Genova… per noi

Genova

Quello che è accaduto a Genova è straziante ed incredibile, segno tangibile di un’Italia in decadenza a cui non si riesce a far fronte ormai da venti anni.

Per chi mi conosce sa che Genova per me (per tutta una serie di ragioni) è la mia patria di adozione, la Città che amo di più… dopo la mia Guidonia Montecelio, naturalmente e forse perché entrambe sono piene di contraddizioni.
La priorità oggi è aiutare le famiglie delle vittime, gli sfollati da una parte e far ripartire la Città dall’altra. Non dobbiamo mai dimenticare che Genova è il porto più importante Italia, che il ponte Morandi era fondamentale per l’attività del porto e che porti come Marsiglia e non solo potrebbero giovarsi enormemente di questa grave situazione sottraendo quote di mercato, che significa lavoro, produzione, ricchezza per una Città che oramai vive di porto. Perdere il primato del porto significa sempre più condannare l’Italia ad essere solo una meta per turisti senza una struttura produttiva in grado per lo meno di reggere il confronto.

E’ la teoria della decrescita felice… ma a me non ha mai convinto e convince ancor meno oggi.

Il dibattito politico è stato “osceno” in questi giorni con i partiti ed i movimenti impegnanti a rinfacciarsi reciprocamente responsabilità e finanziamenti della società Autostrade, come se questo fosse il problema e non la mancanza di programmazione, di controllo e di efficienza. Insomma il problema è l’inefficienza dello Stato e il dibattito invece che sulle soluzioni per fare l’Italia grande in un’Europa grande, si incastra in ragionamenti da bar ed in cori da stadio… non si puo!

Pensavo che la vicenda trovasse un Paese unito ad affrontarla. L’attegiamento dei Ministri è stato invece vergognoso e quello del Governo nel suo complesso al di sotto di ogni aspettattiva.

In certe circostanze si unisce, non si divide poiché l’euforia e l’adulazione di un momento potrebbero essere il boomerang in quello successivo. Anche questa è mancanza di esperienza.

Governo.

Questo sconosciuto. Al di là di interviste improvvisate, denunce di ciò che non va, mi pare che ci sia veramente poco compresa l’assenza pneumatica del Premier o la presenza eccessiva dei due vice… fate Voi.

Per il resto segnali preoccupanti dai mercati. Lo spiega bene Marattin: questi vogliono ridurci come il Venezuela. Del resto in una intervista allucinante al Foglio, il presidente della Commissione Finanze della Camera, Borghi, lo aveva spiegato molto chiaramente.

La mia Guidonia Montecelio…

Un estate calda a Guidonia Montecelio e non certo dal punto di vista metereologico.

Per inciso piogge significative hanno prodotto sulle frazioni di sempre (Villanova/Villalba/Guidonia/Colleverde) i medesimi problemi di sempre ed ogni evento di pioggia unpo’ sopra le righe continuerà a produrli dato che sul fronte soluzioni per lo scarico delle acque piovane nessuno a palazzo Guidoni ha battuto un colpo. E pensare che il Polo civico già a luglio 2017 scrisse al Sindaco una missiva in cui suggeriva interventi quasi a costo zero, immediatamente cantierabili e che avrebbero in parte alleggerito il carico della rete e alleggerito parimenti le caditoie riducendo gli allagamenti. Ma tant’è.  Nessuno ascolta, nessuno interloquisce, nessuno governa. 
Superato l’inciso l’estate guidoniana senza alcuna iniziativa estiva in una città che appare totalmente abbandonata quasi come una di quelle città del far west calde e polverose abbandonate in cui forse resta solo l’ufficio dello scheriffo, é stata tuttavia rovente sul fronte lavoro con la triste vicenda dei dinieghi al rinnovo delle concessioni delle attivitá estrattive notificati il 14 di agosto. Perché proprio il 14 agosto? Che bisogno c’era di non aspettare il mese di settembre? A mio avviso c’era il tentativo, da una parte di passare inosservati ai più e dall’altra di approfittare del periodo di ferie per lavoratori ed imprese. 

Un atto vile! Come un colpo alle spalle. Degno di chi governa senza averne la capacità, né la consapevolezza. Lavoro, produzione, progresso possono essere coniugati con tutela dell’ambiente e rispetto delle regole. Le diverse cose non solo possono, ma devono stare insieme. La politica della terza Città invece o é ostaggio della cieca burocrazia che non contempla mai i principi di economicità, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa nel suo agire, o é in mala fede ed é complice di atti scellerati e con effetti gravi e forse irrimediabili. Lo abbiamo detto come Polo civico in modo molto chiaro in un comunicato stampa i giorni scorsi evidenziando gli errori e le bugie dell’Amministrazione 5Stelle (lo trovi qui).
In entrambi i casi, mi sembra molto grave. La città é stanca, indignata e stremata. 
Come Polo civico organizzammo a Giugno scorso, in concomitanza con l’anno di amministrazione Barbet, un’iniziativa provocatoria in cui abbiamo definito  un bilancio del primo anno e ci siamo divertiti a stilare le pagelle (qui il post dell’evento su Fb e qui il manifesto Ora possiamo dire che l’impegno per superare gli esami di riparazione a settembre non c’è stato e che l’amministrazione ha guardato da spettatrice l’acuirsi di tutti i problemi denunciati e mai risolti. Un fallimento su tutti i fronti di cui Guidonia Montecelio pagherà il prezzo per molti anni. 


A Noi civici non basta dire “ve lo avevamo detto un anno fa in occasione delle elezioni”. Un anno fa mettemmo tutti in guardia dal pressappochismo, dagli slogan, dalla incompetenza. Per poco non andammo al ballottaggio, ma questa é un’altra storia. 
Oggi sono ancora più convinto che Guidonia Montecelio possa risorgere solo con l’impegno non ideologico e non partitico di un ampio fronte civico alternativo alle forze in campo e capace di mettere insieme le idee migliori e gli uomini più capaci al di là degli steccati ideologici. 
Ecco perché a settembre saremo pronti a rilanciare la nostra “impresa” consapevoli di essere l’unica chance per la nostra amata Città e ci impegneremo per costruire un ampio fronte di alternativa che possa aggregare tutti i concittadini di buona volontá, consapevoli che il tempo gioca con la nostra maglia. 


Come lista Guidonia Domani i primi di ottobre avremo modo di confrontarci su questi temi nella nostra prima “festa del domani”. Sarà un’occasione importante di finanziamento, di solidarietà, di riflessione e di divertimento.

Per tutti a presto, per la mia amata Guidonia Montecelio, ad maiora… 

P.s. per la mia Genova – Paolo Conte

 

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Nel Comune di Guidonia Montecelio il sistema di welfare si fa sulle spalle dei cittadini e dei lavoratori

Ad oggi, gli operatori dei servizi sociali non sono stati pagati e stanno anticipando di tasca propria i soldi per le spese, pur di non interrompere il servizio. Purtroppo, però, data la circostanza, il servizio è a rischio, non solo per i cittadini del comune di Guidonia Montecelio, ma anche per tutti i cittadini del Distretto sanitario.

Saldare i lavoratori della cooperativa dei servizi sociali deve essere perciò una priorità per l’amministrazione. Il Piano di Riequilibrio approvato dall’Amministrazione Barbet non è la soluzione alla questione. È oltretutto paradossale che il Comune goda di un saldo di cassa positivo e, nonostante questo, non metta in moto le risorse necessarie per porre rimedio alla situazione spiacevole in cui si trovano i nostri lavoratori.

Sono fuori luogo le parole pronunciate dal sindaco Barbet per il quale l’amministrazione sarebbe stata ‘premiata per la serietà e la competenza’ e per la quale ‘ora la città può ricominciare a sperare e respirare’. Fatico a vedere competenza e serietà nelle scelte dell’amministrazione. Ancor meno, fatico a vedere speranza per i lavoratori e i cittadini che rispettivamente forniscono e usufruiscono di questi necessari e preziosi servizi.

Le difficoltà si misurano nelle capacità di una buona amministrazione in grado di fornire servizi e un valido sistema di welfare ai propri cittadini. Per questo la determinazione e la competenza sono due tratti distintivi di cui ci si deve avvalere per un progetto pratico ed efficace e orientato al bene dei cittadini. Tratti che nell’attuale amministrazione io non vedo, decisamente improduttiva e inadeguata a creare un progetto di buon governo.

 

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