Riporto dal sito del Messaggero
ROMA (6 aprile) – Una forte e lunga scossa di terremoto ha colpito l’Abruzzo, con effetti in tutta l’Italia centrale, alle 3,32. La magnitudo viene valutata dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia a 5,8 gradi della scala Richter. Secondo fonti degli istituti statunitensi la magnitudo è pari invece a 6,3 gradi Richter. L’epicentro è stato localizzato a una profondità di 5 chilometri, tra il capoluogo, Collimento e Villagrande.
Ottavo-nono grado Mercalli. Il terremoto ha avuto in alcune zone un effetto pari all’ottavo-nono grado della scala Mercalli sugli edifici, provocando numerosi crolli: lo ha detto il portavoce della Protezione civile, Luca Spoletini, nella sede del dipartimento dove è riunito il comitato operativo. Il quadro, ha spiegato Spoletini, «è estremamente critico, ci sono stati diversi crolli».
Dopo circa un’ora è stata avvertita un altra scossa: secondo la Protezione civile la magnitudo è stata di 4,7 ed è avvenuta alle 4.37. Già ieri sera, intorno alle 23, una scossa di magnitudo 3,9 aveva creato allarme in Abruzzo. Molte le repliche, di varia intensità, che si sono susseguite.
Sedici vittime e decine di dispersi. Panico a L’Aquila e in tutta la provincia, dove la popolazione si è riversata in strada e dove si sono verificati molti crolli. Oltre ai tanti feriti, al momento si registrano nel capoluogo quattro bambini uccisi nel crollo della loro abitazione, per i quali i medici dell’ospedale San Salvatore nulla hanno potuto. Due le vittime nel paese di Fossa, un’anziana e una bambina. Un ponte nella zona di Fossa sarebbe crollato su una autovettura, non si sa se con persone dentro. Altre cinque vittime sono state estratte dalle macerie a Castelnuovo, piccola frazione di San Pio delle Camere, devastata dal sisma. Gli altri morti si sono avuti a Tornimparte e Poggio Picenze.
Otto dispersi. Nel paese di San Demetrio dei Vestini risultano disperse otto persone, secondo quanto riferito dai carabinieri.
Crollano gli edifici a L’Aquila. E’ crollata completamente la cupola della chiesa delle Anime Sante, nel centro storico, e anche la Cattedrale ha subito danni strutturali. Crollata anche una parte della Casa dello Studente: alcuni studenti sarebbero intrappolati fra le macerie. Nel centro storico vengono segnalati altri crolli e altre persone rimaste sotto le macerie. Ci sono persone intrappolate in una casa crollata in via XX Settembre e i vigili del fuoco stanno scavando per tirarle fuori dalle macerie. La casa, totalmente rasa a suolo, è vicina al palazzo dell’Anas. A via Sallustio tutte le case sono lesionate anche se non crollate. Le suore dell’istituto religioso sono in strada e prestano aiuto ad anziani e persone con coperte e altri generi di conforto. Un centro di raccolta è stato organizzato in Piazza d’Armi. In Piazza Duomo, come in tutte le aree “aperte” della città, migliaia di persone sostano, alcune nelle macchine, sotto choc. Traffico in tilt, blocchi nelle reti telefoniche.
Evacuato l’ospedale San Salvatore. Nella prima mattinata è stata decisa l’evacuazione dell’ospedale San Salvatore, danneggiato dal sisma: i ricoverati saranno trasferiti ad Avezzano e in altre strutture. Un ospedale da campo sarà allestito in Piazza d’Armi.
Tendopoli in allestimento. Il sindaco Massimo Cialente ha annunciato l’allestimento di tendopoli per ospitare la popolazione della città, che si è riversata interamente in strada.
In tutto l’Abruzzo migliaia di persone in strada. Danni anche nell’Ascolano. Seri danni alle abitazioni sono stati segnalati dalla popolazione anche in diverse località della provincia, tra cui Paganica. Tetti crollati e case lesionate anche alle porte dell’Aquila, a Prata d’Ansidonia e Torninparte. A Rovere, sull’Altopiano delle Rocche, è crollato il campanile, mentre danni e case lesionate si riscontrano anche ad Avezzano con telefoni e elettricità in tilt. Danni a case si registrano anche nel Pescarese, tra Penne e Popoli, con lesioni a infrastrutture. Gente in strada a Sulmona e Teramo, con crolli di cornicioni e crepe nei muri. Nel resto della regione migliaia sono le persone in strada, da Pescara a Sulmona, da Teramo a Chieti. La Potezione Civile parla di almeno diecimila edifici lesionati nella provincia aquilana, numero che potrebbe anche salire. Rinforzi dei Vigili de Fuoco sono partiti da Teramo e da Roma in direzione dell’Aquila, e il traforo del Gran Sasso per ora è transitabile. Danni sono stati registrati anche nell’Ascolano.
15mila utenze senza elettricità nell’Aquilano. Sono quindicimila le utenze disalimentate nella provincia de l’Aquila in seguito al terremoto. Lo ha comunicato l’Enel alla Protezione civile.
Chiuse la Roma-L’Aquila e la Tiburtina. Per verifiche e controlli sui viadotti è stato chiuso il tratto autostradale della Roma-L’Aquila (A24) tra Valle del Salto e Assergi in entrambe le direzioni. L’autostrada è chiusa anche al traffico dei mezzi superiori alle 7,5 tonnellate nel tratto Roma-Tornimparte. Chiuso a scopo precauzionale anche un tratto della Tiburtina Valeria da Corfinio verso Roma per verificare alcune strutture.
Anche a Roma i palazzi hanno tremato a lungo e la gente è scesa in strada. Il capo del Dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso ha convocato il Comitato operativo e ha informato il presidente della Repubblica, Napolitano, e il premier Berlusconi, con i quali è in costante contatto per aggiornarli sulla situazione. Bertolaso ha anche parlato con il sindaco dell’Aquila, che ha confermato i crolli verificatisi in città. Nel frattempo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, è in costante contatto con la Protezione civile.
La Protezione civile: non mettetevi in viaggio, divieto di sorvolo su tutta l’area. Non risultano al momento danni alle linee ferroviarie e alle principali strade della zona colpita dal terremoto. La Protezione civile, tuttavia, invita a non mettersi in viaggio per non intralciare i soccorsi. Sulla zona dell’Aquila, inoltre, è stato emesso un Notam, un divieto di sorvolo in tutta l’area.
Due colonne partite dal Lazio. Due colonne mobili di aiuti del Dipartimento della Protezione civile della Regione Lazio sono partite verso le zone colpite dal sisma, con tende per sfollati e quant’altro necessario per prestare soccorso alla popolazione.
Stanotte, come molti di voi, anche io sono stato svegliato dal terremoto e sono sceso in strada con la mia famiglia. Lì anche a Guidonia centinaia di persone sulle strade, nelle Piazze e nei parcheggi e qualcuno, per paura, ha anche dormito fuori casa.
Per nostra fortuna, non ci sono segnalazioni di danni sul nostro territorio, ma tanta paura per tutti.
Unica nota positiva il senso di solidarietà che si è respirato fra la nostra gente, come spesso accade in situazioni di difficoltà, quando le persone si stringono le une alle altre e fanno comunità. Questo è bello e confortante!
Ad maiora
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