Irene Tinagli

Riporto, di seguito, la lettera inviata qualche mese fa dalla Irene Tinagli al Segretario del Pd.

Come non condividerla e come non assistere increduli e spettatori all’ennesimo spettacolo nichilista che la campagna congressuale del Pd ci sta regalando?!!!

Il Centro destra continuerà ad avere storia facile e semplici vittorie. Sempre più urgente e necessaria sembra di un progetto alternativo e che non compia gli errori in cui il Pd è incorso svuotando tutto l’entusiasmo dei suoi aderenti, compreso di chi scrive queste righe

“Il Pd aveva un’obiettivo ambizioso al quale avevo aderito con entusiasmo e che ora faccio fatica a riconoscere in questo partito, in numerosi ambiti. Dalle posizioni ambigue su importanti temi etici e valoriali, alla gestione di processi politici locali e nazionali, ma soprattutto alle posizioni in quegli ambiti più cruciali per la crescita del Paese: istruzione, ricerca e innovazione. Era su questi temi che coltivavo le aspettative maggiori verso il Pd. Ero stata molto delusa dalle politiche del Governo Prodi, ma speravo che con il Pd si aprisse una stagione nuova, fatta di elaborazione di idee e proposte significative. Di fronte alle posizioni del Pd su questi fronti non posso che essere sconcertata. Non ho visto nessuna proposta incisiva, se non “andare contro” la Gelmini. Peraltro tra tutti gli argomenti che si potevano scegliere per incalzare il ministro sono stati scelti i più scontati e deboli. Il mantenimento dei maestri, le proteste contro i tagli, la retorica del precariato, tutte cose che perpetuano l’immagine della scuola come strumento occupazionale. È questa la linea nuova e riformista del Pd? Cavalcare l’Onda non basta. Serve una proposta davvero nuova, che ribalti le attuali logiche di funzionamento della scuola anziché difenderle. Ma non ho visto niente di tutto questo.
La mia delusione è tanto più forte quando penso alla propaganda fatta un anno fa riguardo all’apertura a idee nuove, quando penso alle molte persone provenienti da ambiti professionali qualificati che si erano avvicinate al progetto del Pd e che avrebbero potuto portare un contributo in termini di idee e innovazione. Che fine hanno fatto queste persone? Quali nuove modalità di coinvolgimento e ricambio ha creato il Partito? Io stessa, che ero stata contattata (così mi era stato detto) per le mie competenze “tecniche”, in un anno di vita del Pd non sono stata consultata mai nemmeno per un parere. Questa emarginazione non ha certo offeso né me né, credo, le altre persone già molto impegnate fuori dalla politica. Mi chiedo però come mai, un anno fa, ci era stata chiesta una collaborazione con tanto apparente entusiasmo quando evidentemente di questa collaborazione non c’era bisogno. Mi chiedo se era necessario fare tanto rumore sul ricambio generazionale quando basta guardare chi sta ancora in cabina di regia per capire che, in fondo, non è cambiato niente.
Inneggiare al cambiamento, all’idea di una società e di una politica nuove serve a poco se manca il coraggio di intraprendere fino in fondo le azioni necessarie a realizzare queste idee. Sartre diceva che noi siamo quello che facciamo. Sono le nostre azioni che ci definiscono, stare a discutere su ciò che ci piacerebbe essere serve a poco: la gente ci giudicherà per quello che abbiamo fatto. E di quello porteremo la responsabilità. Per quanto mi riguarda non voglio portare la responsabilità delle scelte che sta facendo questo partito che in larga parte non condivido e sulle quali non ho avuto e non ho possibilità di incidere in alcun modo. Per questo ho deciso di dimettermi”

Irene Tinagli insegna alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh. Allieva di Richard Florida, è esperta di politiche pubbliche per l’innovazione, la creatività e lo sviluppo economico. Lavora come consulente per il Dipartimento Affari Economici e Sociali dell’Onu e per la Commissione europea. Il suo ultimo libro è “Talento da svendere” (Einaudi 2008).

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14 Luglio 2009

Le liste civiche “DEMOCRATICI per Guidonia Montecelio” e “Guidonia Montecelio DEMOCRATICA” ringraziano i circa 5000 elettori e concittadini che hanno accordato fiducia ad un progetto, che ha fatto del buon governo la sua bandiera.

Invitano tutti i simpatizzanti e coloro che vogliono continuare ad impegnarsi su questo progetto civico di rinnovamento ad intervenire per analizzre il voto, i primi passi della Giunta di Centro destra e il ruolo che dovranno assumere le nostre due liste civiche.

Interverranno:

LIPPIELLO – MURATORE – RESTAINO – ROSSI – GIURA – VERDINI – DE SANTIS – RUGGERI –  LA BIANCA – GIAMMARIA – CERRONI – BONELLI – MORELLI – FALASCA e tutti i candidati delle due liste alle ultime consultazioni amministrative

MARTEDI’ 14 ore 18.00 presso la Sala consiliare in Via Baden Powel a Guidonia

Non mancare!!!

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ALLEANZA per l’ITALIA

Questo il nome del nuovo soggetto politico di Centro presentato oggi a Palazzo Ruspoli da Francesco Rutelli, che ne è Presidente e Bruno Tabacci, portavoce.
Molte le adesioni. Oltre ai firmatari del manifesto “Cambiamento e Buongoverno” in queste ore in molti stanno aderendo a questo nuovo progetto. E’ notizia delle ultime ore l’adesione dei Parlamentari Vernetti, Calearo, Lanzillotta e Gustavino.

Aderisco con soddisfazione e convincimento.

Chi volesse aderire e partecipare mi faccia sapere attraverso queste pagine nella sezione contatti.

Ad maiora

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PD LOCALE

L’altro giorno sulle colonne di un locale quotidiano il Segretario locale del PD parlava ,impudente, di un PD rigenerato.

PD rigenerato? Lettura divertente del dato elettorale, forse evocativa, ma, ahimè, non aderente alla realtà.

In verità, il dato elettorale delle recenti amministrative ci consegna un PD ammalato a Guidonia con il dato percentuale, 17% ,fra i più bassi della Regione Lazio.

Il PD di Guidonia ha perso in un anno di Segreteria Rinaldi il 13% netto dei consensi rispetto alle ultime provinciali scendendo dal 30% al misero e preoccupante 17%, per non parlare del 36%, somma di DS e Margherita del lontano 2005.

Hai voglia ad evocare i mostri cattivi e le tate poco zelanti! Nei partiti che funzionano il segretario avrebbe preso atto dei continui errori tattici e del pessimo risultato elettorale e, utilizzando il “buon senso”, si sarebbe dimesso, invece di rilasciare interviste grottesche in una Città governata dal Centro sinistra fino a quattro mesi fa ed ora governata dal Centro destra.

Ma il PD di Guidonia è anomalo e strano! Tanto anomalo e tanto strano che sacrifica, per non chiudere un facile apparentamento, la possibilità di governare la Città. Insieme sacrifica le legittime aspettative di quanti in buona fede si sono candidati nelle sue liste e hanno dato il meglio di sé, affascinati dalla normale aspirazione di essere eletti (poiché gli era stato detto che ciò era possibile). Questi hanno ingenuamente abbracciato e sostenuto un progetto fallimentare ed una strategia velleitaria architettata dai pupari, sempre gli stessi, che, sistemata la pratica della loro rielezione, hanno pensato bene di “gettare al mare” tutto il resto.

Questi dirigenti o sono incapaci o birichini (…a pensar male…!). In entrambi i casi consegnano un Pd a pezzi (Sic!). Sarebbe ora che qualcuno se ne assumesse la responsabilità!

Ad maiora

 

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Grazie!

Con un po’ di ritardo aggiorno queste pagine per ringraziere di cuore tutti quanti coloro che, accordandomi la loro preferenza, hanno permesso la mia riconferma a Consigliere comunale. Come ho detto a molti in questi giorni ritengo che Guidonia abbia perso l’occasione di continuare a crescere insieme riconfermando la fiducia all’Amministrazione Lippiello.

I due candidati al ballottaggio erano ugualmente inadeguati e ritengo che la Città non sarà amministrata bene da questo Centro Destra, così come si è configurato.

Con rammarico ho assistito alla vittoria del Centro Destra nella nostra Guidonia Montecelio, la terza città del Lazio, governata fino a qualche mese fa da una Giunta di Centro-Sinistra. Il dato elettorale, ma soprattutto la forte astensione, di gran lunga superiore al dato nazionale conferma ciò che da tempo dico, cioè che la Giunta Lippiello è stata mandata a casa in spregio alla volontà popolare e solo per intrighi di palazzo e per interessi personali dei soliti noti e non della Città. La forte astensione conferma che fra i due i cittadini avrebbero preferito un terzo Sindaco e il partito dell’astensione è la prima forza politica della Città.

Non posso non constatare il fallimento totale della strategia politica del PD locale, che dopo aver impedito la scelta del candidato Sindaco, ha chiuso un’alleanza spuria con un candidato Sindaco non rappresentativo e inidoneo.

Malgrado le ingenti somme impiegate dal PD in questa campagna elettorale e i metodi intimidatori e mafiosi di conduzione della campagna elettorale i cittadini di Guidonia non hanno creduto in un progetto inconsistente e di plastica, in un’alleanza solamente anti Lippiello e non per la Città.

Penso che sia necessaria una lunga e approfondita analisi della debacle elettorale e la individuazione precisa delle ragioni e delle responsabilità di questa assoluta sconfitta.

Ritengo che una dirigenza locale del PD, anagraficamente attempata, politicamente inadeguata e legata solo ad interessi di gestione amministrativa sia responsabile del brutto risultato elettorale e della consegna della Città alla Destra. Parimenti sono evidenti le responsabilità del livello provinciale del partito che incassa anche la sconfitta nel comune finitimo di Fonte Nuova, certificando nel quadrante nord est un generale fallimento della guida politica e della capacità di sintesi. Molto dovrà riflettere il centro sinistra, per risorgere da queste penose ceneri con uomini nuovi, progetti nuovi e idee nuove. La sconfitta odierna sancisce la fine di un’epoca e di una generazione politica.

Faccio i miei personali auguri di buon lavoro al nuovo Sindaco di Guidonia Rubeis, annunciando in Consiglio comunale un’opposizione vigile e impegnata e non preconcettualmente ostile sempre e solo nell’interesse della città e dei cittadini.

Ad maiora

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Adunata nazionale alpini a Latina

In questi giorni ci sarà a Latina l’ottantaduesima adunata nazionale dell’ANA, Associazione nazionale Alpini. Una bellissima iniziativa per un corpo glorioso delle nostre Forze armate.

Un saluto particolare agli Alpini di Guidonia e in particolare di Villanova – La Botte, che saranno presenti.

Riporto di seguito il saluto del Presidente Perona.

Cari alpini
quando riceverete questa pubblicazione preparata dalla Sezione di Latina, voi sarete già in questa città fondata 75 anni fa da tanti uomini giunti – molti con mogli, sorelle, figli – dal Triveneto, dall´Emilia- Romagna, dalla Liguria per bonificare una terra malsana e ridarle quell´equilibrio naturale che ha permesso di viverci. È dunque a questi padri fondatori, pionieri in Patria, che intendiamo rendere omaggio. Tanti bonificatori erano reduci della Grande Guerra, lo testimoniano i nomi dei borghi che dal Grappa al Pasubio ricordano il sacrificio di migliaia di Caduti.È quindi un debito di riconoscenza che vogliamo onorare.L´anno scorso, nella ricorrenza del 90° della fine della Grande Guerra, abbiamo degnamente rispettato il nostro motto “Per non dimenticare”. Anche quest´anno, però, ricorre un importante anniversario: il novantesimo di costituzione della nostra Associazione.
È dunque un doppio motivo di festa l´Adunata a Latina, che scandirà momenti di rievocazione e momenti di gioia del nostro stare inseme. Gli alpini riconosceranno i loro dialetti nei cittadini più anziani, scopriranno che i giovani, la cui parlata ha gli accenti della regione in cui vivono, hanno genitori e nonni venuti da tante regioni d´Italia.Saranno con noi gli alpini del 9° reggimento de L´Aquila con la loro gloriosa Bandiera di Guerra. Ci ricordano la nostra naja, ma anche il loro impegno in Patria e soprattutto nelle missioni di pace all´estero. Noi siamo orgogliosi di loro e dei loro comandanti e siamo sicuri che anche a Latina saranno circondati da quell´affetto che meritano.Mi è caro rivolgere un saluto alle autorità; vorremmo che
recepissero in pieno il significato del nostro stare insieme e del senso del dovere che trasparirà nei momenti più significativi della nostra Adunata: l´onore ai Caduti, la compattezza del nostro Corpo alpino, la fedeltà alle istituzioni, la solidarietà sociale. E vorremmo che in momenti difficili quali quello che stiamo attraversando, questi nostri valori sostenessero il loro senso dello Stato e il loro spirito di servizio.Infine, ma non certo ultimi, un saluto ai cittadini di Latina e dell´intera provincia che li ospiteranno. Voglio dirvi che l´Adunata è una festa che si ripete ogni anno in città diverse. Porteremo una ventata di fiducia e di gioia, ci auguriamo di lasciare un buon ricordo e all´indomani della grande sfilata che avrà percorso la città imbandierata, quando la città sembrerà vuota, sappiate che vi porteremo nel cuore, lo stesso cuore che ci ha spinto a venire fra voi.

Corrado Perona
Presidente nazionale
Associazione Nazionale Alpini

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Una posta a Collefiorito e a Marco Simone!

Gentili amici,

in clima di campagna elettorale ritengo opportuno e significativo impegnarsi per cose serie e non su questioni sterili e conseguenza dello strumentario politichese.

Ieri ho protocollato una lettera al Ministro delle Poste e Telecomunicazioni e al Direttore generale delle Poste S.p.a. rilanciando su un’antica questione e richiedento due nuove poste sul nostro territorio. nello specifico una a Collefioritoe laltra a Marco Simone. I due quartieri, infatti, hano subito nell’ultimo decennio un grande incrmento demografico ed entrambi sono privi di un Ufficio postale. Ciò oltre a determinare un danno per i cittadini delle due popolose frazioni determina disagi anche per gli abitanti di Setteville, Colleverde e Guidonia poiche i rispettivi uffici postali sono affollati all’inverosimile e gli operatori stessi sono sottoposti a ritmi di lavoro che penalizzano l’efficienza e la bontà del servizio offerto.

Ritengo di dover proseguire in campagna elettorale e anche dopo questa battaglia per il potenziamento dei pubblici servizi nel nostro Comune.

Ad maiora

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1 Maggio

1° maggio, Festa dei Lavoratori. Una data ricca di significati, di simboli, di sofferenza, sfruttamento, conquiste. Una di quelle date che varrebbe la pena di celebrare e festeggiare sempre. Ma non me la sento, non più. Perché è diventata una data scontata, svuotata,  integrata, omologata, come l’8 marzo. Perché con 1300 morti sul lavoro all’anno, tutti gli anni, non so da quanti anni, con centinaia di migliaia di precari sfruttati, sottopagati, depredati del futuro, con centinaia di migliaia per cui il lavoro, qualunque lavoro, è il sogno di una vita e tale rimane, con migliaia di clandestini assunti a nero, stroncati di fatica, umiliati, minacciati, picchiati, uccisi, celebrare questa festa mi sembra una bestemmia così blasfema da far sanguinare le orecchie e l’anima di tutti quei morti e di tutti quei vivi che sopravvivono. Per quel che mi riguarda, il 1° maggio come Festa del Lavoro ricomincerò a celebrarlo quando il lavoro diventerà un qualcosa che la sera faccia tornare a casa persone contente e, soprattutto, vive.
E al diavolo pure il concerto! L’unica cosa simpatica, oggi, la Festa del Patrono a Villanoava e la bella omelia di S.E. Mauro Parmegiani. Lucida e consapevole, significativa e penetrante.
Ad maiora
L
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Liberi i due rumeni accusati di favoreggiamento per lo stupro a Guidonia

Riporto da “Il Messaggero”
di Cristiana Mangani

ROMA (28 aprile) – Sono tornati in libertà Mugurel Goia e Ionut Barbu, i due romeni accusati di aver favorito gli stupratori di Guidonia. Niente più domiciliari, che tante polemiche avevano scatenato. Niente restrizioni. La legge prevede tre mesi di carcerazione preventiva per il reato di favoreggiamento, e così la procura di Tivoli non ha potuto bloccare la decorrenza dei termini e se li è ritrovati liberi. Ancora prima, però, di riuscire a stabilire con certezza quale sia stato il loro vero ruolo nella rapina e nello stupro avvenuto a Guidonia il 22 gennaio scorso. Goia e Barbu dovranno rispettare un’unica condizione: rimanere in casa dalle 22 alle 6 del mattino.

I due romeni vennero arrestati insieme ad altri connazionali alla fine di gennaio, dopo una caccia serrata da parte dei carabinieri del Nucleo operativo di via In Selci. Erano in sei: quattro hanno finito con l’ammettere la violenza sessuale, uno ha raccontato al gip di aver solo aiutato il gruppo di criminali a fuggire, mentre il sesto ha negato ogni coinvolgimento nella vicenda. Le intercettazioni hanno fatto il resto. Gli stranieri parlano tra di loro e dicono che devono andare al Nord: «perché qui ci beccano – spiegano – abbiamo combinato un casino».

Il quadro accusatorio emerso dalle indagini viene accolto dal gip Cecilia Angrisani, ma per Goia e Barbu le porte del carcere si aprono, ottengono i domiciliari, anche perché – è una delle motivazioni – hanno una casa dove risiedere e dove poter essere controllati. Il loro ruolo, però, non è del tutto chiaro. Così le indagini proseguono. Ma gli accertamenti tecnici non vanno di pari passo con i tempi della legge. Tre mesi di carcerazione preventiva passano in fretta e i due ritornano liberi come l’aria.

Viene da chiedersi come sia potuto accadere. Perché la Procura non è intervenuta per bloccare la scarcerazione. È ancora vivo il ricordo del racconto di Anna, delle atroci violenze subìte. Quello di Mario, il suo fidanzato, rinchiuso nel portabagagli della Opel e costretto a sentire mentre la sua ragazza veniva stuprata una, due, tre, cinque volte. È mai possibile che Goia e Barbu non sapessero chi stavano aiutando? Che non avessero visto in tivù o letto sui giornali quello che era accaduto? Il procuratore di Tivoli Luigi De Ficchy, che coordina l’inchiesta con il pm Marco Mansi, avrebbe voluto bloccare in qualche modo la liberazione, ma avrebbe potuto farlo solo chiudendo l’inchiesta e notificando il 415 bis alle parti. In realtà, sottolineano, non è stato possibile perché è ancora in corso un incidente probatorio nel quale si sta cercando di stabilire se i due presunti favoreggiatori abbiano avuto un ruolo anche nella violenza sessuale e nella rapina. La vittima ha ricordato di essere stata stuprata da cinque persone. Gli indagati in carcere per quel reato sono quattro. Gli inquirenti vogliono sapere se può aver partecipato anche uno degli altri due. È per questo che hanno sottoposto all’esame del Dna Goia e Barbu, ma i difensori hanno voluto che i risultati venissero riferiti durante un incidente probatorio, che è ancora in corso (l’udienza doveva essere fissata proprio in questi giorni), e questo ha allungato i tempi per la chiusura del fascicolo.

La speranza, ora, è che i due non si rendano irreperibili. I carabinieri li controllano di continuo. Il crimine commesso a Guidonia, a gennaio scorso, è troppo atroce perché (qualora il tribunale li riconoscesse colpevoli) la pena non trovi piena esecuzione.

Mi sembra evidente che, le maglie della nostra legislazione cavillosa ed eccessiva spesso ledano (in ossequio al tentativo di assicurare il massimo garantismo) l’autorevolezza e la forza della nostra Magistratura. Ritengo che l’Italia abbia sempre più bisogno di una radicale riforma della Giustizia, che la renda più efficace e meno lontana.

Ad maiora

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