Nasce il Rubeis bis

Prescindendo dalle diverse polemiche sui rapporti di parentela fra esponenti di Giunta e di Consiglio in parte strumentali considerando che la legge impone una massiccia presenza di genere, che spesso penalizza uomini capaci ed esperti a scapito delle donne spesso inesperte ed al netto della problematica vera che questa questione impone ossia della necessità, non più procrastinabile, di creare una classe dirigente locale al femminile, nasce l’Esecutivo Rubeis Bis.

Avevamo insistito anche sui mezzi di comunicazione – che opportunamente ci stimolavano sul tema – che per la nostra Lista civica sarebbe stato prioritario l’aspetto programmatico, il riconoscimento del ruolo politico sulle scelte strategiche e solo in subordine gli aspetti prettamente organi grammatici.

Avevamo richiesto, ed abbiamo avuto rassicurazioni in tal senso, che la nuova Giunta fosse più attenta alle questioni riguardanti le politiche del Lavoro ed il Welfare.

Sul primo tema il Sindaco ha riservato una delega consiliare, che assegnerà a chi ritiene più opportuno, ma che è segno tangibile di un’attenzione nuova e più incisiva al tema. Sul secondo lavoreremo – ed lo abbiamo concordato – ad una variazione di bilancio che privilegi aspetti legati ai Servizi alla persona, disabilità ed assistenza domiciliare.

Abbiamo indicato nella persona della Dott.ssa Anna Angelini – professionista seria e competente – l’assessore alle Risorse umane, che certamente farà fare alla nostra Lista civica una bella figura e certamente concorrerà a migliorare i servizi forniti dall’Ente ed il benessere organizzativo dei lavoratori.

Sarà mia cura aggiornarvi costantemente del nostro lavoro ed intanto in bocca al lupo ad Anna

Ad maiora

Intervista Dentro Magazine del 18.07.2014
Intervista Dentro Magazine del 18.07.2014
Please follow and like us:
error

Il PD italiano nel PSE europeo… la storia di un alto/altro tradimento!

Il PD italiano nel PSE europeo è l’epilogo già scritto di una storia sgangherata ed un po’ banale.

E’ la certificazione plastica che l’amalgama tanto evocata fra le diverse sensibilità confluite nel PD non c’è mai stata, ma che una tradizione politica (certamente nobile) ha prevaricato sulle altre.

Per me era ovvio… ciò che mi appare meno ovvio è come le aree politiche non rappresentate all’interno del PD da questa deriva non battano un colpo. Si tratta del TRADIMENTO di idee e percorsi, che imporrebbe un sussulto.

Invece no, tutto tace eccezion fatta per qualche voce isolata ed “antica”. La motivazione mi sembra quella poco lungimirante ispirata dal tentativo di preservare le sacche di potere “faticosamente” conquistate: insomma potere fine a se stesso senza convincimenti ed idealità.

A me pare che questa analisi renda molto interessante e di grande attualità il sofferto percorso in atto nell’area popolare. Un’area che magari conta ora molto poco nei Palazzi romani, ma esprime una cultura e una tradizione sociale tutt’altro che spente nel Paese.

L’interrogativo principe è capire che spazio e che strumenti politici possono avere coloro che, dicendola con Lorenzo Dellai “ non si sentono di destra (ritenendo tra l’altro che il sedimentato del berlusconismo sopravviverà a lungo allo stesso Berlusconi) e non si sentono però neppure socialisti (pur apprezzando e rispettando questa nobile tradizione politica, ma non percependola come propria)”.

Insomma come per la nascita del Governo Renzi… pur sempre una storia di TRADIMENTI.

Che questa sia la cifra stilistica del nuovo/vecchio che avanza ?!!!

Ad maiora

Please follow and like us:
error

Renzi… un brutto risveglio!

Matteo Renzi. Ho utilmente atteso diversi giorni per esprimere un giudizio il più possibile “sereno” e libero da condizionamenti emotivi.

Da fuori il PD ho compreso le sue ragioni, ho ammirato la sua caparbietà, ho sostenuto le sue istanze con lo scetticismo di chi, uscito dal PD, ha di quel contenitore un giudizio assai negativo fino a ritenerlo una “buona intuizione”, ma di fatto un partito “mai nato”.

Da fuori il PD ho tifato entusiasticamente per lui e per le sue idee quando ha tentato con coraggio di “cambiare”, di “rottamare” ciò che rituale, di vecchio, di visto, di brutto, di inefficace e di perdente c’era il quel contenitore: evidente a tutti coloro che si interessano di politica, eccezion fatta per i dirigenti del PD.

Ho tifato per lui e per la sua squadra giovane e fresca nella contesa delle primarie con il segretario Bersani poi andata come tutti sappiamo ossia con un partito sordo e cieco che decide ostinatamente di “perdere” le elezioni.

Da allora qualcosa è cambiato! Renzi l’osteggiato dal Partito, il Pierino per tutti diviene l’idolo taumaturgico per il popolo di centrosinistra: nel PD si fa a gara a diventare “renziani” (a Guidonia tutta la vecchia dirigenza “si converte” sulla via di Damasco e non si trova più un bersaniano per chilometri), lui, Renzi, abbandona termini come “rottamazione”, “cambiamento” e si trasforma in uno squalo di sbardelliana memoria che cieco e sordo tutto ingoia.

A dire il vero mi sarei aspettato che, all’indomani della sconfitta alle prime primarie con Bersani e della sconfitta dello stesso Bersani alle elezioni, prendesse atto (lui innanzitutto!) del fallimento del progetto politico, dell’insufficienza ontologica del PD e tentasse – all’insegna del rinnovamento del sistema politico-elettorale – di andare oltre il PD, di superarlo correggendo i vizi del “nonpartito”.

Invece no. L’ambizione e i cattivi consiglieri gli fanno perdere lucidità. Mantiene il sistema, si carica tutti coloro che voleva rottamare e tutte le pratiche che voleva superare e tenta di nuovo la scalata “meno ambiziosa” al Pd… non capendo che è proprio il Pd il problema.

Vince le primarie e si trova chiuso, sulla graticola, in attesa che un governo suo/non suo si consumi, nella consapevolezza che a consumarsi sarebbe stata la sua leadership e non altro.

A questo punto stretto alle corde e un po’ “intronato”, si divincola, esce dalle corde, ma – proprio come un pugile giovane e sconfitto – scivola a terra e – mettendo in piedi un’operazione tutta di palazzo e assolutamente vergognosa – si sostituisce a Letta calpestando la propria e l’altrui dignità… per il potere.

Quello che segue è cronaca: la formazione di un governo non eletto dal popolo: debole e anche meno autorevole dei due precedenti (ugualmente non eletti). Un Pd ancor più in sofferenza, che cala nei consensi e perde (senza mai averla acquisita) la sua vocazione maggioritaria.

Un governo marchiato dal peccato originale del tradimento degli uomini e del tradimento della lealtà e delle idee: segni inequivocabili di una politica consueta e logora, ormai non più accettabile e per taluni aspetti disgustosa, frutto di una società inerte e malata.

Il mio giudizio su Renzi e sul suo operato, pertanto, non può essere che quello di colui che in una notte calda d’estate sogna un bel bagno refrigerante, ma si sveglia poco dopo bagnato sì… ma di sudore!

Ad maiora

Please follow and like us:
error

Un nuovo cantiere popolare… finalmente!

Non posso non riportare il testo di un’intervista rilasciata da Lorenzo Dellai… che non posso che condividere pienamente, senza se e senza ma!

Qualcuno parla di nuovo di popolarismo… era ora!!!!!

perlitalia_trentino_26_1_14

Forse non sarà una nuova primavera, come dice Tarolli, ma di sicuro c’è fermento nel cantiere dell’area popolare. C’è chi ancora spera in un grande asse Alfano-Casini-Mauro, ma l’irruzione del patto Renzi-Berlusconi sulla riforma elettorale ha infranto i sogni. Alfano s’è riavvicinato a Silvio, Casini sta un po’ a guardare. Chi è certo di voler costruire un soggetto politico di area popolare – “che non è sinistra, ma ha dei confini invalicabili a destra” – è Lorenzo Dellai. E con lui c’è Mario Mauro, il ministro. E c’è Andrea Olivero. Il soggetto politico è nato, si tratta dei Popolari «Per l’Italia», che non sono più soltanto una presenza in parlamento (Dellai capogruppo alla camera, Lucio Romano capogruppo al Senato), ma sono già un’associazione politica.

 

Dellai, quindi nasce un nuovo partito dei popolari?

«Noi ora siamo già un soggetto politico che vuole avviare un percorso verso una “cosa” più importante e larga».

Qual è la vostra idea di popolarismo?

«Deve essere chiaro che non è tutto ciò che non è sinistra: è ricostruire una cultura che il berlusconismo ha distrutto in questi vent’anni mettendo in soffitta tutte le culture politiche. Oggi la tendenza a polarizzare, come fa Renzi, rende più difficile il compito di costruire quest’area, ma deve essere chiaro che deve trattarsi di un’area che abbia un confine a destra invalicabile»

Quindi l’italicum non vi piace.

«Questa riforma, così com’è abbozzata ora, porta al bipartitismo, e ciò ci mette in difficoltà, non c’è dubbio. Renzi, peraltro, non si rende conto che con questa legge vincerà la destra: quando si va alla conta secca se la destra ha qualche persona credibile vince. Quello su cui insisto, però, è che non ci interessa mettere insieme tutti quelli che non sono sinistra. Il nostro riferimento è il popolarismo».

Chissà perché ogni volta che si pensa al popolarismo viene in mente la nostalgia della Dc…

«Io parlo di un popolarismo non nostalgico, non ideologico e non crepuscolare. Deve essere la riorganizzazione di una cultura che ritrovi spazio per il pluralismo, l’autonomismo, la sussidiarietà».

Chi c’è con lei?

«Andrea Olivero, Mario Mauro, il gruppo di amici che fa riferimento ad Andrea Riccardi. Speriamo che anche l’Udc guardi verso una “cosa” nuova. Ma siamo in contatto con tante realtà associative».

Come dovrà essere il partito che avete in mente?

«Avrà una forma e un’organizzazione nuova, sarà un soggetto federativo»

Si potranno federare partiti locali, territoriali?

«Esatto. Anche il nostro Upt, se lo vorrà, potrà aderire mantenendo la propria indipendenza. Perché non sarà un partito centralista, ma federativo e territoriale».

Ora siete già un’associazione politica. Ma un’associazione politica è già un partito.

«Sì. Infatti noi, con pudore, parliamo di associazione perché non vogliamo essere l’ennesimo partitino, ma un comitato promotore del partito di area popolare che verrà».

Ma alle europee sarete già presenti?

«Sicuramente sì. E sarà un appuntamento importante perché saremo tra i pochi a parlare di Europa in modo convinto».

Insieme all’Udc?

«Credo di sì. Ma la cosa più importante è dar vita assieme all’Udc, se lo vorrà, a un nuovo soggetto politico, subito dopo le europee. Un soggetto che non è la solita “casa dei moderati”».

Casini su questo ha le idee chiare?

«Se Casini vuole camminare assieme a noi spero abbia già le idee chiare, altrimenti è meglio che se le chiarisca».

Torniamo all’italicum. Non lo digerite.

«Noi siamo su una visione coalizionale e non bipartitica. Ma ora abbiamo accettato di confrontarci sull’ipotesi Renzi-Berlusconi. Peccato che questo abbia ridato centralità a Berlusconi».

Tutta colpa di Renzi?

«No, non è tutta colpa sua. Noi siamo molto attenti alla ventata riformista di Renzi. Però Renzi poteva aprire un confronto con Alfano e non l’ha fatto. In pratica s’è scelto l’avversario: ha preferito Berlusconi ad Alfano. Speriamo abbia fatto bene i conti».

Cosa volete cambiare nella legge?

«Portare dal 35 al 40 per cento la soglia per il premio di maggioranza, vogliamo le preferenze e le soglie di ingresso – sia dentro una coalizione che fuori – sono irragionevolmente alte».

Riuscirete a far cambiare qualcosa?

«Ci crediamo con tutte le nostre forze».

 

Trentino, 26 gennaio 2014

– See more at: http://www.ideericostruttive.it/2014/01/26/popolare-federativo-e-territoriale-europeista-ecco-perlitalia/#sthash.mwrwjxEy.dpuf

Please follow and like us:
error

Buone feste!

Buon Natale

 

Tanti cari auguri a tutti!

e che queste feste siano per tutti un’adeguata conclusione del 2013 o un nuovo inizio

Please follow and like us:
error

No porcellum day

Il 31 ottobre ultimo scorso buona politica e gente comune si sono ritrovati insieme per partecipare al No Porcellum day, la giornata della mobilitazione popolare contro l’attuale legge elettorale.

“Oggi, come tante altre volte in passato, serve una spinta dal basso che dia voce ai cittadini che vogliono dare la spallata decisiva per scardinare un sistema che non funziona più.

Non è facile scendere in piazza per costruire. La piazza reale e virtuale è in mano ai guastatori della protesta, a chi propone surreali soluzioni facili per problemi complessi. La ragione sembra in sonno, i media sono tentati di parlare alla pancia della gente, mentre la società è rappresentata da una politica sempre più debole e priva di autorevolezza, chiamata oggi ad adottare le scelte più coraggiose degli ultimi cinquant’anni.

Oggi il buon senso non deve certo limare qualche minima sfumatura, riempiendosi la bocca di mille distinguo, ma deve avere il coraggio di essere estremista. E noi iniziamo dalla legge elettorale.

A parole, nessuno vuole il Porcellum, ma tutti sanno che senza un accordo è facile che si torni a votare con questa legge elettorale.

Una legge infame, che permette ai leader di partito di nominare un Parlamento senza consenso, premiando solo la fedeltà al padrone. Una legge che spezza qualsiasi legame tra cittadino ed eletto, allontanando sempre più la “gente normale”. Esattamente il contrario di ciò che serve disperatamente all’Italia.

Gli italiani non ne possono più di questo sistema elettorale, né di questa politica sempre incartata su se stessa. Non ce lo siamo mai dimenticati noi Riformatori Sardi, protagonisti nel 2012 di un referendum regionale che, contro tutto e tutti, ha portato i sardi alle urne per smantellare le province e ridurre il numero dei consiglieri regionali.

Dai cittadini sardi abbiamo avuto la forza per provare a cambiare un sistema che non ci piace e che sta uccidendo qualsiasi speranza nel futuro.

È per questo che oggi i Riformatori con sindaci e amministratori locali sono a Roma per manifestare la loro adesione al NO PORCELLUM day. Non è stato facile: organizzarci ci ha ricordato quanto sia difficile vivere in un’isola e avere pari diritti di mobilità.

Ma non possiamo stare zitti. Il Porcellum fa schifo e sul maialino elettorale pende la spada di Damocle della Corte Costituzionale che, il 3 dicembre, potrebbe riconsegnarci un Porcellum transgenico, un mostro a due teste, una doppia porcata che oltre al Parlamento di nominati, ci consegnerebbe l’impossibilità di qualsiasi maggioranza omogenea!”

Anche io ho partecipato alla mobilitazione e aderendo alla staffetta dello sciopero della fame promossa da Roberto Giachetti ho digiunato simbolicamente il giorno 21 ottobre.

Ritengo che non tutti, ma molti dei mali di questa stagione politica siano da rinvenirsi nell’ impossibilità per i cittadini di esprimere insieme al proprio voto anche la scelta del proprio rappresentante nelle istituzioni.

Chi mi conosce sa che sono un convinto proporzionalista, ma le due cose vanno e possono andare insieme, come è accaduto in Italia per 40 anni prima di questa pseudo seconda Repubblica.

All’antica legge basta apportare dei correttivi funzionali ed asserviti alla governabilità… ed il gioco è fatto… e mi sembra che in Germania funzioni!

Ad maiora

21 ottobre 2013
21 ottobre 2013
Please follow and like us:
error

l’ultima chance

Come molti sanno sono sempre stato stretto in questo bipolarismo muscolare e del tutto inconcludente, che ha paralizzato la nostra cara Italia ormai da venti anni.

Questa è la motivazione che mi ha portato nell’ormai lontano 2008 ad uscire da un PD mai nato, che tristemente già allora disilludeva le aspettative di molti che credevano in un sogno riformatore ed in un partito non al servizio di se stesso, ma del Paese.


Parimenti il Centro destra italiano di questi ultimi 20 anni è stato il luogo dell’arroganza, della prevaricazione, dell’incapacità e dell’asservimento ad un padrone discusso e discutibile, il luogo della non – politica e pertanto, per me, inaccettabile.


Ho parlato a lungo – anche su queste pagine – di una transizione infinita e ho visto nell’esperienza di API – FLI e UDC prima e di scelta civica, poi, l’unico tentativo, anche se sgangherato e senza sogno, di contrapporsi con la serietà a questo assurdo stato di cose che ha determinato l’indietreggiamento dell’Italia e la sensazione in quasi tutti diffusa che questo sia un Paese finito e senza più alcuna possibilità.


Oggi forse si apre una nuova stagione quella dell’Italia 2.0, quella di un Paese “caratterialmente” diverso, ma storicamente troppo simile alla Germania per non copiarla. Contestualmente troppo dissimile da Francia, Inghilterra, Usa, ecc. per essere un Paese bipolare ed arroccato.


Dico forse perché non vorrei illudermi, ma ritengo che sia l’unica e l’ultima chance per la nostra amata Italia e voglio sperare…almeno un po’!!!

Ad maiora

Please follow and like us:
error

…un po’ d’Urbanistica, forse troppo!

Giovedì scorso è stato convocato il c.d. “consiglio sull’Urbanistica”.

Sono stati approvati diversi provvedimenti di pianificazione ed a questo proposito voglio argomentare le mie perplessità e la mia contrarietà sui punti attraverso una breve riflessione.

E’fin troppo evidente lo stallo che la Maggioranza di Centro – Destra che governa Guidonia Montecelio sta vivendo con riferimento ai soliti temi urbanistici.

Il problema nasce e si sviluppa ogni qual volta le amministrazioni tentano di pianificare il territorio.

Istanze dicotomiche, diverse “visioni” della Città e i soliti veti contrapposti si frappongono ad ogni tentativo che le diverse amministrazioni hanno fatto negli ultimi venti anni di disegnare la Città, la Guidonia Montecelio del futuro, la Città da sempre eterna promessa… ma soprattutto eterna incompiuta!

E su questi temi sovente cadono anche le amministrazioni!

Qual è la novità dell’attuale momento allora? Dopo quattro anni in cui l’amministrazione ed il suo Sindaco, conoscitore attento di vicende urbanistiche, si sono prodigati ad affermare che la Città non necessitava di essere pianificata e dopo quattro anni in cui si è provveduto ai soliti interventi parziali, questa volta molto più copiosi del solito, data la “vocazione” della Dirigenza del Settore competente, si è arrivati ad un punto in cui si ritiene – confutando ogni precedente postulato – che la pianificazione del territorio sia ineludibile: impossibile andare avanti senza.

Non nascondo che da anni questo è un mio pallino: il miglioramento della stessa qualità della vita dei quartieri di Guidonia Montecelio passa inesorabilmente dalla capacità che la politica e l’amministrazione locale avrà di ridisegnare una giovane città che deve e può candidarsi a svolgere un ruolo importante nel terzo millennio.

Tuttavia questa nuova impostazione dell’amministrazione Rubeis è fuori tempo massimo e soprattutto è in evidente conflitto con i tempi e le priorità del momento.

Questo è forse l’unico periodo da oltre vent’anni in cui la città non può aspettare interventi pianificatori, ma ha bisogno, come tutto il paese, di una terapia d’urto e quindi di interventi tanto tempestivi quanto funzionali. Ed è questo il motivo per cui momentaneamente c’è bisogno di dire no alla pianificazione complessiva, ma un altrettanto o forse più forte no bisogna dirlo ad interventi parziali che riguardino le residenze. L’offerta del mercato è già oggi ampia ed ampiamente inevasa.

Di case ce ne sono molte, forse troppe e di persone in grado di acquistarle sempre meno.

E’ evidente, quindi, che un’opposizione responsabile e seria, quale noi siamo sempre stati, possa giungere in soccorso di una maggioranza in evidenti difficoltà solo e se gli interventi urbanistici vanno nella direzione prospettata nel breve periodo. Pertanto oggi: niente pianificazione complessiva, niente consumo del suolo con residenze, che nessuno compra, sostegno pieno ad un’urbanistica che, evitando gli errori del passato, porti sul territorio investimenti e lavoro e che permetta di avviare un nuovo ciclo virtuoso in un’ottica di sviluppo.

Ad maiora

Please follow and like us:
error

Aria di Bufera… in Maggioranza!

Sarà il luglio meteorologicamente anomalo, sarà l’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale, o più semplicemente del periodo feriale… fatto sta che la Maggioranza Rubeis si riscopre particolarmente litigiosa e divisa.

Da ormai un paio di mesi è il tutti contro tutti, ma il dato che certifica questo stato di cose è che non si riesce a fare un Consiglio comunale, poichè gli stessi vanno deserti per mancanza della Maggioranza stessa.

Cosa succede? Probabilmente e, secondo me già tatticamente tardiva, si sovrappongono all’ordinaria amministrazione le velleità dei 19 consiglieri di maggioranza di essere rieletti in seno al Consiglio comunale.

La verità (neanche troppo nascosta!) è che le previsioni per chi amministra la nostra Città non sono proprio rosee, anzi mi verrebbe da dire che c’è la buona probabilità che l’uscente Eligio Rubeis non sarà di nuovo Sindaco di Guidonia Montecelio a meno di un cambio sostanziale della sua strategia politica.

Questa ipotesi verosimile spinge i 19 consiglieri di maggioranza a ritenere che dei 19 “ne rimarranno solo 5/6” di cui uno è certamente il candidato Sindaco e altri due (uomo e donna) quelli da lui sostenuti.

Dato che i nomi dei due “fortunati” sono da tempo noti per espressa ammissione del Sindaco Rubeis i posti residui restano 2/3 con 17 contendenti.

Ardua contesa, verrebbe da dire! Se non fosse che l’aumento di quei posti (anche di un paio di unità) può passare solo attraverso la detronizzazione del capo che, così ridimensionato, forse non avrà la possibilità di riversare sui suoi le sue personali preferenze.

Questione di tattica e di tatticismi, ma spesso in questo Consiglio comunale anche queste cose appaiono vicende da giganti!!!

Ad maiora

Please follow and like us:
error

…e i centri estivi?

Circa 200.000 euro: questa è la cifra che sarebbe bastata per far partire anche quest’anno i centri estivi per i bambini del nostro Comune.

Purtroppo nelle pieghe del Bilancio la Giunta Rubeis, impegnata in vicende urbanistiche e a concedere contributi a sagre e feste (basti pensare ai più di 10.000 euro impiegati per la festa di la Botte!), non è riuscita a trovarli.

Conseguenza: niente centri estivi per i bambini… o al limite centri estivi gestiti da un privato a pagamento concedendo gratuitamente le strutture pubbliche.

Ricordo che nell’ormai lontano 2008, quando ero Presidente della Commissione Servizi sociali riuscii a far passare in Commissione e poi in Giunta una variazione di Bilancio e a disporre che i centri estivi fossero erogati in maniera totalmente gratuita ai bambini del nostro Comune.

I malevoli diranno che erano altri tempi. Io rispondo: è vero c’erano più risorse nelle casse del Comune ed anche in quelle dei cittadini, ma certamente le risorse venivano allocate con maggiore ponderazione e giudizio.

Ricordo che questa amministrazione ha tagliato ai servizi sociali negli ultimi due anni circa 1 milione e mezzo di Euro. Forse è stato il settore “più tagliato” in un periodo in cui il servizio sociale può rappresentare l’unica seria risposta che l’Ente locale può dare alla crisi ed ai suoi effetti.

La verità è purtroppo un’altra. Manca l’indirizzo politico, manca una Giunta ed un Sindaco che sappiano fare le scelte giuste di Bilancio.

Nei corsi di preparazione all’attività politica che feci da poco più che adolescente una delle prime cose che insegnavano era questa: le politiche e gli indirizzi si determinano, innanzi tutto, con le scelte di Bilancio.

Rubeis e i suoi hanno forse bisogno di qualche ripetizione da svolgere… a casa!

Ad maiora

Please follow and like us:
error