.

Gli eventi che si sono succeduti dal mese di luglio ad oggi e che hanno impedito al Sindaco democraticamente eletto di svolgere il suo mandato ci hanno profondamente colpito.

Noi di Guidonia Domani siamo certi che il Sindaco Rubeis saprà provare nel corso del dibattimento la propria innocenza per i fatti contestatigli e siamo convinti che l’amico Eligio sia persona per bene.

In questi mesi abbiamo sostenuto l’azione amministrativa dando un contributo importante al superamento delle divisioni e al raggiungimento di una sintesi auspicata, nella speranza che la vicenda giudiziaria si esaurisse rapidamente. Così purtroppo non è stato!

Assistiamo ad uno scenario politico amministrativo alquanto differente e riteniamo che questa esperienza amministrativa non possa continuare oltre in assenza del Sindaco e non siamo disponibili a sostenere un’amministrazione Rubeis senza Eligio Rubeis.

Diversamente si tratterebbe di un autentico ribaltone che mortificherebbe le scelte democratiche. Abbiamo troppo a cuore la democrazia ed i principi a cui si ispira per accettarlo!

Le ultime vicende amministrative prive di collegialità ci avevano determinato, non senza amarezza, a sostenere dall’esterno questo esecutivo fino al ritorno nelle funzioni del Sindaco Rubeis.

Questo ritorno ci appare oggi più lontano e non siamo disponibili in alcun modo a sostenere governi alternativi.

Dal lontano 20 luglio lo stesso esecutivo è profondamente mutato. Dei sette assessori di nomina Rubeis, ad oggi almeno tre non sono più parte dell’esecutivo e, chiaramente, un assenso ad andare avanti oltre da parte di questa Maggioranza, in cui lo stesso partito di maggioranza relativa è in pieno stato confusionale, significherebbe avallare e legittimare, di fatto, una nuova giunta e un nuovo Sindaco senza il necessario ed opportuno passaggio elettorale.

Riteniamo che le forze politiche della Maggioranza e del Consiglio tutto abbiano l’onere di riportare i cittadini ad esprimersi avviando la Città a nuove elezioni al fine di evitare un lungo commissariamento e la stagnazione amministrativa.

Se così non fosse, non avendo i numeri per determinare tale scenario, ci sentiamo liberi da qualsivoglia vincolo di maggioranza e valuteremo il nuovo governo Di Palma sulle scelte puntuali con il pregiudizio democratico desunto dalle modalità con cui tale nuovo governo è nato.

Solo oggi, davanti ad un’amministrazione confusa, e decisamente poco efficace, ci si può rendere conto dell’immane lavoro di sintesi e di concretezza amministrativa che sapeva svolgere il Sindaco Rubeis.

Lo stesso è e continuerà ad essere per Guidonia Domani un interlocutore fondamentale ed imprescindibile, ma da subito cominceremo a lavorare per determinare le condizioni che portino a nuove elezioni.

Il Coordinatore della lista civica                                         Il Presidente del Consiglio comunale

Guidonia Domani                                                                          Aldo Cerroni

Fabio Proietti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Non esiste un governo Rubeis senza il Sindaco Eligio Rubeis

Riporto di seguito il Comunicato stampa che io e la lista Guidonia Domani abbiamo trasmesso agli organi di stampa locale nella giornata di ieri.

COMUNICATO STAMPA

In una situazione in cui si richiedeva maggiore collegialità e condivisione nelle scelte come anche il limitarsi all’ordinaria amministrazione ci appare, viceversa, che una Giunta di nominati, chiusa in un fortino autoreferenziale,  non tenga nella opportuna considerazione le istanze di collegialità che provengono dagli eletti.

Avevamo formalmente richiesto di revocare o sospendere la procedura di assunzione di due dirigenti a tempo determinato, poiché non ritenevamo e non riteniamo fosse scelta condivisa e attinente all’ordinaria amministrazione anche e soprattutto in considerazione dell’attuale situazione politica.

La nostra richiesta è stata del tutto inascoltata e non ha meritato neanche un approfondimento. Riteniamo che la nostra voce ed il nostro contributo sia importante e qualificato e siamo certi che così ritenga ancora il Sindaco Rubeis. Ci scopriamo, invece, non necessari se non addirittura ospiti non graditi.

Accogliamo come un fatto certamente positivo che non si sia fatto ricorso a figure esterne all’Ente, ma che si siano “promosse” professionalità interne: ottimi professionisti, capaci e preparati, che godono appieno della nostra stima, tuttavia è il metodo che ci lascia alquanto perplessi.

Ricordiamo a tutti che ci presentammo agli elettori in alternativa civica alle varie forze presenti in campo e che al ballottaggio sottoscrivemmo con il Sindaco Rubeis un patto di buon governo su una piattaforma programmatica ben precisa.

Ribadiamo per l’ennesima volta che, per noi, non esiste un governo Rubeis senza il Sindaco eletto Eligio Rubeis.

Auspichiamo da mesi che il Sindaco Rubeis possa dire la sua circa la possibilità di prosecuzione di questa esperienza amministrativa, ma per ora ciò non è stato possibile.

Con lealtà verso il patto di buon governo stipulato e verso l’uomo – convinti che il Sindaco Rubeis saprà provare nel corso del dibattimento la propria innocenza per i fatti contestatigli – abbiamo sostenuto in questi mesi l’azione amministrativa dando un contributo importante al superamento delle divisioni e al raggiungimento di una sintesi auspicata, tuttavia riteniamo che questa esperienza amministrativa non possa continuare oltre in assenza del Sindaco.

Per quanto ci riguarda aspetteremo silenti la fine del mese di gennaio  (data di scadenza dei termini di custodia cautelare e contestualmente di inizio del processo) per verificare quanto accadrà, ma da subito ci diciamo indisponibili a sostenere un’amministrazione Rubeis senza Eligio Rubeis.

I ribaltoni non ci piacciono e abbiamo troppo a cuore la democrazia ed i principi a cui si ispira!

Gli ultimi atti,  che non vanno nella direzione auspicata e auspicabile della massima collegialità, ci determinano, da oggi, a sostenere dall’esterno questo esecutivo fino al ritorno nelle funzioni del Sindaco Rubeis e pertanto ci riserveremo in Consiglio e nella Città non solo di valutare atto per atto senza vincoli fiduciari i provvedimenti che l’Esecutivo vorrà produrre, ma anche di avviare tutte le iniziative che riterremo più opportune nell’interesse della comunità.

Se il ritorno del Sindaco non sarà possibile per noi è necessario che le forze politiche che governano la Città riconsegnino la parola agli elettori.

Il Coordinatore della lista civica                                                                             Il Presidente del Consiglio comunale

Guidonia Domani                                                                                                               Aldo Cerroni

Fabio Proietti

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…nel frattempo a tutte/i B U O N E   F E S T E !!!

 

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Non esiste l’uomo della provvidenza

Il prossimo sindaco dovrà dare risposte strategiche a queste domande. Dunque, non potrà essere solo, ma avrà bisogno di una squadra di vaste dimensioni e di grandi competenze“.

Così ieri Francesco Rutelli nell’iniziativa “Prossima Roma”, un’iniziativa che alcuni commentatori hanno definito acutamente la “lupolda” di Rutelli in una formidabile crasi fra la Leopolda di Firenze e il richiamo alla lupa capitolina.

Ritengo che il concetto di squadra calzi a pennello anche per la nostra amata Guidonia Montecelio.
Tutti noi conosciamo la difficile temperie politico – culturale che sta vivendo la nostra città.

Un Sindaco, l’amico Rubeis, agli arresti domiciliari con un’accusa importante e dura, ma che in Città lascia i più, per lo meno perplessi, una Maggioranza legata ad un ricordo, ma in cui non si intravede una strategia e men che meno un leader, sospesa in un limbo dantesco non solo dalle vicende di cronaca, ma da una vocazione irrisolta tra il fare e l’attendere, ma forse in profonda crisi di legittimità.

Un’opposizione che, dal canto suo, si limita alla polemica, alla contrapposizione, alla denuncia, ma non costruisce un progetto politico per la Città appesa fra un Movimento Cinque stelle volenteroso, ma in cerca di leader e sostanzialmente autoreferenziale ed incompiuto ed un Centro sinistra di fatto evaporato, che ha perso le certezze e i riferimenti di un tempo e che racchiude i suoi esponenti nella rincorsa al massimalismo e a “chi la spara più grossa” per raccogliere più consensi all’interno, ma senza la capacità di parlare ai moderati ed alla Città.

Comunque vada è evidente che questo periodo segnerà, nel bene e nel male, uno spartiacque per la nostra comunità civica.

Non so dare le risposte, ma è evidente che si dovrà andare oltre la persona (i vari pur ottimi Lippiello, Rubeis,…) e costruire una squadra. Un’insieme di donne e di uomini di “buona volontà” che proseguano negli aspetti di buon governo e nella concretezza degli ultimi anni, ma uniscano ai fatti ed alle realizzazioni, una visione nuova di Città al di là e al di sopra delle tradizionali ed ideologiche battaglie di cui la politica nostrana si è nutrita negli ultimi quarant’anni.

Come qualcuno scriveva di recente sui muri “basta fatti, vogliamo promesse“, chiedendo non che non si facciano le cose (di cui tanto la nostra Guidonia Montecelio ha bisogno), ma che le si facciano con una visione, con un progetto di Città, che includa tutte o almeno  gran parte delle sue eccellenze.

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Il Sindaco che verrà dovrà avere poteri adeguati e dovrà essere messo in condizioni di lavorare e il Consiglio Comunale dovrà contare davvero, per deliberare, controllare e indirizzare.

Tuttavia una persona da sola al comando non ce la farebbe mai, senza una squadra formidabile accanto.

Vincerà il cinismo, ovvero la drastica sfiducia verso tutto e tutti, o un nuovo civismo?

Senza una città  vibrante di idee e progetti concreti, non c’è speranza di uscire dal generale imbarazzo. E tutti noi dobbiamo dare un contributo, per riuscirvi.

Ad maiora

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