Riporto, di seguito, il progetto innovativo della candidata alla Regione Lazio Giulia Bongiorno, l’unica in grado di relegare nel dimenticatoio il passato, caratterizzato da scandali e individualismi di ogni genere, per costruire un nuovo modo di fare politica, basato sulle reali esigenze della gente, sull’onestà e sulla trasparenza, qualità assai rare di questi tempi: “Scegliere Storace alla Regione Lazio significherebbe dire che va tutto bene, andiamo avanti col vecchio, con il passato. basta guardare alle liste di Storace: ripropongono esattamente uomini uomini che fino ad oggi hanno governato. Quindi Storace è il riciclaggio di ciò che c’è stato. Anche Zingaretti ha avuto un suo spazio, una sua possibilità di governare. E’ giunto il momento di dare spazio a chi non ha mai potuto governare il territorio per dare una grande svolta contro la corruzione e tra tutti i candidati credo che chi meglio può farlo è chi l’ha combattuta e credo che io posso farlo”. “A pochi giorni dal voto la sensazione che io ho è straordinariamente positiva. C’è tantissima gente molto interessata, non incuriosita ma interessata, cioè gente che vuole conoscere non solo i programmi ma i candidati e me personalmente. In questo momento bisogna votare non per le promesse che facciamo ma per quello che siamo” “Il mio passato in questa legislatura documenta come ho saputo stoppare le leggi ad personam e credo che in questo momento serva una persona che abbia grande forza alla Regione di dire certi no e io in questo posso assicurarlo. Mario Monti ha dimostrato con i fatti di aver davvero valorizzato le donne , è stato l’unico ad aver messo tre donne in tre ministeri pesanti. Questo quindi dimostra che da parte di Monti c’è un certo atteggiamento e cioè rispetto e valorizzazione delle donne”. “”Bisogna stare attenti : spesso i femminicidi vengono spiegati come gesti di pazzi pera rassicurare. La verità è che la violenza ha le sue radici nella discriminazione. Per questo c’è tanta violenza in Italia perché c’è tanta discriminazione“. “Sono fortemente convinta di percentuali di donne che devono andare al potere, ma attenzione devono essere speciali, ci vuole una preselezione tra le donne, donne di valore. Quindi non mi bastano le quote rosa pallido, voglio le quote fucsia ovvero le quote delle donne di valore percé, se portiamo avanti tutte le donne, anche chi non s’impegna, facciamo un danno a noi” Mi permetto di sottolineare che nella Lista civica per Bongiorno presidente è candidato anche MEI Mario, che io ritengo il candidato ideale per realizzare il progetto di cui sopra. Per questo vi invito, ancora una volta , a dare a lui , il 24 e 25 prossimi, la vostra preferenza e quella dei vostri amici e familiari, sulla scheda verde.
LA REGIONE LAZIO E LA CULTURA
Il Lazio è una regione tra le più dotate al mondo di opere d’arte, gran parte delle quali ubicate nella Città eterna. Negli anni, in particolare in questi ultimi, le giunte regionali, che si sono succedute, hanno trascurato colpevolmente questa ricchezza sia dal punto di vista prettamente culturale che turistico.
Ciò ha determinato un calo di immagine a livello nazionale e internazionale e perdite incalcolabili sul piano economico a causa di una scarsa attenzione alle politiche del turismo. Oltre a ciò, monumenti di grande pregio, sparsi in tutta la Regione, hanno subito l’incuria del tempo, ma anche l’abbandono dei diretti responsabili sul piano politico.
La candidata alla Regione alle prossime elezioni del 24 e 25 febbraio, GIULIA BONGIORNO, in vari interventi ha sottolineato come occorra mettere mano al recupero di una politica volta ad un più oculato e organico progetto per la salvaguardia del nostro patrimonio artistico e culturale.
Tra i candidati della Lista civica per Bongiorno presidente c’è MEI Mario, persona capace di sostenere la futura presidente del Lazio in questo progetto e di incidere profondamente in particolare sulla salvaguardia e rivalutazione dei beni culturali, presenti nel nostro territorio. Vi invito, per questo, a dare la preferenza, il 24 e 25 febbraio, al candidato MEI Mario sulla scheda di color verde.
Ad maiora.
LA SANITA’ NELLA REGIONE LAZIO
La sanità nella regione Lazio ha evidenziato da sempre delle anomalie sia per le innumerevoli carenze di carattere logistico e medico sia, soprattutto, per i vergognosi sprechi e disservizi. Ma negli ultimi anni della Presidenza Polverini questi mali si sono accentuati. Alcuni consiglieri, infatti, in tutt’altre faccende affaccendati, come scandali di varia natura e entità, non ritenevano certo prioritarie le scelte che riguardano i cittadini ammalati, alias i più deboli e “bisognosi di cure” nel vero senso della parola.
Tra i disservizi il funzionamento del RECUP (Prenotazione prestazioni sanitarie). Noi tutti abbiamo fatto la brutta esperienza di prenotare analisi importanti, quasi vitali ed essersi sentiti indicare appuntamenti lunghissimi, di mesi o addirittura di anni. Il ricorso alle strutture private, a costi a volte altissimi, è stato, di conseguenza, inevitabile. Bel servizio sanitario! Ma questo è niente. Veniamo poi a sapere che non per tutti è cosi: alcuni nostri conoscenti sono riusciti a ottenere risultati diversi e assai più favorevoli. Ad un’ indagine più accurata, si rimane sbalorditi: molti di essi sono riusciti, sotto banco, a prenotare visite senza passare per il RECUP. Una vera indecenza: un servizio sanitario che privilegia i furbi, come in tanti altri ambiti della vita civica. Ma qui, in più, ci va di mezzo la salute e, a volte, la vita. Quante volte ci hanno detto , bisognosi di un letto in ospedale, che non c’era? A differenza di altri, ai quali è bastata avere una “conoscenza” per trovarne miracolosamente uno o più. Questo costume deve finire!!!
Per questo, alle prossime elezioni regionali, bisogna votare per liste e persone affidabili, che abbiano veramente a cuore la salute della gente e non gli interessi particolari.
Mi sento di consigliare, a questo proposito, la “Lista civica per Bongiorno presidente”. L’on. Bongiorno, infatti , è la persona giusta per risolvere il problema e sapete perché? Perché il suo intento primario è quello di “combattere la corruzione come premessa per fare qualsiasi provvedimento nel Lazio”.
Occorre, però, che la Bongiorno sia affiancata da collaboratori- consiglieri altrettanto affidabili e credibili come MARIO MEI uno dei candidati della sua lista.
A questo candidato invito, pertanto, a dare e a far dare il voto. Ve lo chiedo perché ne conosco la correttezza e l’onestà, doti non facilmente riscontrabili nei politici di oggi. Soltanto con persone, come questa, si può sperare in una Sanità del Lazio più a misura di cittadino.
Ad maiora.
Verso le elezioni
Ancora una volta siamo chiamati alle urne. Questa volta il voto è duplice: per rinnovare gli organi della Regione Lazio e quelli di Camera e Senato. Si tratta, come si può capire, di appuntamenti importanti per varie ragioni. Innanzitutto per non rendere inutili i sacrifici, che abbiamo dovuto fare per evitare la caduta nel precipizio economico, come è accaduto alla Grecia, a tal punto che erano a rischio i pagamenti di stipendi e pensioni e , in secondo luogo, per porre fine agli scandali, che hanno coinvolto rappresentanti dei vari organi istituzionali. Per gli stipendi e le pensioni, in particolare, l’abbiamo scampata bella!
Fra ciarlatani e conservatori, che si fanno passare per riformisti, ci sono, in mezzo, i riformatori di Mario Monti. E’ in questi che dobbiamo avere fiducia, affinché si possa terminare in libertà il cammino intrapreso.
E’ per questi motivi che bisogna andare a votare. Bisogna rinnovare le istituzioni, come aveva iniziato a fare il governo Monti, pur tra tanti veti posti dalla “strana” maggioranza del Parlamento uscente.
Il nostro voto alla coalizione di Monti potrà contare molto , anzi essere determinante per le scelte future. E’ un marchio di garanzia.
Quanto alle elezioni regionali invito a votare , anche qui, per la coalizione ispirata all’agenda Monti, contraddistinta dal simbolo “Lista civica per Bongiorno presidente”.
A tale proposito, vi suggerisco di dare la vostra preferenza al candidato MEI Mario, persona di esperienza, sollecito nei confronti della soluzione di problematiche, che interessano la vita reale della nostra gente, attento alle esigenze del territorio. E’ la persona giusta per costruire ed attuare un nuovo progetto per il bene comune.
Quanto sopra per voltare veramente pagina!
Ad maiora
VERSO LA TERZA REPUBBLICA
Nel rinnovarvi gli auguri di un sereno 2013, approfitto per fare con voi alcune riflessioni.
E’ giunta l’ora di tornare alla politica alta. Il terzo polo di cui, con estrema coerenza, io continuo a far parte, intende aderire all’ iniziativa di forze politiche e della società civile, che fanno riferimento all’ Agenda Monti. Il Presidente del Consiglio uscente, infatti, a mio modo di vedere, è l’unico in grado di garantire il benessere economico e sociale degli italiani, l’unico in grado di fare serie riforme istituzionali e l’unico capace di far comprendere agli italiani che il populismo e la demagogia, adottati da qualche ciarlatano di turno, non sono finalizzati al vero bene del Paese. Essi sono, al contrario, specchietto per le allodole con lo scopo della ricerca del consenso, relativamente al numero e non alla sostanza. La politica alta, invece, si fonda su una forte dose di realismo, soprattutto quando si occupa di scelte, che incidono direttamente sulla vita della gente. Delle promesse miracolose , quelle che hanno portato il Paese sull’orlo del baratro, abbiamo fatto, purtroppo, esperienza.
Credibilità, affidabilità e intelligenza politica, invece, sono le caratteristiche che il movimento, guidato da Mario Monti, offre in dote a tutti i cittadini di buona volontà, con l’impegno primario del bene comune senza infingimenti, secondi fini o interessi personali.
In attesa di sviluppi successivi di questa buona politica, a breve termine, serriamo le fila e facciamoci trovare pronti a iniziare un’avventura , che ha tutti i caratteri della concretezza e l’ambizione di risolvere gradualmente, ma con una notevole percentuale di riuscita, i problemi, talora dolorosi , con i quali, purtroppo, siamo costretti quotidianamente a confrontarci.
Sarò puntuale, essendo ormai alle porte sia le elezioni nazionali che regionali, nell’informarvi sull’evoluzione di questo nuovo progetto politico, a cui io intendo , con consapevolezza, aderire.
Ad maiora.
AUGURI
In occasione delle prossime festività, mi è gradito augurare a voi tutti un Buon Natale e un Felice 2013, con la speranza che il momento difficile, che stiamo attraversando, possa al più presto finire così da tornare, nel più breve tempo possibile , a crescere e a progettare il futuro, per voi e per i vostri figli, su basi più solide .
Ad maiora!
Alcune riflessioni.
Moltissimi italiani si interrogano verso chi indirizzare il loro voto, nel caotico rincorrersi di promesse elettorali fuori controllo. Occorre che vi sia chiarezza, in modo che le scelte legittime di ogni cittadino si basino più sui contenuti reali che sui proclami del banditore di turno.
Ecco perché la svolta, quella vera, deve avere i caratteri marcati della “discontinuità costruttiva nei comportamenti, nella competenza, nel senso di responsabilità e di onestà” e, soprattutto, il futuro governo dovrà avere come primario l’obiettivo di dire la verità al paese, che, anche per questo, oggi preferisce l’astensione alla partecipazione.
Il lavoro del futuro governo dovrà essere costituente cioè dovrà riscrivere le regole, ridisegnare tutti i meccanismi di funzionamento dello Stato e riconciliare i cittadini con le istituzioni, per dar luogo, così, a una terza repubblica.
La riconquistata credibilità dell’Italia in Europa e nel mondo dovrà essere consolidata e dovrà essere determinante la lotta contro qualsiasi tentazione di populismo gretto e becero, quello, per intenderci, che alimenta l’antipolitica .
Non dovranno essere cancellate le cose positive del governo Monti, dovranno, anzi, essere riaffermate, con particolare riguardo alla crescita economica e sociale, cosa che, data l’esiguità del tempo sua disposizione,il governo in carica non è riuscito a portare a termine.
Le riflessioni , di cui sopra, disegnano un’Italia autenticamente liberale, popolare e riformista, tutti ingredienti che mi inducono a credere fermamente a questo progetto, anche perché questi traguardi sono gli stessi che il terzo polo ha cercato fin qui di raggiungere , pur all’interno di un quadro politico incerto, confuso e talora inquinato.
Occorre pensare in grande, ma senza perdere di vista la concretezza delle scelte e soprattutto pensando al futuro con l’idea di uscire fuori dalla mischia per proporre e, soprattutto,poi, attuare, senza se e senza ma, quanto promesso ai cittadini.
Vorrei, carissimi, che questa nuova idea dell’Italia, che io condivido, induca anche voi a fare, con me, le scelte che contano, quelle scelte, cioè, che, proprio perché in grado di risolvere i reali problemi dei cittadini, potranno portare il Paese, completamente rinnovato, verso un approdo sicuro.
Ad maiora.
In margine alle elezioni siciliane…
Non c’è dubbio che in Sicilia è accaduto qualcosa di nuovo… anzi d’antico. Il ritorno alla buona politica, infatti, ha sancito il successo dell’alleanza UDC- PD, come a dire che il progetto innovativo dell’alleanza tra moderati e progressisti è risultato vincente. L’idea, poi, di raccogliere i moderati, a livello nazionale, nel contenitore LISTA PER L’ITALIA potrà essere sicuramente un valore aggiunto e potrebbe a breve consentire una svolta politica di grande rilievo.
E’ l’unica linea, del resto, che è in grado di creare una sintesi virtuosa tra il passato e il presente, costruendo un soggetto politico caratterizzato da elementi di assoluta novità.
Società civile, mondo politico e della finanza si dovranno presentare tutti uniti per costruire un’Italia nuova, modificando radicalmente gli attuali fondamentali della gestione della cosa pubblica: più attenzione alle esigenze concrete della gente, meno sprechi nell’ amministrazione della cosa pubblica, più lotta all’evasione fiscale, meno facilitazioni per giungere a ricoprire posti di responsabilità e di potere, più equità fiscale, più partecipazione o, meglio, compartecipazione dei cittadini alle grandi scelte che lo coinvolgono in prima persona, più attenzione ai giovani e al mondo del lavoro, abbandono delle logiche personalistiche nella gestione del potere per consentire il trionfo della politica come servizio. L’agenda Monti dovrà, per questo, costituire, all’interno di questo progetto, la base su cui elaborare un percorso virtuoso definitivo e radicale per il bene concreto del Paese.
Ma torniamo al voto in Sicilia. La sconfitta di IDV e Vendola è un chiaro indizio che una loro futura alleanza con il PD è in bilico. Ciò agevola la possibilità di un incontro per una futura alleanza tra moderati (riuniti nel grande e variegato contenitore della Lista per l’Italia) e i progressisti. E non è il “compromesso storico” di superata memoria, quanto un’aggregazione per governare l’italia con una sintesi perfetta tra il mondo liberal-democratico e social- democratico, che, come dicono anche questi acronimi, mette in primo piano la scelta della democrazia, quella sancita in modo mirabile nella nostra meravigliosa e sempre attuale Costituzione.
E’ per questa ragione che ritengo tale approdo l’unica soluzione per il nostro Paese. Del resto, da anni. ormai, lavoro per un’aggregazione di centro , di un centro che sappia dialogare con le migliori forze della sinistra democratica. In questa direzione sta andando l’UDC… e spero che il percorso sarà agile e serio.
Ad maiora.
Api… un partito mai nato!
Riporto di seguito le parole che ho scritto ad un giovane e preparato militante che mi interrogava su cosa avrei fatto a seguito dell’abbandono da parte di Rutelli dell’ipotesi Terzo Polo per tornare a fianco del PD in una coalizione di sinistra – centro.
Api era nata nel segno di una tensione consapevole e lucida, sempre ispirata alle convincenti e condivise parole del Presidente Rutelli che “non si devono rincorrere le analisi e le ricette di un passato di sinistra… Occorrono soluzioni nuove, cui dare anche nomi nuovi”.
Nasce e si sviluppa su questa linea, volta al superamento delle stantie e dannose categorie politiche, che hanno contraddistinto gli ultimi venti anni della politica nazionale, nella cosciente e ormai diffusa considerazione che questo bipolarismo muscolare, oltre ad essere dannoso, risulta oggi superato.
Oggi non è più chiaro il progetto politico che è alla base delle recenti scelte e che probabilmente sarà l’orizzonte costitutivo delle prossime. Noi di Guidonia, e non solo noi, non abbiamo condiviso, in seno all’Assemblea nazionale del Partito, il ritorno al passato né tantomeno la nostra adesione alle primarie del centro – sinistra, dovendoci – tra l’altro – scoprire ospiti, nel migliore dei casi tollerati. Noi non possiamo stare su questa linea politica di retroguardia ed opposta a quella che rappresentava la matrice culturale ispirativa di Alleanza per l’Italia.
La rispettiamo, ma non è la nostra. Non si può uscire da un partito, che si ritiene mai nato e poi partecipare ai riti del centro sinistra dimenticandosi che, per tre anni, difficili e per taluni aspetti dolorosi, si è contestato il Bipolarismo e si è lavorato per il Terzo Polo, rectius Nuovo Polo.
Intendiamo, invece, rafforzare il nostro impegno, volto alla costruzione di una terza via, alternativa allo schematismo semplificato ed insufficiente di questa politica italiana ed intendiamo garantire ogni sforzo ed energia all’impegno che insieme abbiamo assunto: assicurare ai democratici, moderati e riformisti italiani una nuova proposta politica “imperniata sul rifiuto di ogni demagogia e populismo, che parli il linguaggio della verità e della serietà”.Un’impresa plurale da condividere con altri, per dare all’Italia una prospettiva di governo stabile e forte, “capace di ascoltare le fasce deboli della nostra popolazione e di modernizzare un Paese” che merita di più di quanto fin qui è stato fatto.
Personalmente, mi spiace non poter condividere il percorso politico con persone stimabili, ma considero il PD un fenomeno da baraccone, una sorta di uomo con 4 gambe o con tre braccia da esibire al circo come si faceva fino a cinquant’anni fa.
Ad maiora
API e le scelte per il futuro.
Un caro saluto a tutti!
Dopo il periodo estivo, torno per mettervi al corrente, nel caotico riordino della politica e dei partiti, sulle tendenziali scelte di API per il futuro.
Premesso che il complesso quadro politico in continuo movimento non consente, per ora, approdi definitivi, il senso del nostro progetto politico è contenuto nelle affermazioni dei componenti del gruppo consiliare API alla Regione Lazio, che di seguito riporto:
COMUNICATO STAMPA
API: Mei, Caprari e Vigna: “Si chiarisca progetto politico”
“Alla luce delle ultime dichiarazioni del Presidente Francesco Rutelli, riteniamo che all’interno di Alleanza per l’Italia debba essere fatta chiarezza sul progetto politico che è alla base delle future scelte”: lo dichiarano, in un comunicato congiunto, i Capigruppo ApI in Consiglio regionale, provinciale e comunale, Mario Mei, Massimo Caprari e Salvatore Vigna. “Abbiamo sposato con entusiasmo il programma politico di Alleanza per l’Italia – proseguono Mei, Caprari e Vigna – perché convinti della fine della stagione del bipolarismo muscolare e per favorire la nascita di un polo alternativo moderato e riformista. Abbiamo pertanto il diritto di capire se questo disegno politico è tuttora valido o se si stanno percorrendo altre strade”. “Riteniamo inoltre che questo non sia il momento per parlare di scelte di campo o di approdi, ma al contrario di valutare all’interno degli organismi di partito temi quali i valori, la politica economica, i rapporti con l’Europa, l’agenda Monti e così via. Siamo fermamente convinti – concludono Mei, Caprari e Vigna – che mai come in questo periodo storico, contrassegnato da grave crisi economica e sociale, vadano intensificati i rapporti con il territorio e con i cittadini per confrontarsi sulle riforme necessarie al Paese, senza affidarsi alla mera logica delle primarie”.
Roma, 14 settembre 2012
Da quanto riferito da esponenti di rilievo del nostro partito, firmatari del comunicato stampa , di cui sopra, si evince che gli interrogativi circa il futuro della nostra componente politica sono cogenti: siamo usciti dal terzo polo? E se sì, il nostro progetto politico è ancora valido? Quali saranno i nostri ancoraggi futuri, data la premessa della validità indiscussa dei valori e delle idee che abbiamo portato avanti, con entusiasmo, fin qui? e le primarie sono davvero prioritarie rispetto alla risoluzione dei gravi problemi economici e sociali che attanagliano il Paese?
Anch’io, con voi, ci poniamo gli stessi interrogativi, perché dopo un periodo di tirocinio, si passi finalmente a gestire la politica in termini reali, presentandoci come un partito in grado di contribuire in modo determinante al governo del paese. Anche noi ci chiediamo: “Finito il bipolarismo muscolare, si favorirà, in alternativa, la nascita di un polo moderato e riformista?” Lo vorremmo sapere al più presto.
Vi aggiornerò, in seguito, sugli sviluppi di una scelta politica condivisa. Nel frattempo, vi invito a esprimere sul mio blog le vostre idee in proposito.
Ad maiora!